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Droghe: Stralcio Giovanardi, allarme e disobbedienza civile
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Il Cartello "Non incarcerate il nostro crescere" - che riunisce oltre quaranta organizzazioni nazionali dei servizi pubblici e del privato sociale, dei sindacati, dell'associazionismo, degli operatori della giustizia - esprime il proprio allarme per l'approvazione oggi in Senato dello stralcio Giovanardi sulle droghe, inserito come emendamento nella legge di conversione del decreto legge sulle Olimpiadi invernali e "blindato" con il ricorso alla fiducia. Il Cartello rileva che, ancora una volta, si è dimostrata l'assoluta inaffidabilità del ministro Carlo Giovanardi, a cui è stata assegnata la delega sulla droga, il quale si era impegnato più volte pubblicamente a non far approvare le nuove norme per decreto legge e con l'imposizione della fiducia.
Preoccupano seriamente, in particolare, alcune gravi conseguenze che tale provvedimento avrà sui cittadini e sul sistema dei servizi qualora diventasse legge dello Stato:
- verrebbe sancita, attraverso una legge nazionale, la possibilità per le strutture private di certificare lo stato di tossicodipendenza. Ciò significa che l'organizzazione che prende in carico la persona tossicodipendente è la stessa che decide chi si trova in tale situazione, di fatto contravvenendo a un'elementare regola di distinzione tra chi certifica e chi prende in carico: insomma, un chiaro conflitto di interessi. Chi tutelerà, in questo caso, l'interesse pubblico e il controllo della spesa? Il fatto che la legge demandi alle Regioni la definizione dei criteri che disciplineranno tale facoltà da parte dei privati è, poi, causa di un'ulteriore contraddizione. Tutta la materia sanitaria è infatti stata demandata, con la riforma del titolo V della Costituzione, alle Regioni e, dunque, lo Stato con tale provvedimento legifera fuori dalle sue competenze: sono le Regioni che, nel caso, dovrebbero decidere se concedere ai privati una tale facoltà e non semplicemente come farlo;
- l'aver rinviato a un momento successivo la definizione delle quantità sopra le quali potrebbe scattare l'accusa di spaccio, comporterà innanzitutto un periodo di grande discrezionalità in cui ogni magistrato potrà decidere come meglio crede. Una volta approvata la tabella, invece, emergerà il problema opposto: anche se le quantità definite devono essere intese come "indice" di reato, è probabile che verranno applicate come una soglia oltre la quale far scattare automaticamente l'accusa di spaccio.
- la scelta di mettere a punto una sola tabella, con criteri rigidi, in cui far rientrare tutte le sostanze stupefacenti dà un segnale simbolico deleterio e pericoloso ai nostri giovani: per gli adulti e le istituzioni tutte le droghe sono uguali, tutte saranno punite allo stesso modo, anche se non sono tutte pericolose allo stesso modo. Ciò metterà in discussione anche il patto educativo che gli operatori sottoscrivono con i ragazzi nei loro interventi.
L'unico aspetto del provvedimento che valutiamo positivamente è l'attenuazione dei terribili effetti che alcune parti della legge Cirielli avrebbero avuto sui tossicodipendenti. La Cirielli, infatti, avrebbe riportato in carcere migliaia di persone in sospensione di reato che stanno seguendo programmi di recupero in strutture pubbliche o private. Come si vede, un estremo atto di resipiscenza.
Il Cartello si impegna sin da ora a: attivare le Regioni, le cui prerogative sono state chiaramente lese con il provvedimento approvato oggi al Senato, e a iniziare a elaborare azioni di disobbedienza civile nei confronti di una legge ingiusta che, per cecità elettorale, minerà gravemente interventi educativi, di presa in carico e trattamento rivolti a persone che - lo ribadiamo - vanno aiutate e accompagnate e non stigmatizzate e condannate.
Anche la Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche - che ha partecipato alla IV Conferenza di Palermo - ha manifestato netta contrarietà alle modalità con cui sono state imposte agli Operatori del settore e a tutto il Paese le modifiche alla Legge 309/90 note come 'stralcio Giovanardi'. "Inserire queste norme sulle Dipendenze da sostanze stupefacenti all'interno del maxiemendamento delle Olimpiadi invernali e approvarlo con 'voto di fiducia' senza dibattito alcuno è una scelta che ci amareggia profondamente in quanto svaluta tutto il lavoro svolto e rende inutile il dibattito ed il con-fronto emerso dalla IV Conferenza di Palermo, comprese le proposte della FICT".