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America: reti sociali in Forum per i beni comuni
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L'America latina sta disegnando un nuovo panorama politico. Seguendo questo tracciato, a Roma si tiene oggi il Forum internazionale "Il riscatto delle popolazioni indigene dell'America Latina - Come risarcire diritti negati loro per 500 anni. L'impotenza della politica tradizionale". Tra i presenti, fra gli altri, il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel, Blanca Chancoso, leader del movimento donne indigene ecuadoriane e dell'Alleanza Continentale contro l'ALCA, Oscar Olivera, portavoce della Coordinadora del Agua y la Vida della Bolivia. "Il recente fallimento del Quarto Vertice delle Americhe di Mar de Plata, che ha affossato definitivamente l'Accordo di Libero Commercio delle Americhe voluto da Bush sta ridefinendo un processo politico epocale" dicono l'associazione A Sud, la rivista Latinoamerica che hanno organizzato l'evento con la Regione Lazio.
Le lotte indigene hanno avuto come aggregante la difesa dei beni comuni e la necessità di contrastare accordi commerciali internazionali che scavalcavano le sovranità nazionali. Forti delle loro vittorie contro le multinazionali, che hanno invaso i loro territori, saccheggiato le loro materie prime, assassinato i loro compagni, oggi si tiene un incontro alle ore 17.30, presso l'Atelier Occupato ESC di Via dei Reti (San Lorenzo) a Roma tra i movimenti sociali italiani e i più significativi rappresentanti dei movimenti sociali ed indigeni sudamericani: Luis Evelis, presidente ONIC (Organizzazione Nazionalità Indigene Colombia), Carlos Montemayor - giornalista e scrittore messicano, esperto della questione indigena, Blanca Chancoso - leader movimento donne indigene ecuadoriane, Oscar Olivera - rappresentante della Coordinadora del agua y la vida e dei movimenti sociali boliviani, Eugenio Rojas - sindaco di Achacachi, municipio indigeno aymara, Bolivia.
E proprio nel paese andino gli indigeni Aymara hanno contrastato e lottato arrivando ad espellere dal paese due presidenti corrotti in due anni (Sanchez de Lozada e Mesa) che volevano privatizzare l'acqua e svendere il gas naturale del quale è ricca quella terra, a vantaggio del solito cartello di multinazionali del petrolio. Lo stesso riscatto ha animato la rivolta degli indigeni Quechua in Ecuador contro il colonnello Gutierrez (eletto anche dagli indigeni, ma che, in pochi mesi aveva tradito e stava svendendo il paese alle multinazionali degli Stati Uniti). Una pagina che ha segnato un momento fondamentale nel futuro di tutto il movimento indigeno del continente, dal Perù allo stesso Brasile, dove le popolazioni amazzoniche da tempo lottano contro la deforestazione e le colture transgeniche, purtroppo recentemente accettate dal governo Lula.
Fortissimo si leva ora anche il grido degli indigeni colombiani, specie del popolo U'wa, contro le violenze rappresentate dagli oleodotti e dai gasdotti che stanno disintegrando l'ecosistema di un paese già ferito dal narcotraffico, dalla guerriglia, ma innanzi tutto da un esecutivo, quello di Alvaro Uribe, che governa sotto braccio agli squadroni della morte. E poi il Perù di Toledo, che ha tradito le sue stesse origini e che sta per riconsegnare il paese ai seguaci del dittatore Fujimori. In un certo qual modo anche la democrazia bolivariana di Hugo Chavez in Venezuela è l'affermazione di un movimento che ha saputo dare una coscienza e risvegliare le speranze del popolo dei ranchitos, il popolo indigeno degli esclusi, degli "invisibili" delle case di fango, cinque milioni di persone che non erano iscritte nemmeno all'anagrafe.
Per dare voce a quete lotte, il 'Comitato difesa acqua pubblica ATO3 - Rieti e Sabina Romana', propone uni incontro per venerdì 25 novembre alle ore 17.30 un'incontro presso la Sala Consiliare della Provincia di Rieti. Un'incontro che vuole sottolineare il collegamento tra le lotte per il diritto all'acqua che stanno crescendo anche nella provincia di Rieti, dove ci sono le sorgenti del Peschiera che sono sfruttate dalla Multinazionale Francese Suez attraverso Acea s.p.a. - azienda multiservizi controllata dal Comune di Roma. Un momento di riflessione che la regione dell'ATO3, composta da 73 comuni reatini e 8 romani, per poter evitare una scelta scellerata nei confronti delle generazioni future e cominciare finalmente ad avere cura di tutto il ciclo dell'acqua.
Intanto anche a Napoli si tiene una giornata di 'lutto' ad un'anno dalla delibera che apre alla mercificazione dell'acqua. In difesa del bene comune, il Coordinamento dei comitati civici per la difesa dell'acqua tengono una conferenza stampa con il padre comboniano Alex Zanotelli che rilancia la richiesta al Comune di Napoli e all'Ato2 di ritiro della delibera e l'apertura a una gestione 'in house' dell'acqua. [AT]
Altra fonte: A Sud