Angola: nuovi scenari tra diamanti e politica

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Isaias Samukava è il nuovo leader dell'ex movimento ribelle angolano Unita (Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola). Samukava, rappresentante politico in Europa dell'Unita, gode dei favori della comunità internazionale e di buona parte del movimento che gli riconosce doti di politico e diplomatico.

Eletto con il 78% dei voti durante il congresso dell'Unita tenutosi a Luanda gli scorsi giorni, il successore dello storico leader Jonas Savimbi porterà il movimento verso le prime elezioni dalla fine della guerra previste per il prossimo anno. L'ex gruppo ribelle dichiara ora di godere di piena legittimità tra gli angolani.

Secondo fonti Warnews gli ex-ribelli, divenuti ora partito d'opposizione, sono tornati nelle grazie di Washington, in virtù della posizione defilata ma filoamericana del presidente angolano Josè Eduardo dos Santos durante le infuocate riunioni al Consiglio di sicurezza e l'appoggio all'intervento in Iraq. Ora l'Unita, le cui sanzioni sono state cancellate, potrà nuovamente commerciare al di là dell'atlantico, anche in diamanti.

Il traffico di pietre preziose ha garantito ai ribelli ingenti profitti per l'acquisto di armi durante i trent'anni di conflitto che ha sconvolto l'Angola. I traffici hanno causato uccisioni, rapimenti e torture, con il coinvolgimento di altri Stati africani (Costa d'Avorio, Gambia, Marocco ecc.) e, in particolare, di compagnie aeree, nel cui ambito il Belgio ha svolto un ruolo preponderante.

Nel frattempo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha attivato la prima fase di un programma di rimpatrio, che nei prossimi giorni consentirà a 150 angolani rifugiati in Namibia di rientrare in patria. Secondo le stime dell'UNHCR sarebbero 400,000 gli angolani rifugiati fra R.D.Congo, Zambia e Namibia.

Fonti: UN Integrated Regional Information Networks, Misna, Warnews, Mani Tese;

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