Diritti dei migranti e reti contro i CPT

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Il Coordinamento Europeo per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia ha spedito una lettera aperta alle associazioni per una vera opposizione all'ultima versione del progetto di Direttiva sul ricongiungimento familiare che si contenta di invitare gli Stati membri ad armonizzare le loro pratiche, senza neppure proibire le pratiche che violano apertamente i diritti dei migranti. "Contro il controllo delle migrazioni globali - per la libertà di movimento": la rete no border promuove dall'11 al 19 ottobre una settimana di mobilitazione contro l'Iom e i centri di permanenza temporanea (CPT). Varie azioni avranno luogo in diverse città europee, per protestare contro la politica repressiva nei confronti dell'emigrazione e del diritto di asilo, e contro l'allineamento normativo imposto dall'Unione europea. In Italia il Tavolo Migranti dei Social Forum ha indetto per il 30 novembre 2002 a Torino una manifestazione nazionale per la chiusura dei CPT che sono in una situazione di sovraffollamento producendo il prolungamento della detenzione dei migranti. Anche le nuove strutture di "transito" sono veri e propri centri di detenzione, spesso all'interno di zone militari o doganali, con sorveglianza armata e recinzione metallica. Gli immigrati vengono identificati provvisoriamente con dei numeri, appiccicati sui vestiti, oppure in qualche caso, "marchiati" sul polso. A Roma sono un migliaio gli immigrati del Bangladesh licenziati nelle ultime settimane che non hanno neanche la possibilità di cercare altro lavoro perchè non possono pagare tre mesi pregressi di contributi, con conseguente rimpatrio. Episodi di razzismo anche a Padova dove presso il supermercato Esselunga un distinto signore di nazionalità tunisina è stato aggredito, immobilizzato e picchiato da tre uomini del servizio interno di sicurezza.
Pubblicato il: 15.10.2002 " Fonte: » Indymedia, Adotta una colf, Cestim, Sherwood;
" Approfondimento: » Meltingpot, Dove va il diritto d'asilo in Italia?;

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