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Chad: emergenza rifugiati, oltre 10mila dalla Rep. Centraficana
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Nel Ciad meridionale, gli operatori dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) stanno esortando le autorità competenti a trasferire circa 10mila rifugiati provenienti dalla Repubblica Centrafricana (RCA), fuggiti dal proprio paese a nelle prime settimane di giugno a causa di disordini. I rifugiati centrafricani, molti dei quali non hanno portato nulla con sé, si trovano attualmente in 17 villaggi nei pressi della città ciadiana di Gore e rischiano di essere esclusi dagli aiuti umanitari non appena avrà inizio la stagione delle piogge.
In attesa che si renda possibile il loro trasferimento, l'UNHCR ha distribuito ai rifugiati aiuti d'emergenza, come teli di plastica, coperte e alimenti ad alto contenuto proteico messi a disposizione dal Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF). Anche gli abitanti dei villaggi locali stanno facendo il possibile per prestare assistenza ai rifugiati. Questi ultimi hanno finora vissuto in fragli alloggi costruiti con foglie e bastoni. Molti bambini e molte donne mostrano segni di malnutrizione. I rifugiati sono infatti costretti a mangiare quello che trovano nella boscaglia (radici, frutti selvatici e foglie) e a bere l'acqua del fiume. Le misure igieniche pertanto non sono adeguate.
Oggi l'UNHCR è in attesa di una decisione relativa al trasferimento dei rifugiati in un'area più centrale del Ciad, dove possa essere loro prestata più facilmente assistenza. Il trasferimento si rivela d'importanza cruciale a causa dell'imminente inizio della stagione delle piogge. Le agenzie partner attive in Ciad spiegano infatti che entro la metà di luglio estese aree del Ciad meridionale saranno probabilmente tagliate fuori dalle inondazioni. Per questo motivo c'è bisogno di agire in fretta. Per aiutare l'ufficio UNHCR di Gore, l'UNHCR in Ciad sta inviando sul luogo 11 persone fra esperti in logistica, in emergenze, in assistenza legale e autisti.
Una delle possibilità prese in considerazione è quella di trasferire i circa 10mila rifugiati arrivati in Ciad più di recente nel campo di Amboko, vicino alla città di Gore, che ospita già circa 13mila rifugiati provenienti dalla Repubblica Centrafricana. Il campo di Amboko potrebbe ospitare fino a 27mila rifugiati e fornire loro adeguati servizi e strutture sanitari, oltre che acqua potabile.
Gli ultimi rifugiati giunti in Ciad erano fuggiti dal nord della RCA nel corso delle prime tre settimane di giugno, a causa di scontri fra le forze governative e gruppi armati non identificati. Dopo il 21 giugno non è stato registrato nessun nuovo arrivo. Sebbene dopo l'incidente verificatosi il 3 giugno nella RCA settentrionale non siano stati riportati altri disordini, questi rifugiati affermano di non avere intenzione - per lo meno per il momento - di fare ritorno ai loro villaggi, per il timore di ulteriori violenze.
In collaborazione con il governo canadese e altri partner - fra cui le organizzazioni non governative Medici Senza Frontiere, COOPI e African Concern - l'UNHCR e l'UNICEF stanno assistendo i rifugiati. Nel corso dell'ultimo fine settimana un team dell'UNHCR ha visitato i villaggi dove si trovano al momento i rifugiati e hanno parlato con loro. La distribuzione di beni di prima necessità è ancora in corso. Le recenti piogge hanno costretto alcuni rifugiati a guadare fiumi in piena per raggiungere i centri di distribuzione dell'UNHCR. Fra la popolazione di rifugiati sono stati segnalati casi di dissenteria, malaria, infezioni agli occhi, malnutrizione, oltre che due casi di morbillo. Una campagna di immunizzazione dovrebbe cominciare nei prossimi giorni.
Nel Ciad meridionale sono presenti già 30mila rifugiati provenienti dalla RCA, alloggiati presso il campo di Amboko nella provincia di Gore e in quello di Yaroungou nella provincial di Danamadji. La maggior parte di essi vi è giunta in seguito al colpo militare del 2003. Il Ciad ospita inoltre più di 200mila rifugiati sudanesi provenienti dalla regione del Darfur, che sono attualmente alloggiati in 12 campi allestiti nella parte orientale del paese.