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Amnesty: Prodi chieda a Putin tutela dei diritti umani
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In vista del vertice bilaterale tra Italia e Federazione Russa, la Sezione Italiana di Amnesty International ha scritto al presidente del Consiglio Romano Prodi e al ministro degli Affari esteri Massimo D'Alema, chiedendo di sollevare il tema delle violazioni dei diritti umani in Russia nel corso dei vari incontri istituzionali e, in particolare, dei colloqui col presidente russo Vladimir Putin. "Più volte" - si legge nella lettera - "la nostra associazione ha chiesto che la questione della costante violazione dei diritti umani in Russia venisse presa in esame da parte dell'Italia e dell'Unione europea e in diverse occasioni ha diffuso rapporti". Amnesty International auspica che non vada persa questa occasione per "sollecitare il presidente Putin a sostenere profondi cambiamenti per la tutela dei diritti umani, anche in considerazione del fatto che la Federazione Russa, come candidata a essere nel 2009 membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, dovrà sempre maggiormente impegnarsi per la difesa e la promozione dei diritti umani".
Le principali violazioni dei diritti umani che si verificano in Russia, evidenziate in un memorandum inviato al presidente Prodi e al ministro D'Alema, sono restrizioni alla libertà d'espressione e di riunione, violenza domestica sulle donne, razzismo e xenofobia, tortura e pena di morte. È del 23 gennaio 2007 la decisione della Corte suprema russa di respingere l'appello contro la chiusura della "Società per l'amicizia russo - cecena". Questa organizzazione, che svolgeva un'opera di monitoraggio e d'informazione sulla situazione dei diritti umani in Cecenia e in altre zone del Caucaso del Nord, era stata chiusa nell'ottobre 2006, prevalentemente sulla base delle nuove leggi "contro l'estremismo e sulle Organizzazioni non governative". Difensori dei diritti umani ed esponenti della società civile continuano a subire crescenti pressioni e sono vittime di vessazioni e di minacce anonime di morte; diversi giornalisti sono stati intimiditi e aggrediti e hanno dovuto affrontare processi per accuse prive di fondamento. Il memorandum di Amnesty International ricorda anche il caso della giornalista Anna Politkovskaya, assassinata il 7 ottobre 2006, colpita per la sua attività di giornalista e per i suoi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e in altre zone della Russia.
La legislazione russa, inoltre, risulta carente nel fronteggiare il problema della violenza domestica, così come è inadeguato il sostegno del governo ai centri di crisi e alle linee telefoniche amiche, come denunciato anche dal Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura. Da anni, Amnesty International denuncia aggressioni, alcune delle quali con esiti mortali, nei confronti di studenti stranieri, richiedenti asilo, rifugiati provenienti da Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina, esponenti della comunità ebraica e rom. Manca un programma ad ampio raggio per combattere razzismo e xenofobia. La dimensione di questo fenomeno è incompatibile con il posto che la Russia occupa nella scena internazionale, considerato, inoltre, che è Stato membro del Consiglio d'Europa, nonché del G8. Le ricerche di Amnesty International rilevano da tempo l'ampio uso della tortura nei centri di detenzione, l'inefficacia dell'attività investigativa della Procura generale e l'operato illegale della polizia, che frequentemente aggira le norme per la protezione dei detenuti dalla tortura. La Russia, poi, pur essendo abolizionista de facto dal 1999, deve ancora adeguare la propria legislazione. Inoltre, è l'unico paese del Consiglio d'Europa che non ha ancora ratificato il Protocollo 6 alla Convenzione europea sui diritti umani, relativo all'abolizione della pena di morte in tempo di pace.
Nella regione del Caucaso del Nord, continuano a verificarsi detenzioni arbitrarie, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate, rapimenti, torture. In particolare in Cecenia, l'impunità permane per coloro che hanno commesso violazioni dei diritti umani e le persone che hanno cercato giustizia hanno dovuto fronteggiare minacce di morte e intimidazioni anche da parte delle autorità. Inoltre esecuzioni extra-giudiziali, sparizioni forzate e rapimenti, detenzioni arbitrarie e torture, anche in centri di detenzione non ufficiali, hanno caratterizzato le operazioni anti-terrorismo del governo nella regione del Caucaso del Nord, in particolare in Cecenia e in Inguscezia. Coloro che hanno cercato giustizia davanti ai tribunali russi o presso la Corte europea dei diritti umani hanno dovuto fronteggiare intimidazioni da parte delle autorità. Anche gli avvocati della difesa sono stati minacciati.
Energia, banche, cooperazione industriale, adozioni, ma anche i nodi della politica internazionale, dal Kosovo all'Iran saranno i temi al centro del vertice bilaterale italo-russo in programma dal 13 al 14 marzo. Dopo essere stato ricevuto dal Papa e dopo un incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Putin sarà oggi a palazzo Chigi, per una cena con Romano Prodi. L'incontro, il quarto da quando Prodi è presidente del Consiglio, sarà l'occasione per un faccia a faccia in cui affrontare i temi dell'agenda di politica internazionale. Da segnalare poi tre accordi bancari: uno fra Intesa-SanPaolo e Vneshtorgbank per la creazione di una linea di credito all'esportazione in collaborazione con la Sace, uno fra la stessa Vneshtorgbank e Mediobanca per una linea di credito da 200 milioni di euro, ed uno infine fra Mediobanca e Vneshekonombank per un pacchetto finanziario da 130 milioni di sostegno a piani industriali. [GB]