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Cap Anamur: rinvio a giudizio, si riapre il caso
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Il Tribunale di Agrigento il 4 luglio scorso ha rinviato a giudizio con l'accusa di 'favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" Elias Bierder, Vladimir Dachkevitce e Stefan Schmdt, rispettivamente proprietario, comandante e primo ufficiale della Cap Anamur, nave di proprietà della omonima ong tedesca che nel giugno 2004 la Cap Anamur soccorse nel mare di Sicilia un gommone a bordo 37 migranti naufraghi: un fatto per il quale fu al centro di un caso diplomatico tra Italia, Germania (paese di provenienza della nave) e Malta (vicina alle cui acque nazionali si trovava il gommone).
Dopo un'attesa durata 20 giorni il comandante, pressato dall'emergenza sanitaria a bordo, decise di attraccare nel porto di Agrigento. I 37 migranti furono espulsi verso il Ghana, con una procedura aspramente criticata anche dall'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, mentre i tre ufficiali furono arrestati e, successivamente, rilasciati. Al termine di due anni di indagini è scattato il rinvio a giudizio.
Duro il commento di Fulvio Vassallo Paleologo dell'Università di Palermo. Tra le altre cose Paleologo denuncia che questa vicenda si inserisce nel solco di altre, che hanno visto al centro pescatori siciliani, accusati dello stesso reato dopo aver soccorso dei migranti.
Paleologo chiude poi il suo intervento affermando che le associazioni e i movimenti antirazzisti seguiranno tutte le fasi del processo dal quale non potranno che emergere, in ogni caso, le gravissime responsabilità, anche a livello politico ed istituzionale, nella gestione del controllo delle frontiere e delle espulsioni nel Canale di Sicilia, ricordando che per queste stesse responsabilità "la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha deciso di aprire formalmente un procedimento d'indagine a carico del precedente governo italiano dopo le espulsioni collettive effettuate nel 2004 e nel 2005 da Lampedusa verso la Libia". [A. D. F]