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Aids: ActionAid delusa dalla conferenza di Londra
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ActionAid International giudica insufficienti i risultati emersi dalla Conferenza di Rifinanziamento del Fondo Globale per la Lotta all'AIDS, Tubercolosi e Malaria che si è svolta a Londra il 5 e 6 settembre. "I paesi donatori non hanno sfruttato l'opportunità di dare una svolta e rendere reale la storica promessa del G8: sconfiggere l'HIV/AIDS entro il 2015", dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International. Il divario esistente tra i fondi disponibili e quelli necessari per la lotta all'AIDS, tubercolosi e malaria, costerà milioni di vite umane. I 3 miliardi di euro circa promessi dai paesi finanziatori del Fondo Globale sono appena sufficienti a sostenere i programmi esistenti. Ad oggi non ci sono fondi per nuovi programmi di prevenzione e cura che sarebbe indispensabile avviare nel 2006 e 2007. Sarebbero necessari almeno 5,5 miliardi di euro, quasi il doppio di quanto è stato promesso a Londra.
Durante la Conferenza il senatore Alfredo Luigi Mantica, sottosegretario agli Esteri, ha dichiarato che l'Italia si impegna a versare 130 milioni di euro l'anno al Fondo Globale per il 2006 e 2007. ActionAid International chiede che anche questi fondi, come quelli per il 2004-2005, siano addizionali a quelli stanziati dalla finanziaria per l'aiuto pubblico allo sviluppo che, come noto, sono già drammaticamente bassi: basti ricordare che il nostro paese destina all'aiuto allo sviluppo lo 0,15% del prodotto interno lordo mentre, secondo i parametri stabiliti dall'Unione Europea, dovrebbe arrivare allo 0,33% nel 2006 e allo 0,51% nel 2010. "L'impegno del governo italiano dichiarato dal senatore Mantica a sostegno del Fondo Globale è un passo in avanti ma non è ancora sufficiente", continua Marco De Ponte. "Secondo le nostre stime, per contribuire in modo significativo alla lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria, l'Italia dovrebbe versare almeno 200 milioni di euro sia nel 2006 sia nel 2007".
"Apprezziamo inoltre la proposta del Senatore Mantica di riflettere sui meccanismi di finanziamento e gestione del Fondo Globale affinché divenga un mezzo più efficace nella lotta a queste malattie. Chiediamo però, forti della nostra pluridecennale e concreta esperienza, di essere coinvolti in questo processo di revisione. A nostro avviso è in primo luogo necessario elaborare uno strumento legislativo ad hoc che garantisca non solo la certezza ma anche l'addizionalità delle risorse rispetto a quelle per la cooperazione", conclude De Ponte.
Fonte: ActionAid International