Africa: l'Ue non mantiene le promesse su commercio e traffico d'armi

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Ad un anno dalla pubblicazione del Rapporto sul continente africano 'Our common interest', presentato dalla Commission for Africa voluta dal premier britannico Tony Blair, "molte delle riforme per il commercio e la risoluzione dei conflitti nel continente africano contenute nel rapporto si devono ancora materializzare" - afferma l'organizzazione umanitaria Oxfam. Passi avanti significativi sono stati fatti nel settore degli aiuti e della cancellazione del debito, ha aggiunto Oxfam, ma sono state perse opportunità per favorire il commercio e porre rimedio al traffico delle armi.

Alcuni giorni fa Oxfam segnalava che mezzi corazzati prodotti dalla Land Systems OMC, una ditta sudafricana controllata dalla britannica BAE Systems, sono stati venduti all'Uganda prima delle elezioni nonostante i tagli agli aiuti da parte della Gran Bretagna al governo ugandese per le continue violazioni dei diritti umani e per le lentezze di Kampala nel processo di democratizzazione del Paese. L'organizzazione si è quindi detta preoccupata da eventuali passi indietro nelle lotta alla povertà. Un portavoce di Blair ha ammesso che nonostante i grandi passi avanti fatto c'è ancora molto da fare.

Il rapporto della Commission for Africa chiedeva di aumentare i fondi per l'Africa di 25 miliardi di dollari l'anno (portando così il fondo a 50 miliardi l'anno), a cui aggiungere altri 25 miliardi di dollari a partire dal prossimo 2010, di cancellare il debito contratto dai paesi poveri dall'Africa sub-sahariana con la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale e la Banca di sviluppo africano e di favorire la rimozione delle barriere commerciali. Nel luglio scorso, i paesi del G8 riuniti in Scozia hanno sottoscritto un accordo che prevede la cancellazione di 40 miliardi di dollari di debito (34 miliardi di euro) e l'aumento dei fondi.

Questo fine settimana si riuniranno per discutere il round negoziale di Doha i negoziatori per il commercio di Unione europea, Stati Uniti, India, Brasile, Giappone e Australia. "Se il governo britannico vuole realmente ricoprire il ruolo di difensore dei bisogni dell'Africa, allora deve pronunciarsi apertamente e stracciare il cattivo accordo voluto dall'Unione europea", ha detto il direttore di Oxfam, Barbara Stocking, riferendosi al testo che non prevede tagli ai sussidi Ue all'agricoltura, a danno delle attività agricole africane. [GB]

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