www.unimondo.org/Notizie/Droghe-merce-elettorale-no-alle-soglie-di-Giovanardi-50891
Droghe: merce elettorale, no alle soglie di Giovanardi
Notizie
Stampa
Il cartello nazionale "Non incarcerate il nostro crescere" - che riunisce oltre quaranta organizzazioni nazionali dei servizi pubblici e del privato sociale, dei sindacati, dell'associazionismo, degli operatori della giustizia - ritiene che la presentazione oggi a Palazzo Chigi, da parte del ministro Carlo Giovanardi, della tabella attraverso cui distinguere il consumo dallo spaccio di droghe confermi ampiamente i duri giudizi sul provvedimento espressi in più occasioni dalla campagna.
In particolare:
- la presentazione della tabella a cinque giorni dalle elezioni esprime chiaramente la natura elettorale del provvedimento, mirando ad occupare spazio sui giornali e non a prendersi cura del disagio delle persone. L'affermazione fatta da Carlo Giovanardi in conferenza stampa, secondo cui "l'alcol non dà dipendenza" manifesta ancora una volta l'assoluta incompetenza di un ministro da cui dipenderà la sorte di alcune decine di migliaia di persone, che potranno essere accusate di spaccio e rischiare una pena da sei a venti anni di carcere. Ci sorprende che alcuni esperti delle dipendenze si siano prestati a questa manovra puramente elettorale.
- l'indirizzo tutto politico e ideologico seguito dal Governo è poi confermato dall'esame della tabella. Sottolineiamo un solo dato: aver scelto, come soglia di principio attivo sopra la quale può scattare l'accusa di spaccio, 750 mg per la cocaina e 500 mg per la cannabis evidenzia il diverso atteggiamento assunto dal Governo rispetto alle due differenti sostanze. Infatti, 500 mg di cannabis corrispondono a 3-4 grammi della droga venduta in strada, mentre 750 mg di cocaina corrispondono a circa 5 grammi di droga venduta in strada (e non a 1,6 come detto e scritto dal Governo), una quantità assai più consistente e pericolosa. Lungi, dunque, dal considerare tutte le droghe eguali (e abolendo così qualunque distinzione tra "droghe leggere" e "droghe pesanti"), questo esecutivo è riuscito nella difficile impresa di punire più severamente sostanze meno pericolose e, viceversa, mostrarsi più tollerante rispetto a sostanze che presentano rischi maggiori. Ci chiediamo perché questa ansia punitiva si accanisca su hashish e marijuana quando la vera emergenza è oggi quella della cocaina e del ritorno all'uso di eroina: non è forse questo l'ennesimo segnale di una impostazione ideologica che vuole punire la sperimentazione e il disagio, i comportamenti trasgressivi, specie dei giovani? Oltretutto, il segnale che mandano le istituzioni, con la compilazione di una tale tabella, è questo: meglio assumere cocaina che marijuana, si rischia meno.
- è chiaro, poi, a tutti gli addetti ai lavori che questo provvedimento non colpirà in alcun modo il vero spaccio di sostanze stupefacenti. Già oggi, come confermano le ultime grandi operazioni di polizia, lo spaccio avviene in strada per piccoli quantitativi. Proprio gli incredibili dati presenti nella tabella "scientifica" voluta dal Governo portano a questo risultato: la soglia dei 3-4 grammi di cannabis corrisponde a un valore sul mercato di 40 euro; la soglia dei 5 grammi per la cocaina assicura al (vero) spacciatore un introito di 400 euro: spacciare cocaina conviene dieci volte di più e si rischia molto meno.
- infine, va detto che la definizione di una tabella rigida non assicurerà maggiore chiarezza nel giudizio della magistratura. Infatti, essa andrà sempre valutata insieme ad altri criteri. Se applicata rigidamente, invece, rischierebbe di punire soprattutto coloro che, in un gruppo, si prendono l'impegno dell'acquisto collettivo di cannabis.
A fronte di questa ultima sciagurata iniziativa governativa, il cartello "Non incarcerate il nostro crescere" chiede:
- a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche di assumere l'impegno di abrogare, immediatamente, la legge Giovanardi-Fini-Berlusconi sulle droghe;
- di avviare immediatamente, subito dopo le elezioni, un tavolo di lavoro per scrivere una nuova legge sulle droghe, fondata su criteri essi sì scientifici e su valori etici ed educativi del tutto differenti, che troveranno la loro sede istituzionale di confronto e definizione in una vera Conferenza nazionale sulle droghe, da tenersi entro un anno dalla data delle elezioni politiche.
- alle Regioni e a tutti i servizi di attuare, sin da oggi, atti di disobbedienza civile nei confronti di una legge non solo sbagliata, ma vendicativa e ideologica.
Ci auguriamo di non dover misurare la follia di questa legge attraverso gli effetti devastanti - dalla stigmatizzazione al suicidio - che i numerosi accessi in carcere di persone "normali" certo provocheranno.
"I narcotrafficanti ringrazieranno il governo per il contributo ai propri affari, mentre aumenterà il rischio per la salute di migliaia di giovani". Questo, secondo Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea, medico, fondatore della Lega italiana per la lotta contro l'Aids, il possibile risvolto pratico dell'applicazione della tabella relativa alle quantità massime consentite per il consumo personale. "Nelle strade aumenteranno gli spacciatori di cocaina: molti di coloro che oggi vendono "fumo" sostituiranno la loro merce con cocaina. Avendo infatti il governo stabilito un'unica tabella, con sanzioni uguali per qualunque sostanza, non vi è dubbio che, di fronte allo stesso rischio, agli spacciatori converrà vendere la sostanza più redditizia. E non vi è dubbio che, con i valori soglia stabiliti per ogni sostanza dalla commissione governativa, d' ora in poi sarà più redditizio spacciare cocaina".
Approfondimento: Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza