Commercio: Focsiv, Wto un fallimento annunciato

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Autorevoli testate giornalistiche già danno per certo il fallimento della Ministeriale di Hong Kong. Un fallimento che, secondo i portavoce, si può evitare "ricalibrando" gli obiettivi della conferenza, evitando così di vanificare l'intero round negoziale di Doha. Nel frattempo, il Commissario europeo Mandelson ha già annunciato una conferenza che riprenda i negoziati nel 2006, visto che ad Hong Kong sarà impossibile rispettare gli impegni presi con l'accordo siglato nel luglio 2004.

"A questo punto - si chiede Sergio Marelli Direttore Generale di Volontari nel mondo - FOCSIV alla vigilia dell'incontro sul tema con il viceministro delle Attività produttive Urso - che senso ha mobilitare le ingenti risorse finanziarie ed umane che la Ministeriale di Hong Kong richiede, se già sappiamo che non porterà a nulla"? Il round dello sviluppo si è trasformato in uno scontro tra grandi, dove i Paesi meno avanzati, in cui vive il miliardo e mezzo di persone al di sotto della soglia di povertà, stanno nel mezzo. Le misure necessarie in campo agricolo per eliminare pratiche commerciali distorsive che danneggiano le economie dei Paesi poveri, dumping in primis, sono ora subordinate al do ut des tra Unione europea da una parte e Stati Uniti ed economie emergenti dall'altra che spingono per un maggiore accesso al mercato agricolo europeo, come anche tra Ue, USA e Paesi in via di Sviluppo per ottenere analoghe concessioni sui servizi.

"Un gioco al massacro - prosegue Marelli - dove perde l'agricoltura europea e soprattutto l'agricoltura familiare, dove perdono i più poveri della terra, a vantaggio dell'agrobusiness e delle multinazionali dei servizi". Un gioco che va invertito, perché non si corra il rischio di mercanteggiare l'agricoltura con i servizi, contrattando sui bisogni essenziali dei Paesi poveri. Infatti, secondo Sergio Marelli "il negoziato sui servizi deve essere affrontato solamente dopo aver risolto la questione agricola".

Nel mezzo stanno i Paesi meno avanzati, incapaci di negoziare con UE, USA, India, Brasile, Australia, Nuova Zelanda. Una Ministeriale che si limita a sancire questo gioco al ribasso non è accettabile visto che sul piatto c'è la credibilità stessa dell'OMC che, pur nella sua imperfezione, resta l'unico foro che ancora permette di evitare la proliferazione di accordi bilaterali - di cui pericolosamente si torna spesso a parlare - dove le parti più deboli sarebbero già destinate a soccombere per il loro scarso potere negoziale.

La salvaguardia di un settore vitale come l'agricoltura deve restare al centro del dibattito, così come la volontà di costruire un sistema di scambi che promuova lo sviluppo dell'uomo nel suo diritto a nutrirsi, a produrre, a scambiare secondo una logica commerciale indipendente dal mero profitto. "Stiamo regalando l'agricoltura alle multinazionali - conclude il Direttore Generale della FOCSIV - e questo non merita una Conferenza ministeriale. Meglio sarebbe proseguire con i negoziati per evitare che, dopo le fallimentari Ministeriali di Seattle e di Cancun, anche questo round dello sviluppo deluda le aspettative". [AT]

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