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Colombia: Amnesty scrive a Uribe
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Alvaro Uribe Vélez ha inaugurato il 7 agosto il suo mandato di presidente della Colombia. "Polso fermo, cuore grande" è il motto con il quale Uribe conta di governare la Colombia, insanguinata da oltre 38 anni da un conflitto interno del quale non si riesce ad intravedere la fine. Amnesty International ha inviato una lettera al Presidente Uribe chiedendo di fare dei diritti umani di tutti i colombiani una priorità. "La nuova presidenza inizia mentre la crisi dei diritti umani in Colombia è avvolta in una spirale e milioni di persone subiscono le conseguenze quotidiane della violenza politica e delle violazioni dei diritti umani ad opera di entrambe le parti in conflitto" ricorda Amnesty. Nella sua lettera, l'organizzazione ha ribadito le proprie preoccupazioni su alcuni specifici progetti del presidente Uribe, tra questi: la creazione di una milizia civile di un milione di informatori, che rischia di trascinare ulteriormente nel conflitto la popolazione civile e di consolidare la strategia dei paramilitari sostenuti dall'esercito; la concessione dei poteri di polizia giudiziaria alle forze armate e l'autorizzazione ad effettuare perquisizioni nelle case e arresti senza l'autorizzazione di un giudice, ciò che potrebbe favorire la copertura delle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di sicurezza o dai loro alleati paramilitari. Intanto la Colombia ha ratificato Trattato di Roma, costitutivo del Tribunale penale internazionale (Tpi) entrato in vigore lo scorso primo luglio.
Pubblicato il: 07.08.2002 " Fonte: » Amnesty International, Misna, Corte Penale Internazionale;
" Approfondimento: » Carta, Dossier Colombia;