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Cnca: riavviare interventi di prevenzione sulle droghe
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Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) richiama con forza il mondo della politica nazionale a "non usare il decreto Turco sulle tabelle - volto semplicemente ad evitare il carcere per qualche giovane consumatore - per spostare l'attenzione dalle proprie carenze e responsabilità verso la necessaria ed urgente riscrittura dell'attuale legge sulle droghe".
"Siamo meravigliati e colpiti dalle pretestuose motivazioni addotte nell'ordine del giorno approvato nei giorni scorsi in sede di Commissione Sanità del Senato e proprio perché riteniamo che il problema dei consumi e degli abusi di sostanze vada affrontato nella sua complessità, chiediamo alla politica segnali chiari e non solo prese di posizione ideologiche" - afferma Riccardo de Facci, responsabile Tossicodipendenze del CNCA. Nello specifico il CNCA chiede "il ripristino in Finanziaria - dopo quattro anni di assenza - del Fondo Nazionale per la Lotta alla Droga, come previsto dalla legge 45 del 1997, per riavviare progettazioni ed interventi diretti di prevenzione rivolti alla popolazione giovanile; la realizzazione di una seria ed adeguata campagna nazionale di prevenzione (assente da almeno tre anni); il rilancio, dopo anni di silenzio, di una vera riflessione nazionale, non puramente ideologica, con il mondo della scienza e degli operatori per costruire risposte efficaci a forte carattere preventivo, interventi di prossimità al mondo giovanile, alle sue culture, alla sua ricerca di senso, alla sua crescita talvolta anche trasgressiva".
Il CNCA torna ad esprimere il proprio apprezzamento per il decreto emanato dal Ministero della Salute e rivolge un invito alla maggioranza di centrosinistra: "Vorremmo richiamare soprattutto i parlamentari della maggioranza" - conclude De Facci - "al rispetto del programma dell'Unione in virtù del quale sono stati eletti ed in cui la decriminalizzazione delle condotte d'uso è chiaramente espressa. Evitare il carcere ad un giovane consumatore non va in questa direzione?".
Intanto il Governo ha convocato per domani a Palazzo Chigi la nuova Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze - riporta Redattore sociale. Frutto di una gestazione di alcuni mesi da parte del ministero della Solidarietà sociale, l'organismo si compone di 70 componenti, che in sessione plenaria potrà essere arricchito dei rappresentati dei ministeri interessati, delle venti regioni e dai componenti del nuovo Comitato scientifico dell'Osservatorio permanente sulle droghe (una decina nella vecchia composizione). Compito della Consulta è fare da interfaccia consultiva per il governo sulle politiche riguardanti le droghe. La nuova consulta sarà presieduta formalmente dal ministro Ferrero, che delegherà però questo ruolo al suo consigliere per la materia, il vicepresidente del Gruppo Abele Leopoldo Grosso. Il tavolo si compone in gran parte da operatori di Sert e di rappresentanti delle comunità terapeutiche (o loro coordinamenti), insieme ad altri esperti e a tre membri dei sindacati confederali. [GB]