www.unimondo.org/Notizie/Buongiorno-Italia-131781
Buongiorno Italia
Notizie
Stampa
Il 12 novembre è stata celebrata la Festa della Repubblica. Migliaia di persone sono convenute davanti al Quirinale per salutare “abbastanza civilmente” la fine del secondo ventennio. Bene. Niente Piazzale Loreto, quindi. Politicamente sarà bene prender atto che se la destra ha perso la sinistra non ha certamente vinto. Anzi. Gli uomini che saliranno a Palazzo Chigi in questi giorni sembrano non esprimere alcuna idea di futuro ma solo – e non è poco – un riordino dei conti.
Chi sono i salvatori del momento? Monti in Italia e Draghi in Europa. Premessa: bene ha fatto il Capo dello Stato a puntare sia sull'uno che sull'altro. Hanno alta credibilità in Europa. Sono persone serie. Finita la premessa lasciatemi dire che non sono le “persone giuste”. Solo per il fatto che 1 dobbiamo smetterla di affidarci ai “salvatori” e 2 sono le stesse persone che erano/sono espressione della finanza che, da una dozzina d'anni, critichiamo frontalmente. No. Nemmeno Prodi che non ha affatto diminuito le spese militari fu la persona giusta. Certo; ha fatto miracoli in economia, grazie a quel gigante di Padoa Schioppa, che ha lasciato l'Italia con uno spread dei titoli di stato a 37 che a confronto dell'attuale (500) dimostra il gap tra i due governi. E, per dirla tutta, nemmeno Ciampi che ha teorizzato la “tassazione dei poveri cristi con le lotterie” erano/sono, per noi, le persone giuste ma ciò non significa che, per amor di Patria, non si possa convenire su alcuni disegni d'insieme (che ci metta assieme) per non permettere la presa del potere di chi sa fare solo scarabocchi.
Ma allora chi è la persona giusta? Proviamo a fare un identikit.
1) politico e non tecnico. L'attuale “ribaltone” dimostra la grave sconfitta della politica. Non possiamo gioire che scendano le scale i ministri eletti dal popolo e salgano i tecnici bocconiani. Si. Certo. I ministri sono uomini politici che hanno ricevuto il consenso grazie ad un monopolio mediatico senza precedenti ma il nodo resta. Non possiamo permettere che le democrazie si trasformino in regimi per risanare con lacrime e sangue i debiti provocati dai mercati che sono teorizzati sempre alla Bocconi. Non credo che per i risanatori vi sia come obiettivo la costruzione di una base socio-economica minima affinché le prossime generazioni possano costruirsi un futuro, un lavoro, una casa, una famiglia, l'esistenza in un pianeta vivibile. Non credo che a Monti interessi molto la finanza etica, il commercio equo, il trasporto pubblico per i più, un welfare basato sulla relazione di vicinanza. Il salvatore non è Monti ma siamo noi cittadini. Se tornassimo a far politica attiva abitando i partiti anziché denigrarli, abitando le commissioni dei quartieri, delle circoscrizioni anziché a pantofolare a casa sarebbe già una rivoluzione.
2) giovane e non vecchio. Qui non c'entra nulla l'età. Anzi. Renzi docet. Se paragonato al suo predecessore glocal sindaco di Firenze prof. La Pira possiamo constatare chi, nelle idee, è più giovane. (Anche se va fatto un plauso al tentativo di Renzi di spodestare i dinosauri che non sanno immaginarsi altrove se non arroccati al potere). Altro esempio: quell' ultra ottantenne che sta al Quirinale ci dimostra come sia possibile resistere nonviolentemente nel rispetto delle Istituzioni. Ci ha dimostrato come la violenza mediatica si sconfigge con la nonviolenza istituzionale e nel lungo periodo. Ma l'Italia necessita di una visione giovane, europeista, federalista, sapiente, coraggiosa. Se noi ripercorriamo le politiche “vecchie” con uomini “nuovi” non andremo lontano. Se i cittadini oltre a partecipare attivamente alla polis si formassero alle scuole di politica, reali od on line, forse non avremo un tale deserto di pensiero e d'idee.
3) plurale e non singolare. Siamo interdipendenti, viviamo in una situazione che si fonda sul postulato: "O stiamo su assieme o crolliamo assieme" e la Merkel lo ha capito da tempo. Per uscire dalla crisi, dobbiamo creare una nuova crescita economica, che non sia speculativa (soldi per far soldi) e, quindi, jobless, ma che si fondi sull'art. 1 della Costituzione: l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro....da contestualizzare in un più ampio disegno di sviluppo sobrio e sostenibile. Se i cittadini partecipassero alle organizzazioni collettive come le associazioni, le ong, le cooperative anziché cercar di salvarsi ognuno sulla sua scialuppa non temeremo concorrenti.
4) nonviolento e non violento. A differenza di alcuni nostri partner credo che le operazioni di peacekeeping ove l'Italia è presente non siano affatto, sempre e solo, “guerre coloniali”. Giusto un paio di giorni fa ho partecipato alla commemorazioni dei morti di Nassiriya (12 nov. 2003) ove morirono 19 italiani tra cui un cooperante. Ma, credo, che vadano ridefinite una volta per tutte le politiche di difesa. Repubblica ha riportato un dossier sacrosanto anche se, per noi, non nuovo. Il dato: 27 miliardi di euro per la Difesa sono 4 volte l'investimento per l'Università. Se i cittadini protestassero a tal proposito togliendo anche i propri risparmi dalle banche armate che favoriscono l'export di armamenti forse non avremo tali squilibri.
5) globale e non solo locale. L'Italia ha perso da tempo la voglia di avere un ruolo nel mondo. Basti vedere come è stata massacrata la cooperazione internazionale con un governo che non paga nemmeno i progetti chiusi da una dozzina d'anni con sovraesposizione presso le banche da parte delle ong. Lo stesso dicasi per le imprese sociali od il servizio civile. Ci si arrocca dentro le mura. In difesa. Mentre le tigri del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina ma anche Turchia, Sudafrica) sembrano scappate dalle rispettive gabbie per abitare/conquistare il mondo. Una miopia che ci costerà cara. Se i cittadini aprissero i propri orizzonti, navigassero su siti mondo, pretendessero al pari dei loro colleghi europei (Le Monde, El Pais, The Guardian) giornali a respiro mondiale, vedessero più Euronews e meno mediaset forse non saremo a questo punto.
Insomma il problema non è Monti, Draghi o Berlusconi che ha prodotto un'infinità di Berluscloni, ma noi. O, nell'apatia di sempre, dobbiamo aspettarci un'altra democrazia ad personam? Quando si è sotto le macerie, con una disoccupazione al Sud al 50% non è più questione di “lasciar fare” ma di “fare”. Rimbocchiamoci le maniche. Tocca a noi. Buon giorno Italia.
Gratis. Questo articolo è gratis. Anche un tuo click di ringraziamento potrebbe essere gratis. Potremmo vincere un'ambulanza da donare gratis ad un'organizzazione in Kenya.Clicca qui: è gratis.