Aspettando Francesco, per una nuova coscienza ecologica

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Cresce in tutto il mondo l’attesa per l’enciclica “verde” di Papa Francesco. Le indiscrezioni si susseguono e vertono sul titolo del documento, sulla data di uscita: tutti però sono concordi nel dire che si tratterà di un  testo potente e inequivocabile, rivolto a tutti gli uomini di buona volontà. Si dice che il Papa limerà fino all’ultimo la lettera, percepita come il tassello fondamentale di tutto il pontificato. Francesco ha poi voluto che il testo fosse tradotto pure in cinese, operazione non facile vista la differenza linguistica. L’intenzione è quella di essere il più universali possibile, innestandosi – e forse guidando – in un movimento ambientalista globale che dovrebbe culminare con la conferenza di Parigi di dicembre.

Questo Papa ha già dimostrato di saper cogliere prima di altri le questioni decisive del tempo presente, come per esempio la guerra in Siria oppure la possibilità di nuove relazioni internazionali basate sul dialogo (come è avvenuto tra Stati Uniti e Cuba) oppure ancora il fenomeno migratorio. Non poteva allora mancare un suo pronunciamento sull’emergenza ecologica che rappresenta, al pari della guerra e della pace, la sfida più urgente di questo secolo.

Roma intanto è diventata la capitale degli incontri sui cambiamenti climatici. Le pressioni sono arrivate fin dentro i sacri palazzi del Vaticano: ordini religiosi cattolici, in primis gesuiti e francescani, timorosi di un annacquamento dell’ultima ora; favorevoli e contrari agli Ogm disposti a tutto affinchè il testo contenga qualche riga pro o contro; addirittura rappresentanti della Exxon giunti dagli Stati Uniti per convincere il Papa che loro ci tengono all’ambiente (aiuto!). Infine si è appena concluso l’International Symposium on climate change che ha visto la partecipazione di illustri figure impegnate in questa battaglia come Mikhail Gorbaciov.

La Focsiv e Unimondo sono in prima linea non solo per recepire i contenuti dell’enciclica, ma per approfondirli e per creare mobilitazione a livello nazionale e internazionale. A tale scopo si sta costruendo una rete di alleanze in primo luogo con le associazioni ambientaliste di ispirazione cattolica (raggruppate nel CIDSE, federazione degli organismi cattolici internazionali per lo sviluppo), ma anche WWF e Greenpeace si stanno muovendo in questa direzione. Così insieme al network Green Faith, che vuole unire le diverse religioni per la comune “conversione” ecologica, la Focsiv sta organizzando a Roma una grande manifestazione prevista per domenica 28 giugno.

Questo evento nasce sulla falsariga della “Marcia per il clima”, l’iniziativa che il 21 settembre 2014 ha coinvolto milioni di persone in numerose città, volta a mettere sotto pressione i rappresentanti degli Stati del mondo riuniti a New York per l’Assemblea Onu. Fra qualche settimana si vuole replicare camminando per le vie di Roma fino a giungere in Piazza San Pietro. La manifestazione è promossa nell’ambito della campagna Our voices diretta da Green Faith e dal neo costituito Movimento cattolico globale per il clima: dall’Italia è interessata anche la Coalizione italiana per il clima che raccoglie più di 100 organizzazioni ambientaliste di varia estrazione.

L’intenzione poi è quella di dare voce anche alle popolazioni più colpite dai cambiamenti climatici per dimostrare concretamente che non si tratta soltanto di parole, ma che la “questione Terra” investe in maniera diretta intere Nazioni.

Questo però è soltanto l’inizio. Il 22 giugno – probabilmente nei giorni di pubblicazione dell’enciclica – si terranno gli “Stati generali sui cambiamenti climatici e sulla difesa del territorio”, organizzata dal governo Renzi. L’evento vedrà la partecipazione della Coalizione italiana per il clima. Speriamo bene, che la discussione non sia fatta soltanto attraverso hashtag più o meno azzeccati, ma che rechi davvero quella svolta necessaria per affrontare questi problemi.   

Unimondo seguirà passo passo queste iniziative cercando di portarle sui social network, con approfondimenti, rilanci di articoli trovati in Rete, commenti, notizie dalle campagne e dai movimenti: insomma la strada verso Parigi è lunga e va percorsa insieme. 

Piergiorgio Cattani

Nato a Trento il 24 maggio 1976. Laureato in Lettere Moderne (1999) e poi in Filosofia e linguaggi della modernità (2005) presso l’Università degli studi di Trento, lavora come giornalista e libero professionista. Scrive su quotidiani e riviste locali e nazionali. Ha iniziato a collaborare con Fondazione Fontana Onlus nel 2010. Dal 2013 al 2020 è stato il direttore del portale Unimondo, un progetto editoriale di Fondazione Fontana. Attivo nel mondo del volontariato, della politica e della cultura è stato presidente di "Futura" e dell’ “Associazione Oscar Romero”. Ha scritto numerosi saggi su tematiche filosofiche, religiose, etiche e politiche ed è autore di libri inerenti ai suoi molti campi di interesse. Ci ha lasciati l'8 novembre 2020.

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