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Dolore e responsabilità civile
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Dopo gli attacchi terroristici agli Stati Uniti d'America la società civile italiana continua ad interrogarsi sulle ragioni della violenza e sugli effetti che inevitabilmente porta con sè. L'europarlamentare Luisa Morgantini, delle "Donne in nero", scrive: "Credo che ognuna/o di noi in questo momento sia attraversata/o dai sentimenti più contrastanti. Non solo orrore e dolore, anche paura, paura per il destino del mondo e dell'umanità". Invocando poi rispetto per le vittime e condanna per gli atti di terrorismo, afferma con determinazione la volontà di capire, di non restare ammutoliti. Cristina Papa, di "Il Paese delle donne", afferma: "La cultura militarista degli Usa, condivisa anche da molti paesi occidentali, dobbiamo dirlo, è la principale responsabile delle ingiustizie e delle guerre, d'intensità più o meno bassa, avvenute negli ultimi cinquant'anni. A quelle ingiustizie e al liberismo sfrenato che le ha provocate dobbiamo guardare per capire dove sono nati i semi, o almeno alcuni semi, del terrorismo internazionale, proponendo e praticando una cultura altra che rifiuti la morte e distingua le responsabilità". Padre Pasquino Panato, dell'Agenzia missionaria MISNA, dichiara: "Se gli Stati Uniti non muteranno il loro atteggiamento verso il mondo esterno, vissuto solo in funzione degli interessi americani, il massacro di ieri potrebbe essere solo l'inizio". (... altri commenti all'interno)
Pubblicato il: 13.09.2001
" Fonte: » Beati costruttori di pace, Redattore Sociale, Misna, Il Pese delle Donne;