Covid-19: vaccinarsi a Tunisi

Stampa

Tunisi-19 aprile. Il vibrare del cellulare posto sul comodino mi ha annunciato un messaggio. Data l’ora, di primo mattino, l’ho letto subito, con un po’ d’ansia: la piattaforma E-vax mi comunicava che ero convocato, per la somministrazione della prima dose di un vaccino anti Covid-19, lo stesso giorno alle ore 12:30.

Sono trascorsi esattamente tre mesi da quando mi sono iscritto alla piattaforma che avrebbe gestito, con il suo algoritmo, la campagna di vaccinazione in Tunisia; e due mesi dall’inizio di questa operazione. Il Ministero della Salute tunisino da allora ha continuamente rilanciato il suo appello ai cittadini, che vogliano ricevere il vaccino contro il coronavirus, a registrarsi, tramite il servizio SMS, inviando "evax" al 85355, oppure componendo il codice USSD * 2021 #, o sul sito di registrazione https: //www.evax.tn/ o al numero verde 80 10 20 21, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00.

Fino ad oggi gli iscritti sono poco più di 1 milione e 200 mila, su una popolazione di circa 11 milioni, che ha un’età media di 32 anni.

Secondo quanto comunicato dal Ministero della salute tunisino, ad oggi, “il numero totale di persone che hanno ricevuto il vaccino si attesta a 239.398 individui, di cui 197.437 hanno ricevuto solo la prima dose, mentre a 41.961 é già stata inoculata anche la seconda. Alla stessa data 287.061 tunisini sono stati globalmente infettati dal Covid-19 e di questi 9.825 hanno perso la vita, mentre altri 236.593 hanno recuperato la salute.”

Col passare dei minuti, la notizia della convocazione si é associata ad un aumento dell’ansia, e con essa della pressione arteriosa, ma si é accompagnata anche ad un senso di sollievo, dopo oltre un anno trascorso in semi-prigionia da confinamento, ora imposto, ora volontario.

Il centro vaccinale, uno dei 38 sparsi su tutto il territorio nazionale, é a La Marsa, cittadina balneare e residenziale, posta a una ventina di chilometri da Tunisi. E’ la “Maisons des jeunes”, un grande centro sportivo che si affaccia sul mare, che oggi si é presentato con onde minacciose, guardate a vista da un cielo dal carattere temporalesco: un mese di marzo ritardato.

Sono arrivato ½ ora prima, timoroso di trovare assembramenti pericolosi, come segnalato qualche giorno fa dai social, che non hanno mancato di criticare la gestione della somministrazione di vaccini in questo centro, cosi’ come in altri in varie località del Paese.

Apparentemente tutto é tranquillo: nessuna ressa. 

Appena entrati ci hanno indicato un grande spazio all’aperto dove si trovavano una quarantina di sedie di plastica, molte coperte da un tessuto bianco, come quelle che in Tunisia vengono affittate per matrimoni o altre ricorrenze familiari; erano occupate da persone prevalentemente anziane, tunisine e non, perché in Tunisia anche gli stranieri residenti hanno diritto alla vaccinazione, se muniti di regolare permesso di soggiorno.

Fortunatamente tutti portavano le mascherine: un buon segno, di questi tempi dove spesso prevalgono fatalismo, faciloneria e negazionismo.

I chiacchericci non sono mancati, soprattutto intorno al quesito su quale sarebbe stato il vaccino inoculato: Pfizer, Astrazeneca, Sputnik? Sono i tre laboratori che, al momento, hanno ottenuto l’autorizzazione al loro utilizzo sul territorio nazionale da parte della DPM, l’autorità sanitaria tunisina in materia farmaceutica.  La maggioranza era radicale: “se sarà Astrazeneca non ci vaccineremo!”: anche qui in Tunisia l’eco di possibili effetti secondari gravi di questo vaccino ha fatto strada.

A scaglioni di 15/20 persone ogni 20 minuti, secondo l’ora della propria convocazione, ci é stato chiesto di raggiungere, dopo aver percorso un breve porticato, i luoghi deputati alla vaccinazione.

Primo controllo: entrati in una grande stanza spoglia due addetti, in  camice bianco seduti dietro un computer, hanno effettuato la registrazione ed il controllo della convocazione sul nostro cellulare, facendolo seguire da una croce tracciata sul dorso della nostra mano sinistra con un pennarello. Operazione che mi ha ricordato la lontana visita militare!  Poi ci hanno fatto sedere davanti a un lungo tavolo dove erano posti dei cavalieri con scritto “ accoglienza”.

Dietro il tavolo quattro medici che ci hanno posto una serie di domande sulla nostra condizione fisica, le eventuali allergie e le cure in corso; questo dopo un ulteriore controllo di un addetto del nostro numero di identificazione sul nostro cellulare, questa volta seguito da un cerchietto, impresso sempre sul dorso della mano sinistra. Idonei per la vaccinazione!

Per quest’ultima e agognata operazione, il passaggio ad una sala attigua dove si trovavano allineate 4 file di 10 sedie.  Ulteriore controllo e inserimento dati in un tablet, quindi tutti seduti in attesa del vaccino. Dopo una ventina di minuti di sguardi sospettosi e interrogativi fra noi vaccinandi ci é stato segnalato che erano in attesa dei vaccini: un mormorio che, sommato a stupore, ansia e preoccupazione, ha serpeggiato nell’aria. Finalmente i vaccini, in un contenitore del freddo simil pic-nic, sono arrivati e cosi’ pure la dose per ognuno di noi, culminata con l’ultima croce segnata sul dorso della mano sinistra.  Il vaccino era Pfizer, come, tempestivamente, la piattaforma E-vax ci ha comunicato a vaccinazione conclusa. Tempo globale trascorso nel centro: circa 1ora e ½.

