Colombia: Amnesty chiede la smobilitazione dei paramilitari

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In una lettera diffusa ieri, Amnesty International ha sollecitato i candidati alle elezioni presidenziali colombiane, in programma il 28 maggio, a spiegare cosa intendono fare per affrontare la crisi dei diritti umani del paese e, in particolare, l'impatto sulle popolazioni sfollate della recente smobilitazione dei gruppi paramilitari legati all'esercito. Dal 1985 i paramilitari, la guerriglia e le forze di sicurezza hanno costretto oltre tre milioni di persone a lasciare le proprie abitazioni. Altre decine di migliaia sono state uccise, fatte sparire, torturate o sequestrate.

Adesso, alcune iniziative del governo, tra cui il Decreto 4760 e il programma di "reinserimento rurale", rischiano di assicurare ai paramilitari smobilitati il controllo su milioni di ettari di terre di cui si sono appropriati. Gli ex paramilitari, infatti, potrebbero essere autorizzati a ottenere fondi per progetti di sviluppo agricolo proprio sulle terre ottenute con la forza, spesso a seguito di violazioni dei diritti umani e col sostegno dell'esercito. Questi progetti potrebbero riunire insieme contadini, profughi e paramilitari. Questi ultimi costituirebbero circa la metà delle persone coinvolte in ogni progetto. Diversi gruppi paramilitari hanno già annunciato la loro intenzione di promuovere progetti di sviluppo economico per i propri membri e per le comunità che vivono nelle aree che si trovano sotto il loro controllo. Il Decreto 4760 è stato promulgato il 31 dicembre 2005 e contiene le misure attuative della cosiddetta "Legge giustizia e pace", entrata in vigore l'anno scorso per favorire la smobilitazione dei gruppi paramilitari e della guerriglia

"In pratica, centinaia di migliaia di colombiani si troveranno di fronte a un tragico dilemma: continuare a rimanere senza un posto dove andare oppure tornare alle proprie terre e vivere fianco a fianco ai responsabili della loro fuga e della tortura, dello stupro e dell'assassinio dei loro cari" - ha denunciato Marcelo Pollack, ricercatore di Amnesty International sulla Colombia. L' organizzazione per i diritti umani chiede alla comunità internazionale di non legittimare il controllo dei paramilitari sulle terre attraverso il finanziamento di progetti di questo genere.

Nella sua lettera aperta, Amnesty International sollecita i candidati alle presidenziali a usare la loro piattaforma elettorale per esprimere pubblicamente il proprio sostegno all'introduzione di una legislazione sulla smobilitazione dei gruppi armati illegali, basata sui diritti umani e in linea con le raccomandazioni dell'Onu in materia, e che garantisca la restituzione, ai legittimi proprietari o ai loro eredi, delle terre rubate dai paramilitari. "Se intendono seriamente proporsi alla guida del paese, tutti i candidati dovranno sviluppare soluzioni credibili per affrontare la crisi dei diritti umani. Se non lo faranno, rischieranno di diventare parte del problema" - ha commentato Javier Zu㱀iga, direttore del Programma Americhe di Amnesty International.

L'associazione chiede inoltre ai candidati alle elezioni presidenziali colombiane di impegnarsi pubblicamente a riconoscere l'esistenza di una crisi dei diritti umani e di un conflitto armato che affligge milioni di persone; dare seguito alle raccomandazioni internazionali, comprese quelle sulla necessità di porre fine all'impunità; assicurare il pieno rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte delle forze di sicurezza; firmare un accordo umanitario con i gruppi della guerriglia per tenere la popolazione civile al riparo dal conflitto; proteggere i difensori dei diritti umani e gli operatori sociali nello svolgimento del loro lavoro; tutelare i civili maggiormente a rischio, tra cui le donne e i gruppi indigeni.

Nelle elezioni legislative del 12 marzo scorso la coalizione di sette partiti che sostiene il presidente Alvaro Uribe ha ottenuto più di due terzi dei seggi del Senato e la maggioranza di quelli della Camera dei rappresentanti. Un risultato che consente ad Uribe di realizzare facilmente i punti della sua agenda, che includono la ratifica del trattato di libero commercio siglato con gli USA il 27 febbraio, il cambiamento del sistema fiscale (il governo intende trasferire gran parte del carico fiscale dalle imprese ai consumatori per stimolare gli investimenti) e la linea dura contro la guerriglia. Ma i paramilitari hanno avuto un ruolo decisivo nelle elezioni e i timori di molti osservatori dell'ONU e degli Stati Uniti si sono verificati: gruppi paramilitari avrebbero infatti corrotto politici e fatto di minacce di morte ed intimidazioni nei confronti di candidati dell'opposizione ed elettori durante tutta la campagna. Gli USA hanno spesso denunciato l'interesse di alcuni paramilitari ad assicurarsi degli appoggi al Congresso colombiano per timore di essere estradati in territorio statunitense, dove verrebbero processati per traffico di droga. [GB]

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