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Amnesty/Unhcr: il 'pacchetto sicurezza' minaccia il diritto d'asilo
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""Profonda preoccupazione per le proposte di modifica di alcune norme vigenti in materia di asilo e immigrazione". La esprimono le associazioni ed enti di tutela del diritto d'asilo riunite a livello nazionale nel 'Tavolo Asilo' a seguito della presa di posizione già espressa dall'Unhcr. "L'Italia, dove manca tuttora una legge organica sull'asilo, ha appena recepito, con l'emanazione di un decreto legislativo a marzo 2008 una importante direttiva dell'Unione Europea colmando così alcune gravi lacune nella sua legislazione" - scrivono le associazioni del Tavolo tra cui Amnesty International, Arci, ASGI, Caritas Italiana,Casa dei Diritti Sociali - CDS Focus, Centro Astalli, CFA Ex Canapificio Caserta, Comunità di Sant'Egidio, Consiglio Italiano per i Rifugiati, Federazione Chiese Evangeliche in Italia - FCEI, Medici Senza Frontiere, Save the Children e Senza confine).
Tra le modifiche proposte tre sono gli aspetti che destano maggiore perplessità quella che "appare più allarmante" prevede che un richiedente asilo la cui domanda sia stata respinta in prima istanza dalla commissione territoriale competente venga subito espulso dal territorio nazionale e rinviato nel Paese da cui è fuggito, anche prima che l'interessato possa presentare ricorso contro tale decisione al tribunale. "In tal modo lo straniero che lamenta di subire nel suo paese una persecuzione o comunque di essere esposto a gravi rischi, verrebbe rinviato in tale paese, ove rischia la morte, il carcere, la tortura, o di subire trattamenti disumani o degradanti prima che l'autorità giudiziaria abbia emesso la propria decisione" - commentano le associazioni del 'Tavolo Asilo'.
Per approdondire:
I commenti di MeltingPot sul "pacchetto sicurezza"
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Una modifica questa sulla quale era intervenuto nei giorni scorsi l'Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) che aveva espresso "seria preoccupazione" per l'eventuale introduzione di questo provvedimento nel "pacchetto sicurezza" e che "si porrebbe in netto contrasto con uno dei princìpi fondamentali del diritto, nonché con quanto stabilito dall'articolo 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
In Italia vengono presentate ogni anno circa 15mila domande d'asilo, un numero molto modesto rispetto a quello di altri paesi dell'Unione e ben lontano dai timori agitati da chi parla di "invasione"- sottolineano. Delle domande presentate, oltre il 50% viene accolto in prima istanza e circa 1/3 di quelle rigettate viene accolto in sede giudiziaria, così mostrando l'importanza di una seconda istanza.
Preoccupa inoltre le associazioni la proposta di trattenere nei CPT i richiedenti asilo che hanno presentato la domanda di asilo dopo essere stati colpiti da un provvedimento di respingimento alla frontiera o di espulsione. Nei CPT i richiedenti asilo sarebbero sottoposti allo stesso trattamento di tutti gli altri stranieri in attesa di espulsione, e quindi potrebbero essere trattenuti in tali centri fino a 18 mesi. Infine si propone di limitare fortemente il diritto alla circolazione dei richiedenti asilo a determinate aree. "Tale proposta, oltre a suscitare dubbi sulla sua conformità con le direttive UE appare del tutto inutile tenuto conto che già la norma vigente prevede un obbligo di residenza dei richiedenti nei centri di accoglienza e potrebbe creare confusione e disservizi anche nell'organizzazione dei sistema di accoglienza".
Gli enti e le associazioni del Tavolo Asilo chiedono al Governo di "non procedere a modifiche del D.lgs 25/08, la cui efficacia non è stata neppure ancora sperimentata, provvedendo invece a dare tempestiva emanazione del regolamento di attuazione di tale decreto, ferma restando la possibilità che possano essere successivamente adottate precise e circostanziate misure integrative e correttive sulla base di quanto emergerà concretamente dall'implementazione del testo vigente".
Nei giorni scorsi anche Pax Christi e diverse altre associazioni avevano espresso preoccupazioni e timori sulle ingiustificate misure introdotte dal "pacchetto sicurezza" varato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri a Napoli. [GB]