Balcani: la strage di Srebrenica era premeditata

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Il massacro di Srebrenica, l'11 luglio del 1995, fu pianificato in anticipo: lo ha affermato l'ex ufficiale serbo bosniaco, Momir Nikolic, in un'udienza al Tribunale penale internazionale sulla ex Jugoslavia dell'Aja. Secondo Nikolic i propri superiori lo avevano reso partecipe della decisione di uccidere tutti gli uomini musulmani di Srebrenica. Nell'udienza dello scorso venerdì, Nikolic ha detto ai giudici di aver "visto alcuni componenti del ministero durante l'attacco e dopo la caduta di Srebrenica". Fino ad ora da Belgrado erano arrivate solo delle smentite in merito ad un proprio ruolo nell'attacco contro la città.

Nell'aprile scorso le prime 600 vittime del massacro di Srebrenica, il peggiore in Europa in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, erano state infine seppellite dopo essere state riesumate dalle fosse comuni e riconosciute. In quell'occasione più di diecimila persone hanno partecipato alle esequie. Un mese dopo due alti ufficiali serbo bosniaci accusati di genocidio per quei fatti, tra i quali Nikolic, hanno deciso di collaborare con il Tribunale Internazionale dell'Aja raccontando nel dettaglio quanto è successo.

Le vedove di Srebrenica, deportate otto anni fa, oggi vivono ancora in gran parte in centri collettivi, rifugi di fortuna o case abbandonate nella Entità croato musulmana della Bosnia. Oggi sono poste di fronte ad una secca alternativa: rientrare nelle proprie case a Srebrenica e nei villaggi circostanti o restare nei luoghi dove in questi anni hanno cercato di ricostruire la propria vita. Per quelle che sceglieranno di restare, non ci saranno però aiuti. [DS]

Altre fonti: Ansa Balcani.

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