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Commercio equo: a pochi passi dalla legge
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Ancora pochi mesi. Il percorso di presentazione della proposta di Legge sul Commercio Equo e Solidale, la prima progettata ed elaborata dal movimento addirittura a livello europeo, sta oramai arrivando a compimento. Due anni di lavoro, un impegno sostanziale in competenze e relazioni, per riuscire a produrre un progetto condiviso e collettivo.
E' stato grazie al confronto continuo e trasparente tra le tre realtà maggiormente rappresentative del mondo del Fair Trade italiano, AGICES, Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, Associazione Botteghe del Mondo e Fairtrade/Transfair Italia, che si è potuto superare lo stallo di un movimento percepito come conflittuale e atomizzato, poco candidabile a interlocutore istituzionale. Un Tavolo di confronto permanente, che è riuscito a portare in porto iniziative importanti come la presentazione e la fornitura di prodotti alla Bouvette della Camera dei Deputati o gli emendamenti alla Risoluzione del Parlamento Europeo votata nel luglio scorso, e che sta accompagnando il movimento verso una normativa di settore vera e propria.
Il concetto ispiratore è unico: tutelare le esperienze pioniere del Commercio Equo, dando legittimità ai diversi percorsi che i movimenti hanno saputo sviluppare, dal monitoraggio di filiera delle organizzazioni alla certificazione di singoli prodotti; immaginando anche un monitoraggio autonomo ed indipendente per l'applicazione dei criteri.
Le conseguenze saranno immediate per la trasparenza nei confronti del consumatore, che gli consentirà una libertà di scelta più ragionata, ma anche per ciò che riguarda le ricadute le organizzazioni del Commercio Equo hanno nel modificare i comportamenti delle imprese convenzionali. Contribuendo all'aumento della domanda di etico, impongono al profit un cambio di marcia per adattarsi alle scelte di consumo dei cittadini.
L'impatto quindi è duplice, sui piccoli produttori, ma anche sull'economia convenzionale. Ed è proprio questo doppio livello che la legge si propone di tutelare.
Il prossimo appuntamento sarà l'Assemblea AGICES di Como, durante la quale il testo definitivo verrà sdoganato per essere presentato al Parlamento. Il dopo sarà tutto da costruire. Con un lungo percorso di interlocuzione istituzionale, di lobbying con le segreterie dei partiti e con i capigruppo parlamentari; la parola d'ordine sarà "piuttosto che una brutta legge, meglio nessuna legge", sostenendo la bozza presentata come quella elaborata da chi il Commercio Equo lo pratica ogni giorno.
Ma sarà comunque un punto di partenza. Contribuire ad un'economia di giustizia significa sostenere il Fair Trade, ma anche appoggiare politiche di Cooperazione tra i Paesi, spingere per un Commercio Internazionale non più di rapina, ma legato ad un nuovo modello di sviluppo. Insomma creare le condizioni per una reale coerenza e sostenibilità nelle scelte politiche e di sviluppo del nostro paese.
di Alberto Zoratti
- Vicepresidente AGICES (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale)