www.unimondo.org/Notizie/Albergo-diffuso-il-microcosmo-di-Yakage-189701
Albergo diffuso: il microcosmo di Yakage
Notizie
Stampa
YAKAGE (Giappone) – Un Paese che affascina e seduce. Per la bellezza, i riti, l'unicità. Il Giappone continua a esercitare una grande ammirazione in Occidente. Forse proprio perché, per quanto si cerchi di conoscerlo e afferrarlo, qualcosa resta sempre incomprensibile, impenetrabile, sfuggente. In un altrove che non si lascia svelare e mantiene intorno a sé un involucro di mistero che lo protegge. Un modo per conoscere il Giappone autentico, perdonando la semplificazione dell'affermazione, è quello di evitare i circuiti turistici più battuti e immergersi nelle piccole realtà locali per scoprire le tradizioni antiche e le caratteristiche del paese rurale.
Una splendida occasione è un soggiorno a Yakage, cittadina nel sud-ovest della prefettura di Okayama, nel Kansai, di circa 14.500 abitanti. Fra colline dolci, montagne ricoperte di vegetazione tropicale fitta, corsi d'acqua rigogliosi, nuvole basse che si intrufolano fra le pieghe verdeggianti, Yakage offre una panoramica del Giappone, un microcosmo che fa sentire a casa ma anche in quell'altrove così affascinante che resiste alle mode.
Il centro di Yakage è una strada, 800 metri circa, lungo la quale sono disposti edifici storici e piccole botteghe. Sono circa 200 case di legno e pietra restaurate secondo la tradizione, con tegole di ceramica grigie e angoli rialzati, facciate, porte e finestre dai canoni stilistici identici. All’interno i pannelli scorrevoli (shoij) si aprono su verande che affacciano su corti e giardini invisibili dall'esterno.
Nel periodo Edo, dal 1600 al 1869, l'epoca d'oro del Giappone, fra samurai e shogun, Yakage era sulla rotta Sanyo, luogo di sosta dei signori feudali che si spostavano da Kyoto a Tokyo con tutti i servi e i viveri al seguito. Si chiama Honjin questa locanda di lusso, visitabile, alloggio per nobili in viaggio, con cucina e camere attrezzate.
A Yakage, nel 2015, è nato il primo albergo diffuso dell'Asia iscritto all'ADI, Associazione degli Alberghi Diffusi: “Yakageya Inn and Suites”, mix di tradizione e contemporaneità. Sono una quindicina di stanze, miniappartamenti autonomi con letti occidentali e futon, cucina e un onsen comune, un bagno termale dall'altra parte della strada. “Mi sono trasferito qui – racconta Kaneko Haruchiko – perché mia moglie è nata qui e dopo aver lavorato tanti anni nel turismo a Tokyo, cercavamo un luogo lontano dalla città caotica e pieno di pace e bellezza. Lo abbiamo trovato”.
A Yakage si possono fare tante cose. Per gli amanti della tranquillità ci sono due templi zen: Tosho-ji, centro di addestramento di monaci stranieri che studiano qui tre mesi, il tempo del permesso del visto e Daitsuji che ospita un meraviglioso giardino di pietre vive: c'è un piccolo ponte verso l'immortalità, le immancabili carpe, la cascata che diventa drago ed è facile farsi assorbire nella contemplazione per un tempo senza fine. È anche possibile avvicinarsi alla meditazione seduta (zazen) con a guida del monaco o di sua moglie.
Fra le attività proposte c'è di tutto: dalla visita a Frutopia, centro di eccellenza della coltivazione di frutta, dove si può acquistare quella raccolta con le proprie mani, assaggiare e imparare le tecniche di coltivazione. Si può esplorare la magia della calligrafia con un'ora di lezione in cui creare l'inchiostro a partire dalla china e poi sperimentare la propria abilità con i pennelli e, dopo un po' di esercizio, uscire con un ventaglio personalizzato. Il laboratorio di dolci a base di fagioli azuki è un'occasione per mettere alla prova la propria manualità e creare, imitando il maestro pasticcere, piccoli fiori o frutti splendidi e colorati. Oppure si può fare lezione di maschere giapponesi. O visitare la fabbrica di salsa di soia per capire come si produce questo condimento. O anche solo passeggiare per i boschi di aceri, cedri, lecci oppure ancora ammirare le coltivazioni di riso con quel verde accesso e brillante.
“L'idea – prosegue Kaneko – è impedire lo spopolamento della città. Molti, soprattutto giovani, si trasferiscono nelle metropoli e così le tradizioni della campagna rischiano di scomparire. Ma se investiamo sul turismo le botteghe possono rifiorire e tramandare la loro sapienza antica”. Da non perdere la distilleria di menta con alambicchi, essenze, oli e caramelle di Watanabe Makoto, anche direttore della tv locale via cavo. Quello che non si può perdere è un'immersione nella cucina giapponese Washoku, patrimonio dell'umanità per l'Unesco.
L'appagamento comincia dagli occhi: piccole porzioni bellissime da vedere, preparate con cura, attenzione alla stagionalità, all'abbinamento dei sapori e al rispetto delle materie prime e delle risorse naturali. La colazione in yukata, kimono leggero, è un piacere da non perdere.
Due o tre giorni a Yakage sono un bellissimo modo per cominciare o concludere un viaggio in Giappone. All'inizio per smaltire il jet lag o alla fine per lasciare depositare le immagini, i profumi, i sapori e i ricordi che rimarranno nel cuore e faranno venire voglia di tornare al più presto.
Francesca Rosso