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Energia: picco di consumi, ora evitare il black-out
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In Italia si è toccato il record di consumi di energia arrivando a 54.100 megawatt a causa dell'elevato ricorso a condizionatori e sistemi di refrigerazione. Ciò nonostante, il Gestore della rete resta ottimista: il rischio blackout è lontano. La riserva di energia elettrica (la cui esiguità causò il blackout del 2003) stavolta è più robusta di circa sei volte rispetto a quella di un anno fa: "Grazie ad una migliore programmazione delle manutenzioni delle centrali, l'entrata in funzione di nuovi impianti e il rientro in esercizio dei turbogas, un maggiore apporto di produzione degli impianti idroelettrici e una maggiore disponibilità di energia a seguito dell'avvio della borsa elettrica abbiamo recuperato 5.700 Megawatt". La scorsa settimana a Milano ci sono stati dei cali di tensione della linea elettrica. "Il rischio black-out come il caro-petrolio si combattono cambiando alla radice le politiche energetiche, orientandole al risparmio e all'uso delle fonti rinnovabili: ma intanto tutti noi possiamo aiutare a prevenire nuovi collassi nella rete di distribuzione". Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commenta così gli allarmi di questi giorni.
"Spero che adesso - ha aggiunto il presidente di Legambiente - non si torni a dire che per soddisfare il nostro fabbisogno di energia occorrono altre centrali termoelettriche. Anche l'attuale siccità dimostra che di tutto abbiamo bisogno, meno che di altri impianti che bruciano petrolio e carbone, cioè i principali responsabili dell'aumento delle temperature. Il problema vero è che in Italia mancano delle serie politiche di risparmio energetico". Per Legambiente, ogni famiglia può comunque contribuire a contrastare il rischio black-out, adottando dei semplici accorgimenti che sommati insieme possono far risparmiare molta energia. Legambiente segnala quindi un semplice decalogo di comportamenti "anti-black-out". Tra questi il sostituire la lampadina fulminata una ad alto rendimento (costa di più ma dura molto di più e consuma meno); sciegliere gli elettrodomestici modello di "classe A" che consuma molto meno; utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, a basse temperature e preferibilmente di notte, usare il meno possibile i condizionatori d'aria; non lasciare in stand-by TV, stereo, computer, videoregistratore.
A questi consigli si aggiungono quelli per affrontare il caro bolletta con un taglio di almeno 800 euro all'anno. Ecco le cinque azioni suggerite da Legambiente. Cambiando 5 lampadine da 100 W a incandescenza con altrettante a basso consumo da 20W che garantiscono la stessa illuminazione, in un anno per un consumo medio di due ore al giorno, si risparmiano 292 kWh: 53 euro in bolletta e 175 kg di CO2. Spegnendo lo scaldabagno elettrico quando non serve e concentrando l'accensione in un periodo di 8 ore, magari quelle notturne, la mattina si ha l'acqua calda e si risparmiano in un anno 3.559 kWh: 641 euro in bolletta e oltre 2.135 kg di CO2. Spegnendo la funzione stand-by del televisore nelle ore in cui è spento, in un anno si possono risparmiare fino a 131 kWh: 24 euro in bolletta e 79 kg di CO2. Facendo 2 cicli di lavatrice a settimana a 40°C anziché a 90°C, in un anno si risparmiano 208 kWh: 37 euro in bolletta e 125 kg di CO2. Se un giorno al mese si rinuncia a usare l'automobile e si va a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, in un anno (su una media di 20 Km) si risparmiano 60 euro e 180 kg di CO2.
E al tema dell'energia è dedicato l'incontro nazionale della rete di famiglie aderente ai Bilanci di Giustizia che si terrà a Lignano Sabbiadoro dal 26 al 28 agosto. "La transizione ad un'economia "leggera" nell'uso delle risorse energetiche richiede una duplice strategia: la reinvenzione dei mezzi (efficienza) e una prudente moderazione nei fini (sufficienza). Solo riducendo i consumi nei paesi occidentali, producendo elettricità e calore con risorse rinnovabili e usando l'energia prodotta con senso del limite, intelligenza ed efficienza si può garantire a tutti l'accesso all'energia, limitare i cambiamenti climatici e l'inquinamento dell'aria e favorire democrazia e partecipazione, perché sole, vento e biomasse sono fonti distribuite sul territorio, non monopolizzabili come il petrolio, il carbone, il metano e il nucleare". [AT]
Altre fonti: Eco dalle città