Costa d'Avorio: 9000 intossicati per nube tossica dei 'rifiuti pirata'

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Il bilancio delle vittime dell'inquinamento da rifiuti tossici ad Abidjan, la capitale della Costa d'Avorio, si aggrava ancora: fonti del ministero della Sanità parlano oggi di sei morti e novemila intossicati - riporta l'agenzia Misna. I rifiuti chimici erano stati scaricati nella notte tra il 19 e il 20 agosto da una nave battente bandiera panamense e trasportati illegalmente nelle discariche della città. Da quel momento e per giorni gli ospedali sono andati in tilt e si è creata nella capitale ivoriana una vera e propria emergenza sanitaria con migliaia di ricoveri al giorno per disturbi polmonari, eruzioni cutanee, vomito, mal di testa e diarrea.

Secondo Greenpeace la nave avrebbe caricato i rifiuti in Spagna e navigato per mesi alla ricerca di un ormeggio rifiutatogli da ben 5 paesi. Secondo altre fonti, invece, avrebbe puntato direttamente Abidjan, dove, sarebbe rimasta ormeggiata a lungo prima di effettuare lo scarico reso possibile grazie ad una "mazzetta" di 26 milioni di euro pagata alle autorità del porto di Abidjan - riporta Amisnet citando fonti locali. La nave trasportava circa 400 tonnellate di sostanze chimiche altamente tossiche che sono state scaricate lo scorso 20 agosto in una ventina di siti ad Abidjan. Secondo la compagnia greca "Prime Marine Management", proprietaria della nave, lo scarico sarebbe avvenuto "in modo legale". Ma la faccenda lascia intravvedere diverse "triangolazioni": la Probo Koala - questo il nome della nave - era stata affittata da una compagnia olandese che dice di aver affidato lo scarico ad una compagni ivoriana - riporta Gulf Times, un quotidiano di Doha.

Circa i materiali scaricati "si tratta di sostanze volatili che si disperdono e si diffondono nell'aria" - aveva spiegato nei giorni scorsi alla Misna André Doh, direttore del Comitato ivoriano anti-inquinamento (Ciapol), un ente pubblico incaricato di sorvegliare la qualità dell'acqua e dell'aria in Costa d'Avorio. Ieri il ministro della pianificazione Paul Bohoun Bouabré ha annunciato che i rifiuti tossici saranno prelevati e trasportati in "siti sicuri".

Il Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep), in seguito a una richiesta del governo ivoriano, ha detto che condurrà un'inchiesta attraverso il segretariato di Basilea che vigila sul trasporto transnazionale di sostanze nocive. Secondo Achim Steiner, direttore esecutivo di Unep, il disastro di Abidjan "è un'icona particolarmente dolorosa della sofferenza umana provocata da stoccaggio illegale di rifiuti".

Più duro il giudizio di p. Giulio Albanese - fondatore e ex direttore della Misna - che ha sottolineato come "l'Africa si sta trasformando in una vera e propria pattumiera delle nostre nefandezze, degli sprechi dei Paesi ricchi, dei Paesi occidentali". "Anche se sicuramente ci sono le responsabilità dei governi locali e delle autorità locali, che molte volte non guardano in Africa il bene comune, e c'è una corruzione dilagante, la catastrofe segnala un tema importante che deve essere affrontato in sede internazionale" - ha affermato il missionario. [GB]

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