Ambiente, le difficili sfide del commissario Vella

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La scelta di Jean Claude Juncker per il nuovo Commissario per l’Ambiente, la Pesca e gli Affari marittimi è, alla fine, ricaduta su Karmenu Vella, maltese di 64 anni. Una scelta in linea con il programma politico di Juncker, che vuole persone di sicura esperienza, ma pur sempre connotate politicamente. Il nuovo Commissario, infatti, può vantare una lunga carriera politica, essendo stato membro del Parlamento maltese fin dal 1976.

Vella proviene dal Labour Party ed è stato eletto al Parlamento Europeo nelle file del PSE. La sua scelta, tuttavia, non era sicuramente scontata visto che, come scrive lo stesso Times of Malta, Vella è sì “uno dei migliori candidati possibili all’interno del governo maltese,” ma sembra strano che tale incarico sia stato dato a “un Paese che pone l’ambiente tra le sue minori priorità”.

Il suo Curriculum è di sicuro rispetto: dopo la laurea in ingegneria e architettura ha conseguito un master in management del turismo. La sua vera passione tuttavia sembra la politica, che, seguita fin da ragazzo, lo ha portato a ricoprire per ben quattro volte la carica di Ministro, rispettivamente dei lavori pubblici, dell’industria e un doppio mandato per il turismo. Nonostante una carriera di valore, sembra però che la sua esperienza in tema di ambiente sia particolarmente limitata, visti anche i molti richiami subiti da Malta per la scarsa attenzione riposta in quell’ambito. Karmenu Vella è anche oggetto di un’importante novità all’interno della Commissione Juncker, cioè l’attribuzione ad un unico Commissario delle competenze riguardanti l’Ambiente, la Pesca e gli Affari marittimi, attribuzioni separate fino alla Commissione Barroso II. Vella sostituisce quindi non solo lo sloveno Janez Potočnik, precedente Commissario per l’Ambiente, ma anche la greca Maria Damanaki, Commissaria per le restanti due funzioni.

Tale scelta ha destato particolari timori all’interno del Parlamento Europeo e molti hanno visto nella decisione un passo indietro rispetto alla precedente volontà di porre lo sviluppo sostenibile tra i principi cardine della nuova Europa. Un passo indietro ancora più evidente visto il fatto che, all’interno della nuova architettura della Commissione voluta da Juncker, Vella rientrerebbe sotto il controllo della nuova Vicepresidenza per l’Unione energetica, carica che, prima della bocciatura da parte del Parlamento Europeo, era stata affidata alla slovena Bratusek. L’insieme di queste scelte da parte di Juncker ha comportato le reazioni sconcertate delle Green 10 (le maggiori associazioni ambientaliste a livello europeo): a preoccupare gli ambientalisti sono soprattutto la possibilità di un conflitto di interesse tra la volontà di proteggere la pesca e l’ambiente, nonché il fatto di aver subordinato le scelte ambientali a quelle energetiche, visto che, apparentemente, la Vicepresidenza potrà porre una sorta di “veto” sulle decisioni di Vella.

Per questo all’interno del Parlamento Europeo – e fuori – si chiede a gran voce la formazione di una Vicepresidenza per la Sostenibilità con conseguente adeguamento della lettera di missione. A nulla sono servite le rassicurazioni del Commissario durante l’audizione tenutasi davanti alle commissioni parlamentari competenti, dove, al contrario, è apparso vago e generico, ammettendo lui stesso di non conoscere al meglio alcuni fascicoli e rispondendo solo parzialmente alle molte domande degli Eurodeputati. Tuttavia, per quanto criticato e sottovalutato, molte sfide lo attendono alla prova pratica. Insieme al suo collega Canete, Vella sarà chiamato a far sentire la voce dell’Europa in sede di negoziati per un accordo globale sul clima che si vorrebbe raggiungere nel dicembre 2015 a Parigi. A questo si aggiunge l’importante sfida di trovare fonti energetiche compatibili con l’ambiente in un contesto in rapida evoluzione,in quest’ambito, guardando all’Italia, la questione delle trivellazioni in Adriatico. Infine richiederanno la sua completa attenzione anche il proseguo di importanti programmi come Life e i progetti di green economy e circular economy.

Non sarà sicuramente facile riuscire a svolgere l’importate compito a cui è chiamato: coniugare la crescita con la sostenibilità. Per il momento non resta che condividere il messaggio d’augurio del Ministro dell’Ambiente Galletti, il quale ha salutato la nomina con un messaggio su Twitter: “L’Ambiente è la vera chiave della crescita europea, lavoriamoci insieme!”.

Dario Battistella

Fonte: Rivistaeuropae.eu

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