Commercio: verso Hong Kong, invertiamo la rotta

Stampa

Mentre in Italia ci si prepara a manifestare contro la privatizzazione dei servizi essenziali, a Ginevra davanti alla sede della Wto delegazioni di Via Campesina, di ong e movimenti aprono ufficialmente con un sit-in le mobilitazioni della società civile in vista del General Council dell'Organizzazione mondiale del commercio, che si terrà nella sede svizzera il 19 e il 20 ottobre prossimi. Un appuntamento importante perché dà il via al conto alla rovescia verso l'assemblea ministeriale della Wto convocata a Hong Kong dal 13 al 18 dicembre. Importante anche perché, dopo mesi di blocchi contrapposti, i lavori dei gruppi di lavoro su Agricoltura e Prodotti industriali, i più difficili per i negoziatori, sembra abbiamo subito un'improvvisa accelerazione.

In effetti sembra che nelle ultime settimane tutti abbiano preso alla lettera l'invito di Lamy a non aspettare Hong Kong per calare le carte sul tavolo. Il ricatto incrociato (offrire concessioni sull'accesso al mercato agricolo in cambio di aperture non proporzionali dei mercati dei prodotti industriali e di servizi chiave come quelli delle comunicazione, della distribuzione e delle finanze) cui Use e Ue stanno sottoponendo i Paesi emergenti tra quelli del Sud, come anche alcuni tra i più popveri del Pianeta, stanno dando i propri frutti. E' per questo che Tradewatch, osservatorio sul commercio internazionale che aderisce alla rete internazionale "Questo mondo non è in vendita" che ha guidato le mobilitazioni di Cancun, chiama tutte le realtà della società civile, i movimenti, le ong ma anche tutti i cittadini a mobilitarsi su alcuni temi importanti per la nostra vita di tutti i giorni, aderendo alla propria piattaforma e aderendo o promuovendo iniziative di informazione e di mobilitazione.

"Crediamo che questo vertice rappresenti uno spartiacque nel processo di globalizzazione neo-liberista e ci opponiamo con forza alla retorica dei principali governi, gruppi di affari e media, secondo cui il compimento di gran parte dell'agenda negoziale lanciata a Doha nel 2001 porterà ricchezza e benessere in ogni parte del pianeta. Ad un sistema che difende principalmente gli interessi delle più potenti multinazionali del mondo rispetto ai diritti dei popoli e dell'ambiente, contrapponiamo una visione di economia globale costruita sui principi di giustizia economica e sociale, sostenibilità ecologica e controllo democratico, al fine di affermare i diritti delle persone come prioritari rispetto a quelli del profitto"

Nell'ambito delle iniziative di confronto tra forze della società civile italiana, ha preso il via con un primo seminario interno convocato a Roma il 14 ottobre un percorso comune promosso da Tradewatch, in collaborazione con Aiab, Arci e Legambiente, e dal sindacato. Si sono coinvolti nel percorso che ha portato al primo confronto FIM CISL, FIOM CGIL, UILM CISL, ETUF, TCL/FILTEA-CGIL, FEMCA - CISL, UILTA - UIL, FIBA CISL, FISASCAT-CISL, UGC-CISL, FLAI CGIL, FAI CISL, UILA-UIL, ARI e i dipartimenti internazionali confederali. Nel primo incontro, nell'ambito dei diversi negoziati, sono stati evidenziati alcuni temi importanti da approfondire, per condividere analisi e risposte rispetto agli impatti sociali e ambientali che si potrebbero verificare nel caso della conclusione del Doha round stanti le condizioni e le decisioni attuali. I principi generali sui quali su vuole riflettere sono l'area d'azione e il mandato della Wto ad oggi, il valore della sovranità e dello sviluppo locale come principio chiave del sistema economico e commerciale, il reale contenuto di sviluppo e di rispetto dei diritti dell'Agenda di Doha, il pericolo di trade-off tra i diversi capitoli negoziali senza una reale valutazione di sistema dell'impatto globale dell'agenda.

Nello specifico: - Rispetto all'agricoltura, a partire dal valore condiviso di un'agricoltura patrimonio del territorio e delle comunità che lo abitano, si vuole approfondire la dimensione del sussidio interno, a partire dal suo ruolo positivo di legittimo strumento di sviluppo rurale, ma anche del ruolo dei sussidi all'export , dell'accesso al mercato senza valutazione degli impatti ma anche delle sue condizionalità a partire dal governo dell'offerta operato dalla distribuzione. - Rispetto ai prodotti industriali si vuole analizzare il tema delle barriere non tariffarie, anche nell'ottica della qualificazione della sostenibilità delle produzioni, al Sud come al Nord del mondo; del valore della produzione locale per l'economia e la stabilità dei sistemi Paese; il tema della piena occupazione e della qualità del lavoro a partire dalle regole commerciali internazionali. - Rispetto al settore tessile, nello specifico, si vorrebbe approfondire il tema della governance globale della domanda e dell'offerta; della costruzione di valore aggiunto a partire della tracciabilità delle filiere e dalla promozione possibile delle filiere più eque e sostenibili; di una promozione possibile del rispetto dei diritti umani e del lavoro lungo tutta la filiera, fino alla distribuzione.

Rispetto ai servizi si vuole approfondire il possibile impatto sui diritti umani e del lavoro legato all'apertura di nuovi spazi di mercato nei servizi essenziali e l'emergenza di nuovi settori d'interesse per UE e USA come telecomunicazioni, finanze e distribuzione. - Si è sottolineata l'importanza di approfondire il ruolo chiave che la finanza riveste in tutte le evoluzioni del commercio globale, e di studiare l'azione e l'impatto delle leve finanziarie nel sistema stesso. L'obiettivo è quello di unire le forze e avviare un'azione di informazione ad ampio raggio su contenuti più approfonditi, organizzando insieme momenti di approfondimento tematici e iniziative pubbliche in vista di Hong Kong, per sensibilizzare la base sindacale, le associazioni, i cittadini, ma anche gli interlocutori istituzionali, in Europa e in Italia, sulla necessità di una politica commerciale diversa.

Fonte: Osservatorio Tradewatch

Approfondimento: Piattaforma dell'Osservatorio Tradewatch

Ultime notizie

Blocchiamo tutto!

22 Settembre 2025
Con lo sciopero generale di oggi, al quale come testata aderiamo, l'Italia intera si ferma per Gaza.

Fumetti per la Pace, ecco il concorso Peace is Pop!

21 Settembre 2025
Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, insieme al Piccolo Museo del Giocattolo, lanciano il contest "Peace is Pop! Fumetti per la Pace".

Mio fratello Ibrahim

20 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini) 

Il Punto - Si muore nel silenzio

19 Settembre 2025
I palestinesi sono soli, entriamo nel giorno 1.303 dall’invasione russa in Ucraina, e altrove, si muore nel silenzio dei media. (Raffaele Crocco)

La Sicilia ha sete

18 Settembre 2025
La Sicilia ha sete, e non da poco tempo. (Rita Cantalino)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad