Elezioni: vince l'Unione, ma urge ritrovare il bene comune

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Per 25.224 voti, alla Camera vince il centrosinistra ma grazie al sistema elettorale ha 64 deputati in più: 341 contro i 277 del centrodestra. Anche al Senato, grazie al voto determinante degli italiani all'estero, l'Unione dovrebbe arrivare ad avere la maggioranza, molto più risicata rispetto a Montecitorio. Sembra sempre più difficile che il governo possa ottenere l'incarico dal presidente della Repubblica in tempi brevi. Stamani Romano Prodi ha riferito, durante la conferenza stampa al quartier generale di Santi Apostoli, della telefonata cordiale con il Capo dello Stato, ma i tempi, lo scadenzario che il Quirinale ha in mente e che una nota del Colle del 2001 aveva puntualizzato, sembra molto preciso e non soggetto ad accelerazioni. Lo stesso staff del Professore conferma, dopo la telefonata di stamani con il Colle, gli umori già emersi stanotte: "Adesso - aveva spiegato il Professore - rischiamo di stare due mesi prima che venga dato l'incarico di formare il governo. E' un tempo lunghissimo". A guardare l'agenda con l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, che si riuniranno il 28 aprile, la formazione dei gruppi parlamentari entro il 5 maggio, il tempo potrebbe non bastare perché sia questo presidente, Carlo Azeglio Ciampi, a dare l'incarico di formare il governo a Prodi.

Tra Camera e Senato sono oltre due milioni i voti non validi. Sulla base dei dati comunicati dal Viminale, sono infatte in totale 2.195.465 le schede che non concorrono all'assegnazione del risultato delle elezioni. E i dati, avverte il ministero dell'Interno, sono ancora provvisori. Al Senato, sono infatti 1.093.277 i voti non validi, tra cui ben 488.403 schede bianche, 39.822 schede contestate e 565.052 schede considerate nulle. Alla Camera, invece, si contano 1.102.188 voti non validi, di cui 448.002 schede bianche, 43.028 schede contestate e ben 611.158 schede considerate nulle. Secondo i calcoli del Viminale, comunque, i voti non validi sono complessivamente ''diminuiti di circa il 60% al Senato e di circa il 66% alla Camera''.

Considerata la spaccatura nel Paese è "necessario un colpo di reni della politica per ripartire insieme. Per affrontare i problemi del paese in modo unito. Con nuovi strumenti di dialogo nelle relazioni internazionali. Coinvolgendo dal basso la società civile" - commenta Guido Barbera, presidente del CIPSI, Coordinamento di 35 ONG e associazioni di solidarietà internazionale, alla luce del voto elettorale. Barbera "invita gli schieramenti politici a ritrovare la strada per affrontare i problemi del Paese in maniera unita. In un momento segnato da nette divisioni interne, da problemi economici, dall'aumento della miseria anche in Italia, dalla crescente povertà a livello internazionale, c'è bisogno di ritrovare la strada dell'Unità, dell'interesse comune, del dialogo nelle relazioni internazionali".

"Ora più che mai siamo ad un bivio dove possiamo inseguire gli interessi personali, oppure trovare nuovi strumenti di dialogo con il Paese, che permettano la definizione di un reale benessere comune e partecipato. In altre parole c'è bisogno di ricostruire il Paese "insieme" - continua Barbera. "C'è bisogno di mettere al centro la dignità umana e ripartire anche dal protagonismo della società civile capace di apportare contenuti e valori che la politica ha difficoltà a promuovere. In questa prospettiva il CIPSI si rende assolutamente disponibile a dare il proprio contributo, culturale e non solo, per la costruzione di una cittadinanza attiva, responsabile ma prima di tutto solidale, che parta dal basso con il coinvolgimento della società civile italiana ed internazionale. Per ritrovare il senso alto della Politica con la "P" maiuscola è oggi più che mai un'esigenza prioritaria del Paese". [GB]

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