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Cosenza:il Consiglio provinciale per la gestione pubblica dell'acqua
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Voto unanime in Consiglio provinciale per la gestione pubblica, respinti gli appelli del sindaco e del Pse. Varata la Cosenza Acque. La Provincia ignora l'appello dell'amministrazione di Palazzo dei Bruzi, del sindaco Eva Catizone e dei manciniani del Pse e vara all'unanimità (assente per impegni parlamentari il consigliere del Pse Giacomo Mancini jr schierato decisamente sul fronte della privatizzazione) la Cosenza Acque, la società per azioni a capitale interamente pubblico, che dovrà gestire il sistema idrico.
Il sì alla gestione pubblica è arrivato ieri sera al termine della riunione del consiglio provinciale. Hanno votato a favore i consiglieri di tutti i gruppi della maggioranza di centrosinistra, quelli di Rifondazione, quelli di Alleanza Nazionale. di Forza Italia e dell'Udc. Un risultato che ribalta quello dei giorni scorsi in Consiglio comunale dove il centrosinistra si era schierato, in maniera compatta, con l'unica eccezione del Pdci, a favore della gestione privata. Un comportamento contraddittorio che certifica la confusione che regna nelle forze politiche su un tema pure così importanrte quale quello della gestione dell'acqua. Ne pagano le spese soprattutto i diessini che a Palazzo dei Bruzi hanno condiviso le ragioni dei manciniani del Pse a favore della gestione privata e che, ieri sera, alla Provincia hanno pilotato con grande determinazione la scelta della gestione pubblica.
Il dibattito di ieri sera in Consiglio provinciale è stato introdotto dal vice presidente della Giunta, Mario Maiolo, che ha ricostruito tutte le tappe, dal 1994 in poi, delle iniziative messe in cantiere per dare una nuova organizzazione al sistema idrico, ricordando come nel novembre del 2001 l'ipotesi della società pubblica avesse ottenuto il via libera dell'allora sindaco della città Giacomo Mancini. Maiolo ha anche messo in evidenza come tra le dieci società di gestione del sistema idrico finora costituite in Italia ben nove abbiano scelto la soluzione pubblica. Secondo Maiolo la soluzione della Cosenza Acque spa, alla quale possono partecipare con quote proporzionali al numero degli abitanti tutti i comuni della Provincia, è quella che offre maggiori garanzie di affidabilità. Non è stata invece accolta la richiesta avanzata all'inizio della seduta dall'assessore provinciale Luigi Ladaga, esponente del Pse-Lista Mancini, di prendere parte al dibattito per illustrare la posizione dei fautori della privatizzazione. ㉀ stato fatto ricorso a un articolo del regolamento che prevede che un assessore provinciale possa prendere la parola solo con il parere unanime del'assemblea consiliare.
㉀ stato sufficiente il no di Consalvo Bartolomeo e di Salvatore Audia per negare la parola a Ladaga che ha abbandonato in segno di protesta l'aula consiliare, rendendo poi noto il testo dell'intervento che avrebbe voluto pronunciare. Un intervento indirizzato a spiegare i motivi che avrebbero dovuto indurre il presidente Acri e i gruppi della maggioranza di centrosinistra a rinunciare al varo della Cosenza Acque e a riaprire il confronto. "Se si costituisce la Cosenza Acque, società di gestione pubblica di distribuzione delle risorse idriche, quale ruolo", ha chiesto Ladaga, "ha la Provincia, quante azioni della nuova società può avere la Provincia, è legittimo che mantenga azioni sottoscritte in sostituzione di quelle non sottoscritte dai Comuni?". Ladaga ha anche evidenziato la necessità di mettere da parte posizioni "arroganti" che acuiscono i contrasti nel centrosinistra e ha negato che a favore della gestione pubblica ci sia, tranne il no del Comune di Cosenza, l'unanimità degli altri comuni. Nella discussione in Consiglio provinciale, negata la parola a Ladaga, coro di sì alla gestione pubblica difesa non solo dai rappresentanti dello schieramento di centrosinistra ma anche da quelli della Casa delle libertà.
Per Alleanza Nazionale ha concordato sulla opportunità della gestione pubblica Giuseppe Molino, per Forza Italia si è pronunciata a favore della "Cosenza acque" Maria Rita Acciardi che ha definito pretestuose e inaccettabili le posizioni della amministrazione comunale cosentina, per l'Udc Natale Zanfino. Per la maggioranza di centrosinistra hanno parlato Luigi Marrello dei Verdi, Damiano Libonati dei Ds, Salvatore Audia della Margherita, Gaetano Russo del gruppo misto. Il sì di Rifondazione è stato motivato da Ferdinando Aiello e Franco Veneziano. Ha concluso il dibattito il presidente Antonio Acri. (martedì 24 giugno 2003)
Fonte: Gazzetta del Sud