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Cina: Yahoo complice della censura
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L'approvazione nel 2000 di tre leggi che limitano drasticamente la circolazione delle informazioni nel Web ha permesso alle autorità cinesi una repressione senza precedenti contro i cyber-dissidenti ed i siti Internet considerati "sovversivi" o "critici". Le autorità giudiziarie cinesi hanno già condannato per il reato di sovversione 30 cittadini con l'accusa di aver diffuso in rete articoli ostili verso il Partito comunista (Pcc) o espresso pareri a favore della democrazia. In ottemperanza a queste leggi gli Internet service provider (Isp) in Cina stanno siglando accordi con le autorità per un'accurata selezione del materiale che apparirà in rete bloccando qualsiasi cosa il regime cinese consideri informazione pericolosa. In particolare, i firmatari promettono di "astenersi dal produrre, mandare o diffondere informazioni che possano mettere a rischio la sicurezza nazionale e distruggere la stabilità sociale". Il gruppo internazionale per la difesa dei diritti umani "Human Rights Watch" (HRW) ha recentemente denunciato la collaborazione di Yahoo con questo tipo di censura in Cina. La multinazionale americana, secondo HRW, rischia di rendersi complice della violazione dei diritti se rimane firmataria della "Pubblica Promessa all'Auto-disciplina per l'Industria Informatica". Human Rights Watch ha inviato una lettera a Yahoo esprimendo le sue preoccupazioni e chiedendo un incontro ma a tutt'oggi non ha ottenuto risposta.
Pubblicato il: 12.08.2002 " Fonte: » HRW, Mediamente, Ecquologia, Reporter Senza Frontiere ;
" Approfondiomento: » Amnesty International - Cina, Cnn Italia