Disarmo: 90 atomiche in Italia, iniziative ad agosto

Stampa

Ben 90 bombe atomiche presenti nelle basi di Aviano e Ghedi Torre per una potenza 900 volte superiore alla bomba sganciata nel 1945 su Hiroshima: è la denuncia fatta oggi a Roma dall'associazione "Beati i construttori di pace" e dal comitato "Via le bombe dall'Italia". Tiziano Tissino (Beati i costruttori di pace), Joachim Lau, avvocato della Ialana (Associazione internazionale giuristi contro le armi nucleari) e il senatore Francesco Martone hanno ribadito che secondo l'accordo, entrato in vigore nel 1961, sei paesi europei, tra cui l'Italia, ospitano 480 bombe atomiche americane: un pericolo evidente per la sicurezza di milioni di persone e un rischio ambientale incalcolabile. Ma stando ai risultati di un sondaggio promosso da Greenpeace nel 2006 ben il 70 % degli italiani non sa degli accordi con gli Stati Uniti, e soprattutto sei su dieci italiani, una volta informati, ne sono contrari.

L'Italia fa parte del trattato di non proliferazione (Tnp): la presenza di ordigni a Aviano, quindi, è "illegale dal punto di vista formale e inaccetabile nella sua sostanza" - ha sottolineato il sen. Martone. Insieme a un gruppo di deputati ha presentato al Senato una mozione per chiedere alla Nato lo smantellamento degli armamenti atomici in Italia e l'avvio di un confronto politico a Bruxelles.

Per rilanciare il tema del disarmo nucleare e discutere dell'accordo Nato di condivisione nucleare tra Italia e Stati Uniti dal 6 al 9 agosto si terrà l'iniziativa "Via le atomiche". Inizierà domenica 6 agosto davanti alla base Usaf di Aviano con una cerimonia in ricordo di Hiroshima e proseguirà lunedi con il convegno a Pordenone dedicato alle atomiche in Italia. Martedì vi sarà un tentativo di ispezione della base di Aviano e un'altra manifestazione mercoledì nell'ora in cui venne sganciata la bomba su Nagasaki.

L'appello "No alla guerra nucleare, insieme per il disarmo" promosso da numerosi esponenti della società civile e diffuso dal Gavci invita inoltre tutte le associazioni ad attivarsi per l'immediata applicazione del Trattato di non proliferazione, per contestare la presenza delle atomiche Usa nelle basi militari e nei porti italiani, per contrapporre al concetto strategico della Nato la trasformazione degli armamenti da offensivi a strettamente difensivi in direzione della Difesa Civile non armata e nonviolenta e all'obiezione di coscienza degli scienziati coinvolti nelle ricerche militarie e perché i rappresentanti di tutte le religioni dichiarino la guerra atomica tabù e peccato, un crimine contro l'umanità come tale assolutamente non giustificabile.

"Il disarmo nucleare completo, come previsto anch'esso dal Trattato di non proliferazione, deve essere il primo passo per il disarmo totale" - riporta l'appello firmato tra gli altri da Vittorio Agnoletto, Angelo Baracca, Giuliano Pontara, Alberto L'Abate, don Domenico Gallo, Lisa Clark Enrico Peyretti e Giuliana Martirani.

"Le armi di distruzione di massa sono immorali in quanto armi di distruzione indiscriminata; le armi atomiche lo sono in modo assoluto in quanto il loro impiego minaccia di distruggere in poche ore ogni vestigia di civiltà, e forse anche ogni forma di vita, spezzando l'equilibrio che la natura ha sviluppato in miliardi di anni sul pianeta. La Corte Internazionale dell'Aja si è espressa dichiarando che l'uso e la minaccia delle armi nucleari sono contrari al diritto internazionale" - afferma l'appello che denuncia la presenza di armi nucleari in Italia. [GB]

Ultime notizie

Sahara Occidentale come la Palestina? L’ONU rinnova il mandato della MINURSO, ma la pace resta lontana

16 Novembre 2025
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza segna una tappa, non una conclusione. (Di Simone Bolognesi)

Hebron: l’autunno record di violenza

15 Novembre 2025
Le colonie illegali israeliane sono in velocissima espansione e sono arrivate a soffocare la città. (Monica Pelliccia e Alice Pistolesi)

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

14 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Il punto - La diplomazia resta uno strumento fragile

14 Novembre 2025
Le guerre in corso non sono eventi straordinari, ma parte di un problema in espansione. (Raffaele Crocco)

Laura Tussi, la voce radicale della pace

13 Novembre 2025
Laura Tussi, la voce radicale della pace. Impegnata per la giustizia contro riarmo e discriminazioni. (Giorgio Cremaschi e Salvatore Izzo)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad