Casa: l'UN-Habitat suona l'allarme sgomberi

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Anna Tibaijuka, Direttore Esecutivo ONU-Habitat ha suonato l'allarme sull'aumento degli sgomberi dei poveri in tutto il mondo affermando che questa pratica contrasta con gli impegni assunti con la Dichiarazione del Millennio volta a migliorare le condizioni abitative delle popolazioni. Mentre gli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio impegnano al miglioramento delle condizioni abitative di 100 milioni di abitanti entro il 2020, il Direttore Esecutivo ha affermato che, al contrario, la comunità internazionale sta fallendo rapidamente questo obiettivo. Negli ultimi due anni c'è stato infatti un aumento di 50 milioni di baraccati con un prevedibile continuo aumento di questo numero a causa degli sgomberi dei poveri.

"Gli sgomberi sono uno degli ostacoli principali al conseguimento di questo obiettivo. Sfortunatamente questa pratica continua in molti paesi dove i diritti dei cittadini continuano ad essere ignorati, in particolare i diritti di quelli che spesso non hanno la capacità o la voce per parlare a proprio nome" ha affermato. Questi sono stati i commenti espressi durante una conferenza stampa per presentare il primo Rapporto del Gruppo Consultivo sugli sgomberi (AGFE). La Tibaijuka ha espresso la soddisfazione per i progressi senza precedenti nei rapporti fra i partner di ONU-Habitat, aggiungendo tuttavia lo scontento per gli sgomberi attuati nei paesi che continuano ad ignorare i diritti di una parte dei cittadini. "In questi casi - ha affermato - il ruolo delle Nazioni Unito è ricordare ai nostri partner le loro obbligazioni ed incoraggiarli a rispettare pienamente gli accordi internazionali che hanno sottoscritto"

ONU-Habitat ha una lunga esperienza nel lavorare con i propri partner per migliorare la qualità della vita nelle città di tutto il mondo. I programmi avviati hanno migliorato la condizione abitativa delle popolazioni urbane e hanno contribuito a implementare politiche, migliorare la pratiche amministrative e favorire un quadro politico più
inclusivo. "In molti paesi le nostre due campagne per la Sicurezza abitativa e il Governo urbano sono riuscite ad aumentare la consapevolezza - ha detto - creando le condizioni del dialogo tra i vari attori sociali e rafforzando il rispetto verso i poveri delle città".

Il gruppo di AGFE fu istituito su richiesta dell'ONU-Habitat durante la sua 19a sessione, seguendo le raccomandazioni del primo Foro Urbano Mondiale. Il suo mandato è esaminare ed identificare, e, se richiesto, promuovere alternative agli sgomberi. Il gruppo è composto da associazioni di abitanti, governi, autorità locali, ong, settore privato e organizzazioni professionali. Il rapporto dettaglia il lavoro del gruppo nell'ultimo anno con le missioni effettuate a Curitiba (Brasile), Santo Domingo, Repubblica Domenicana e Roma (Italia) su richiesta delle autorità di quei paesi. Il rapporto afferma che le missioni sono riuscite, ad esempio: nella Repubblica Domenicana a far discutere la promulgazione di una legge sugli sgomberi e la sicurezza abitativa, mentre a Roma ad ottenere una moratoria non ufficiale ma sostanziale di 12 mesi degli sfratti. A Curitiba, il comune ha richiesto che AGFE li assista nell'analisi della legislazione abitativa locale per ulteriori miglioramenti.

"Voglio assicurare il gruppo che darò la massima priorità nell'assumere le raccomandazioni del rapporto e mi assicurerò che ONU-Habitat le porti avanti, in stretta collaborazione con tutti i partner, per giungere a soluzioni sostenibili. A tale scopo, ha concluso la Tibaijuka "Il Governing Council sta lavorando ad una risoluzione che incoraggia i Governi a sostenere l'approccio conciliatore promosso dall'AGFE".[AT]

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