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Colombia: ancora uccisioni dei difensori dei diritti umani
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L'osservatorio indipendente sulla regione andina Selvas.org denuncia l'assassinio, avvenuto il 5 febbraio in Colombia, di Yolanda Izquierdo, leader di un movimento che lavorava per il recupero delle terre usurpate dai paramilitari: la leader è stata assassinata davanti il suo domicilio a Monter㭀a. In precedenza, il 28 gennaio, era stato ucciso Freddy Espitia, presidente del "Comitato di Sfollati" della località di Cotorra.
Continuano intanto le violente minacce ricevute dal "Collettivo di Avvocati Luis Carlos Perez", che in Colombia offre il suo lavoro e impegno nella difesa del popolo nativo Motil㳀n Bari e di molte altre minoranze indifese (popolazione carceraria, contadini,..). "In Colombia operano, in pericolo di isolamento, decine associazioni, molte delle quali locali, che risentono delle insufficienti garanzie democratiche e di sicurezza per poter continuare ad operare" - afferma Selvas.org che nel maggio 2005 ha organizzato a Milano una conferenza su "Diritti Umani e Diritti Indigeni nella Colombia di Uribe" con la presenza di Judith Maldonado Mojica, direttrice del Collettivo di Avvocati Luis Carlos Perez.
"Sulla pelle dei nativi e dei campesinos colombiani si decide, in questi ultimi anni, la nuova conquista violenta delle terre, attraverso lo sfollamento forzato e cessione di terreni, per le risorse energetiche o per un importante business quale l'agro-industria, ossia la coltivazione spinta di monocolture redditizie sul mercato internazionale" - riporta la nota di Selvas.org. "Ora che la Colombia entra a fare parte del Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti, più forte si ripresenta la pressione da parte di gruppi paramilitari, sicari dei nuovi "padroni" della terra". "Chiediamo a chi si occupa di infomazione, di mantenere un'allerta speciale, verso i gruppi di difesa dei diritti umani e sociali in Colombia, che vengono descritti come "guerriglieri comunisti travestiti da civili" non solamente dai gruppi paramilitari illegali, ma anche dalle parole di disprezzo utilizzate in più occasioni dallo stesso Presidente Alvaro Uribe" - riporta Selvas.
In Colombia operano, in pericolo di isolamento, decine di ong, onlus e associazioni, molte delle quali locali, che risentono delle insufficienti garanzie democratiche e di sicurezza per poter continuare ad operare. Per questo Selvas.org propone di "Adottare un difensore dei diritti umani" attraverso il sostegno a distanza delle loro iniziative a difesa dei Diritti umani, sociali e ambientali in Colombia. "L'adozione potrebbe includere aiuti anche non monetari. Infatti ciò che intendiamo combattere con questa proposta è l'isolamento del lavoro per la giustizia e il diritto che queste persone, con le loro associazioni, svolgono quotidianamente. Ci impegniamo a diffondere e promuovere le iniziative, gli appelli e i dati raccolti da queste associazioni, nella speranza che ciò possa servire a mettere in luce queste realtà" - conclude la nota di Selvas.org.