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Energia: consumi in aumento e bassa efficienza
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Con la presentazione del rapporto dell'Enea "Energia e ambiente 2005" si è parlato anche di "emergenza gas". Secondo il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli "gli italiani hanno recepito l'appello fatto dal governo di abbassare la temperatura di un grado". E sulle scorte, il ministro spera che non sia necessario intaccare le riserve strategiche, ma non nasconde le sue preoccupazioni: "Prendere il gas sul fondo - ammette - è un problema tecnico serio per il paese". Intanto, secondo il rapporto Enea, i prodotti petroliferi rimangono la principale fonte di approvvigionamento. Coprono infatti quasi la metà dei consumi energetici. Nel medio periodo però il gas avrà la meglio. Già nel 2004 a fronte di un aumento della domanda interna di metano pari a quasi il 4%, il petrolio ha perso il 3,1%. E a parere degli esperti tra qualche anno, mentre quest'ultimo tenderà a stabilizzarsi su quote di consumo tra il 35 e il 40%, il gas è destinato a sostituire il greggio come fonte primaria di energia passando dall'attuale 34% di copertura nazionale al 40%. "L'incremento dell'utilizzo di gas - spiega l'Enea - è dovuto soprattutto alla sostituzione delle obsolete centrali termoelettriche ad olio combustibile con nuove e più efficienti centrali a turbogas".
Le previsioni per i prossimi anni, infine, vedono una stabilizzazione nel breve periodo dei consumi di carbone e un aumento solo modesto delle fonti rinnovabili, al di sotto del 10% del totale dei consumi. "Sulle rinnovabili occorre investire di più - ha detto il commissario straordinario dell'Enea, Luigi Paganetto - specialmente per le attività di ricerca l'Enea sta realizzando progetti in stretta cooperazione con l'industria nazione come il solare termodinamico, i processi per l'uso pulito del carbone e le tecnologie per lo sfruttamento energetico delle biomasse". Tutto bene fin qui, ma per Greenpeace il rapporto Enea mistifica i costi del nucleare. "Secondo una tabella del rapporto, l'elettricità da nucleare costerebbe due centesimi di euro al chilowattora. E' un'informazione del tutto infondata e se diffusa tra i risparmiatori potrebbe indurli a credere che il nucleare sia un buon investimento" commenta Pippo Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. "Se il nucleare fosse così economico come si spiega che nei paesi in cui il mercato è stato liberalizzato da tempo, Stati Uniti e Gran Bretagna, gli investimenti privati languono e i governi pensano di sussidiare pesantemente il nucleare?". Greenpeace ricorda come nel 2005 su proposta dell'amministrazione Bush il Congresso abbia approvato generosi sussidi al nucleare: prestiti per l'80 per cento del costo di costruzione e un contributo di 1,8 centesimi di dollaro per chilowattora, quasi quanto il costo dell'elettricità da nucleare stimato dagli autori del rapporto Enea. Le stime più ottimistiche del costo attualizzato del chilowattora, quelle elaborate nel 2005 dal Dipartimento Usa dell'energia, ci dicono infatti esattamente il contrario: il nucleare è la fonte più costosa, più del gas, del carbone e dell'eolico.
"Almeno per un altro decennio, la tendenza del sistema energetico italiano è quella di una
crescita piuttosto sostenuta del consumo d'energia primaria" riporta il rapporto dell'Enea .I settori d'uso finale più energivori sono il terziario, principalmente nel breve periodo, soprattutto i trasporti.
Tra i dati più curiosi del rapporto c'è l'efficienza energetica del settore dei trasporti che in Italia è molto bassa. Se si analizzano i consumi energetici per unità di servizio reso, il quadro è diversificato. Il consumo unitario nel trasporto di passeggeri per l'Italia è circa il 15% inferiore alla media europea, tra i più bassi in assoluto, mentre quello per il trasporto merci è più basso dell'11%. I consumi unitari nel trasporto su strada per auto equivalente sono i più bassi della UE e sono inferiori del 6% alla media europea. Tale indicatore ha mostrato negli ultimi anni un andamento decrescente, così come la media europea, ma più lento. Secondo il rapporto i trasporti merci su ferrovia presentano un'efficienza migliore di quella media europea: l'indicatore si è mantenuto stabile negli ultimi anni. Ancora migliore è la performance dell'Italia nei trasporti di merci via acqua. date le caratteristiche geografiche del Paese.
Nell'industria il contributo alla riduzione dei consumi che viene dall'evoluzione strutturale del settore è molto contenuto e gli incrementi d'efficienza restano lontani da quelli dei decenni passati.
Nel residenziale la crescita dei consumi è legata principalmente a fattori "strutturali" (il numero di
persone per famiglia e la diffusione degli apparecchi elettrici).
Nel terziario, la tendenza alla crescita riguarda sia i consumi elettrici che termici, mentre una significativa riduzione dell'intensità energetica si ha solo dalla seconda metà del prossimo decennio. Per l'Italia la spinta più forte all'aumento dei consumi energetici viene dal settore dei trasporti (merci in primo luogo), per la crescita sostenuta dei livelli d'attività e per lo scarso (se non negativo) contributo alla riduzione dei consumi che viene dai fattori "strutturali" (struttura delle modalità di trasporto).
Da due settimane è in corso un test del Wwf per verificare vizi e virtù dell'efficienza energetica. Il primo blitz fotografico, che da il via alla campagna ha già prodotto qualche sorpresa. Per documentare lo spreco di energia elettrica negli edifici, sono state scattate foto fuori dal normale orario di lavoro (22.30 - 00.30). Naturali punti di partenza e di arrivo sono stati i due colossi dell'energia, il palazzo dell' ENEL in Viale Regina Margherita, illuminato a giorno, e quello dell'ENI all'Eur. Mentre nel palazzo dell'Enel - che pure ha appena promosso la campagna per il risparmio energetico Usa la testa- tutti i piani erano accesi come se l'intero edificio fosse in piena attività, quello dell'ENI aveva solo qualche piano acceso. Spente invece le luci degli uffici dei ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Attività Produttive, Welfare, Istruzione, Ambiente e Tutela del territorio. Lungo il percorso, illuminato anche qualche piano del palazzo delle Poste italiane. Il WWF ricorda che il consumo per la sola illuminazione di un palazzo di 10 piani è tra 10kWh e 30kWh a seconda della superficie dello stabile e del tipo di lampade utilizzate, un terzo circa dei consumi di un edificio adibito a uffici. La campagna detective del clima proseguirà fino al 16 febbraio, primo compleanno del Protocollo di Kyoto. Per l'anniversario è organizzata la seconda giornata nazionale del risparmio energetico "M'illumino di meno", promossa sulle frequenze di Radio Due dalla trasmissione Caterpillar. [AT]
Fonte: La Nuova ecologia, Enea