Civitas: un milione di 'white band' contro la povertà

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All'incontro di presentazione della campagna italiana per la lotta alla poverta' è stata lanciata la proposta delle 'White band', un milione di fasce prodotte dal Comune di Prato che riportano la scritta in rosso 'Stop alla povertà come simbolo della lotta alla poverta' da legare al polso. Al tavolo si sono alternatte vari voci della società civile impegnata sulla campagna tra cui l'uruguaiana Patricia Garcè del rapporto Social Watch e gli statunitensi Kelly Campbell fondatrice dell'associazione September Eleventh Families for Peaceful Tomorrows e Phyllis Bennis dell'IPS - Institute for policies Studies.

A coordinare l'incontro Flavio Lotti che ha presentato le principali tappe del 2005 per la campagna contro la poverta' a partire dal 21/28 maggio a Roma con l'iniziativa 'ItaliAfrica' a cui seguirà il primo luglio la prima giornata contro la povertà alla vigilia del G8 di Gleneagles, in Scozia. Prevista per l'11 settembre arriva l'Onu dei Popoli e la marcia Perugia-Assisi alla vigilia del vertice dell' Onu sullo stato del raggiungimento degli obiettivi del millennio. ''Sappiamo - ha detto Flavio Lotti, della Tavola della pace che fa parte della coalizione italiana contro la povertà - di essere la prima generazione in grado di sconfiggere la poverta' e non possiamo permettere ai nostri governi di mancare la promessa di raggiungere gli otto obiettivi del millennio. Sollecitiamo i cittadini italiani - ha aggiunto - a mettere la fascia durante le manifestazioni per denunciare le ingiustizie e sollecitare interventi, un modo della societa' civile per partecipare alla campagna mondiale''.


Lotti ha sottolineato ''l'Italia su questi temi ì avara e sorda. Avara perchè,in termini di aiuti economici, è all'ultimo posto fra i paesi sviluppati e sorda perche' c'è una società civile, ampia, che chiede di cambiare politica''. Critiche alla politica del governo italiano sono venute anche da Kumi Naidoo, coordinatore mondiale contro la poverta', presente all'incontro stampa. A suo avviso,''gli impegni assunti dai governi sono costantemente mancati e il governo italiano è il più colpevole fra i paesi industrializzati perchè è quello che dedica meno risorse per la cooperazione''.

Della coalizione italiana contro la poverta' fanno fra gli altri parte le Acli, Associazione delle Ong italiane, la Cisl, la Cgil, Cittadinanzattiva, Coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani, Legambiente, Unicef Italia, Wwf.

Al dibattito sono intervenuti Gianfranco Benzi (Cgil) che ha sottolineato la necessità che la Coalizione sia non solo un luogo di adesione, ma anche di serrato confronto tra gli aderenti e che si doti di un "codice di condotta" specifico praticato da tutti. Luca De Fraia (ActionAid Italia) ha ricordato come la lotta alla povertà deve inserirsi nel duplice filone della lotta per la giustizia, continuando gli impegni per la cancellazione del debito proposti tra l'altro durante le manifestazioni di Genova e dei Social Forum, e di quella del movimento per la pace, tendendo uniti i due temi e ribadendone il valore politico: "Per questo - ha detto De Fraia - sarà necessirio sottoporre a tutti i partiti e coalizioni che si apprestano alle elezioni politiche del 2006 in Italia, alcuni punti stringenti che il prossimo Governo si impegni a onorare in Italia e in sede internazionale". Giorgio Beretta (Unimondo) ha evidenziatio la necessità di affrontare la lotta alla povertà con la stessa mentalità e lo stesso approccio della lotta all'apartheid, con mobilitazioni ma anche attraverso il boicottaggio, soprattutto di quelle banche implicate in progetti insostenibili, che commerciano in armi e che sottraggono risorse allo sviluppo: "Se tutti i partecipanti e le associazioni presenti alla Perugia-Assisi decidessero di chiudere il conto presso queste banche avremmo un impatto non solo mediatico, ma effettivo" - ha detto Beretta chiedendo che la Coalizione si impegni su questo fronte. [AT]

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