Brasile: terra, frattura con la base che fa scuola

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Continua la frattura tra la politica istituzionale e i movimenti di base in Brasile. Dopo la bocciatura del progetto di riforma agraria da parte della Commissione Parlamentare di indagine sul problema della Terra (CPMI), il Movimento Sem Terra si è pronunciato contrario all'uso della CPMI della terra come palcoscenico di una lotta ideologica e sul tentativo di criminalizzazione. Per 13 voti a otto, i ruralisti hanno bocciato la relazione della CPMI presentata da Jo㣀o Alfredo che chiede la realizzazione del Piano di Riforma Agraria. Hanno votato parlamentari che non erano mai comparsi a nessuna riunione della Commissione pur facendone parte, rappresentando dei partiti. A questo si è aggiunto un testo il testo proposto dal deputato Abelardo Lupion che arriva a classificare come atti terroristici le occupazioni di terra che i lavoratori rurali promuovono come forma di pressione per la riforma agraria. "Quel che è in gioco nella CPMI è la necessità e l'importanza della realizzazione della riforma agraria, imprescindibile per il consolidamento della democrazia e della giustizia sociale" commenta il Movimento Sem Terra.

Creata con l'obiettivo di analizzare la struttura fondiaria in ambiente rurale e urbano - nel dicembre del 2003 - la CPMI ha visitato nove stati. Durante i lavori della commissione c'è stato un tentativo dei parlamentari ruralisti di utilizzarla per criminalizzare i movimenti sociali. Secondo il testo finale, la questione agraria ha tre punti fondamentali: la immensa concentrazione della terra nelle mani di pochi, la violenza crescente e l'organizzazione dei senza terra come unica alternativa di sopravvivenza.

La violenza, sostiente la relazione, è il risultato della concentrazione della terra e della lentezza nel realizzare la riforma agraria. La relazione ricorda i dati della CPT, tra il 1985 e il 2004, 1.349 lavoratori rurali sono stati uccisi e solo 15 mandanti condannati. Bisogna proteggere le persone minacciate di morte, afferma la relazione, catturare i latitanti, indagare sulle organizzazioni che promuovono e incentivano la violenza anche contrattando milizie private e gestendo il traffico internazionale delle armi.

Dalle 45 organizzazioni che compongono il 'Forum nazionale per la Riforma agraria e la giustizia nelle campagne' arriva una forte presa di posizione. Una 'crisi di progetto' viene definita dalle organizzazioni la situazione attuale che sta attraversando il Brasile, in cui si sta assistendo allo scontro tra due progetti relativi all'organizzazione della produzione. "Da un lato, l'agrobusiness, che dà priorità alle esportazioni, attraverso una trasformazione tecnologica delle fazendas, l'aumento della disoccupazione e dei profitti. Dall'altro lato, l'agricoltura familiare e contadina, che è responsabile della produzione degli alimenti e del rifornimento del mercato interno e dà lavoro a più dell'85% della manodopera agricola". "Purtroppo, negli ultimi tre anni il governo, rappresentato dalla forza dei ministeri dell'area economica, agricultura, Industria e Commercio, ha scelto l'agrobusiness. L'attuale politica economica è alleata delle transnazionali e dell'agrobusiness e penalizza sempre di più l'agricoltura familiare e contadina. Questa viene aiutata soltanto dall'indebolito Ministero dello Sviluppo Agrario".

"La riforma agraria, intesa come un insieme di misure che servano ad attaccare la concentrazione della proprietà della terra, valorizzare e moltiplicare l'agricoltura familiare e contadina, è paralizzata. Si è trasformata in un puro programma di insediamenti, che sono comunque al di sotto delle stesse promesse del II Piano Nazionale di Riforma Agraria. Contemporaneamente assistiamo spaventati, al successo del Gruppo Ruralista, che ha approvato la relazione della CPMI della Terra nella quale le occupazioni di terra vengono definite crimine odioso, oltre a lanciare altri attacchi contro i movimenti sociali delle campagne. Secondo le organizzazioni il Governo non ha onorato gli impegni assunti con i lavoratori e le lavoratrici rurali nelle diverse manifestazioni. Esempio ne è la non pubblicazione del Decreto interministeriale che attualizza gli indici di produttività, punto prioritario delle piattaforme rivendicative di tutti i movimenti, provvedimento che dipende, esclusivamente, dal Potere Esecutivo. Di conseguenza, restano accampate sui bordi delle strade più di 140.000 famiglie, a dispetto delle promesse di promuovere l'insediamento prioritario di queste famiglie e non è stato reso disponibile credito sufficiente per gli insediati. Un bilancio del 2005 negativo a cui le organizzazioni rispondono con una serie di proposte concrete.

Nel recente attacco che i ruralisti hanno fatto verso il Movimento Sem Terra (Mst), anche le scuole sono state attaccate. 60.000 Senza Terra sono stati alfabetizzati solo negli ultimi due anni. "Le elite vogliono che i poveri delle campagne restino nell'ignoranza per non riconoscere le catene che li legano" spiegano al Movimento Sem Terra. E il 23 gennaio 2005 è stata inaugurata la scuola nazionale del Mst a Guararema (65 km da Sao Paulo) costruita con mattoni di terra, lavoro volontario di più di 1000 accampati e insediati di 20 stati del Brasile e con l'aiuto della solidarietà internazionale. L'Mst dà un ruolo centrale all'educazione e sta fondando scuole pubbliche in tutti gli insediamenti, organizza da anni corsi per formazione di insegnanti, tecnici di cooperative, tecnici della salute e della comunicazione, in diversi stati del Brasile; ha stretto accordi con molte università dove i suoi militanti accedono a corsi di laurea organizzati per loro e realizza, in varie zone del paese, corsi di formazione politica per militanti e dirigenti del Movimento.

Dal 1998 ha però anche voluto lanciare il progetto di una scuola nazionale dove militanti e dirigenti di tutti gli stati possano incontrarsi e scambiare esperienze, dove i settori di lavoro realizzino i loro incontri, che diventi un vero simbolo del movimento, l'Università del Mst, come la chiamano molti. La scuola non è ancora completa ma già funzionante. Quando sarà finita potrà ospitare contemporaneamente 400 persone. Lo spazio dedicato alla biblioteca è già pronto ad accogliere 30.000 volumi per l'acquisto dei quali il Comitato italiano di sostegno ai Sem Terra invita a versare una quota.

Tra i progetti che il l'Mst sta seguendo è una radio comunitaria da realizzare in un insediamento nel comune di Ponta Grossa. Questo perché quella regione è il cuore del latifondo in quello stato. A questa regione appartengono il presidente e l'autore della relazione della CPMI, che definisce le occupazioni di terra "atti di terrorismo". Ogni manifestazione od occupazione viene presentata dai mezzi di comunicazione dal punto di vista dei latifondisti. La radio del Municipio rafforza la cultura dominante poiché è in mano a un piccolo gruppo che esprime le idee dei latifondisti e esercita un'azione alienante nei confronti del popolo ed i senza terra sono presentati come fannulloni e violenti. Per questo una radio comunitaria serve a informare correttamente le famiglie del municipio di Ponta Grossa, incoraggiando la partecipazione democratica e denunciando le manipolazioni. Il lavoro sarà svolto da volontari e studenti del Corso di Giornalismo dell'Università di Ponta Grossa. A tutti è aperta la possibilità di contribuire al costo che è previsto sui 3.000 euro. [AT]

Fonte: Comitato italiano di appoggio al MST

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