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Caccia: infrazioni italiane alle Direttive Ue, urgono correzioni
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"La Lav esprime profondo apprezzamento per le dichiarazioni dei Ministri dell'Ambiente e degli Esteri circa la gravissima situazione delle troppe infrazioni comunitarie dell'Italia nei riguardi delle direttive Ue. La 'deregulation' della caccia, condotta dal Governo Berlusconi e sempre incrementata dalle Regioni, è uno dei principali motivi per cui la Commissione Europea ha iniziato numerose procedure d'infrazione nei confronti della Repubblica italiana. Da anni l'Italia viola le direttive consentendo la caccia alle specie di piccoli uccelli (passeri, fringuelli, peppole, storni, ecc.) protetti dalla direttiva n. 79/409/CEE; inoltre i calendari venatori delle Regioni da anni prevedono illegittime pre-aperture estive aumentando i periodi di caccia a danno della fauna".
"Chiediamo al Governo un immediato intervento prima dell'avvio della prossima stagione venatoria a settembre: una direttiva alle Regioni dei Ministri dell'Ambiente e delle Politiche agricole affinché le amministrazioni locali si astengano dall'emanare nuovi calendari venatori contrastanti con le norme Ue. Le priorità sono: stop alla "caccia in deroga" a fringuelli ed altre specie protette; stop all'anticipazione dell'apertura della stagione di caccia; stop all'uccellagione (cattura di uccelli vivi a fini di richiamo con l'uso di reti, bandite da Bruxelles); limitazioni severe al numero di animali abbattibili giornalmente ed esclusione dalla lista delle specie cacciabili di mammiferi e uccelli in rarefazione".
"Ai Ministri degli Esteri e delle Politiche europee, inoltre, chiediamo precisi e urgenti interventi normativi per abrogare la legge Berlusconi-La Loggia 'ammazza-fringuelli' n. 221 del 2001 - fortemente censurata dalla Commissione europea - e tutti gli altri provvedimenti killer approvati nella scorsa legislatura: in questi anni, infatti, è stata attuata una politica estremista a difesa degli interessi venatori che ha trascinare l'Italia verso l'ennesimo contenzioso europeo. Al Ministro degli Affari regionali, infine, chiediamo di applicare i poteri di controllo e di intervento sanciti dall'art. 127 della Costituzione per bocciare le leggine ed i provvedimenti emanati dalle Regioni in materia di caccia che violano le direttive. Durante il Governo Berlusconi la Lav ha formalmente chiesto di impugnarne a decine perchè illegittime, ma il Consiglio dei Ministri deliberava costantemente il 'nulla osta'. Ed oggi che l'Italia rischia super-multe dall'Ue paghiamo le conseguenze di quella politica inaccettabile".
Negli ultimi mesi di caccia 100 milioni di animali sono stati uccisi tra cui diversi di molte specie rare e vulnerabili, mentre sono stati sequestrati oltre 2000 animali di cui circa 300 vivi, denunciava la Lav alla chiusura dell'anno venatorio. [GB]