La strategia vaccinale tunisina anti-Covid-19 si basa sulla vaccinazione di 5,5 milioni di persone entro fine anno, ovvero il 50% della popolazione, attraverso la somministrazione di 10 milioni di dosi.  Ad oggi questo obiettivo appare di difficile raggiungimento per tre motivi: la lentezza della macchina organizzativa vaccinale a raggiungere una velocità di crociera apprezzabile, il ritardo nell’arrivo regolare di quantità significative di vaccini, e il numero ancora esiguo di cittadini che si sono iscritti alla piattaforma che gestisce la campagna vaccinale.

Quattro, per ora, i grandi laboratori implicati, ovvero Pfeizer (per 3 milioni di dosi), AstraZeneca (1,3 milioni), Jhonson & Jhonson (1 milione) e Sputnik (500 mila). Questi vaccini provengono da tre diverse fonti: l'iniziativa Covax (OMS), un progetto dell’Unione Africana e l'approvvigionamento diretto. Delle circa 10 milioni di dosi previste, non meno di 4 milioni (40%), che provengono dall'iniziativa Covax, non sono attribuite, al momento, a una casa farmaceutica specifica.

La Tunisia ha anche beneficiato di un finanziamento di 100 milioni di dollari dalla Banca mondiale per la campagna di vaccinazione. Concesso con condizioni preferenziali, con un tasso di interesse finanziario dello 0,43% e un periodo di rimborso di circa 18,5 anni, inclusi cinque anni come periodo di grazia, questo finanziamento sarà assegnato a beneficio del programma nazionale di vaccinazione contro il COVID-19, compreso lo stoccaggio dei vaccini e la logistica associata. L'accordo è stato firmato dal Ministro tunisino dell'Economia, delle Finanze e del Sostegno agli Investimenti, Ali Kooli e dal Direttore dell'Ufficio della Banca mondiale per la Tunisia, Tony Verheijen, alla presenza del Ministro della Salute tunisino, Faouzi Mehdi.

A questo si affianca la cooperazione tra Tunisia e USA, secondo quanto ha affermato recentemente l'Ambasciatore degli Stati Uniti in Tunisia, Donald Blome: “ la Tunisia riceverà 4,3 milioni di dosi del vaccino contro il COVID-19, e questo nei prossimi mesi. In questo stesso contesto, i due Paesi hanno lanciato il progetto “Saha” che mira a sostenere la buona governance nel settore della sanità pubblica.”

Questo programma fornisce informazioni sanitarie accurate ai cittadini. Ci sono voluti 5 milioni di dollari e ci vorranno 3 anni ”, ha detto l'Ambasciatore, aggiungendo che “verrà messo in atto un sistema di controllo digitale per migliorare la gestione delle scorte di vaccini COVID-19, sviluppato in collaborazione con la società civile.”

Significative alcune dichiarazioni del Presidente del comitato direttivo della campagna di vaccinazione anti-covid-19 e membro del Comitato scientifico per la lotta al virus, Hechmi Louzir. In una dichiarazione all’agenzia di stampa tunisina TAP ha affermato che ” per il momento, la Tunisia non rilascierà un certificato di vaccinazione contro il Covid -19”,aggiungendo che” l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha emesso alcuna raccomandazione in merito, ma che la concessione di questo documento non è un problema e potrà essere rilasciato a chiunque, nel momento in cui sarà necessario.”

Ha spiegato inoltre che “ la piattaforma di vaccinazione elettronica "E-vax" include un database di persone registrate nel processo di vaccinazione e l'elenco delle persone vaccinate, che consentirà il rilascio di un certificato di vaccinazione senza alcun problema, al momento opportuno.” 

L’algoritmo della piattaforma E-vax mi ha comunicato che presto ci sarà la convocazione per la seconda dose.

Aspetto fiducioso dopo la prima, conclusasi positivamente.

Ferruccio Bellicini

Pensionato, da una quarantina d’anni vivo nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo: Algeria, prima, Tunisia, ora. Dirigente di una multinazionale del settore farmaceutico, ho avuto la responsabilità rappresentativa/commerciale dei Paesi dell’area sud del Mediterraneo, dal Libano al Marocco e dell’Africa subsahariana francofona. Sono stato per oltre 15 anni, alternativamente, Vice-Presidente e Segretario Generale della Camera di commercio e industria tuniso-italiana (CTICI). Inoltre ho co-fondato, ricoprendo la funzione di Segretario Generale, la Camera di commercio per lo sviluppo delle relazioni euro-magrebine (CDREM). Attivo nel sociale ho fatto parte del Comitato degli Italiani all’estero (COMITES) di Algeri e Tunisi. Padre di Omar, giornalista, co-autore con Luigi Zoja del saggio “Nella mente di un terrorista (Einaudi 2017).

Ultime notizie

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

L’inizio dell’offensiva terrestre israeliana e l’esodo di massa da Gaza City

17 Settembre 2025
Israele conferma che l’offensiva ha provocato un esodo senza precedenti. (Giacomo Cioni)

Dossier/ Materie prime critiche (4)

17 Settembre 2025
Oltre a quelli ambientali, l’estrazione di minerali critici comporta una serie di impatti diretti sulla vita di diversi gruppi vulnerabili. (Rita Cantalino)

Il blocco del porto di Trieste

16 Settembre 2025
Il blocco del porto di Trieste contro le armi per Israele e per l’applicazione del Trattato di pace. La mobilitazione di USB. (Laura Tussi)

L’E-Mobility in stallo?

15 Settembre 2025
La mobilità elettrica potrebbe scaricarsi: colpa di costi, filiere e infrastrutture. (Alessandro Graziadei)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad