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Afghanistan: liberi i tre operatori di Emergency, Frattini "nessuna contropartita"
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"Sono liberi!!!". Così il sito di Emergency ha annurnciato ieri, domenica 18 aprile, il rilascio dei tre operatori italiani dell'associazione arrestati sabato scorso a Lashkar Gah dai servizi di sicurezza afgani. "Domenica 18 aprile. Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti" - sottolinea la nota di Emergency.
"Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi". L'associazione ringrazia quindi "tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio in Italia, in Afganistan e nel mondo". Sarebbero stati rilasciati anche tutti tranne uno dei collaboratori afgani di Emergency che erano stati trattenuti dai servizi di sicurezza. "Gli avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione dei collaboratori afgani per accertare le loro condizioni" - spiega una nota della Ong italiana.
"Siamo molto, molto felici che i nostri tre operatori siano stati finalmente liberati e che abbiano potuto contattare le loro famiglie dopo otto giorni di angoscia" - ha commentato Cecilia Strada, presidente di Emergency, pochi minuti dopo l'annuncio della liberazione a Kabul dei tre operatori. "Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe risolto bene - ha aggiunto - perchè abbiamo sempre saputo che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di migliaia di cittadini italiani che ci hanno sostenuto in questi giorni". I tre operatori stanno bene e sono felici di essere liberi. In questo momento si trovano nell'Ambasciata italiana a Kabul.
"La liberazione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan è motivo di sollievo per noi tutti e, in primo luogo naturalmente, per i famigliari" - ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una nota ufficiale sul sito del Quirinale. "L'intesa raggiunta tra le autorità afghane e il Governo italiano garantisce il rispetto dei diritti fondamentali delle persone bruscamente arrestate e pesantemente quanto genericamente accusate, e, nello stesso tempo, la piena corretta disponibilità - nel rispetto delle istituzioni afghane - all'approfondimento delle indagini, sulla base di ogni eventuale ulteriore elemento, da parte della magistratura italiana. Il Governo, e per esso il ministero degli Esteri, ha operato con accortezza e fermezza, aderendo alle preoccupazioni espresse da una vasta opinione pubblica".
Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso il suo più vivo compiacimento per la positiva conclusione della vicenda. "Abbiamo ottenuto quello che era il nostro obiettivo e cioè la libertà per i nostri connazionali senza mettere in discussione la nostra posizione di ferma solidarietà con le istituzioni afgane e la coalizione internazionale nella lotta contro il terrorismo in Afghanistan" - ha detto Frattini aggiungendo che i tre cooperanti di Emergency saranno trasferiti in Italia "nelle prossime ore con un volo speciale".
Ieri l'ambasciatore italiano Massimo Iannucci, inviato speciale della Farnesina a Kabul si era dimostrato ottimista riguardo al rilascio."Sono latore di una proposta del ministro Frattini che potrebbe portare ad una rapida conclusione della vicenda" - ha detto il diplomatico rispondendo a una domanda del TG1 sulle trattative per liberare i tre operatori di Emergency. "È stata una giornata particolarmente intensa - ha detto ancora l'ambasciatore - abbiamo avuto istruzioni dal ministro Frattini , insieme, all'ambasciatore Glaentzer di aumentare al massimo i contatti con le più alte autorità afghane".
Sempre ieri oltre 50mila persone hanno partecipato alla manifestazione di Roma "Io sto con Emergency" in solidarierà con l'associazione e per chiedere la liberazione dei tre operatori italiani e dei collaboratori di Emergency arrestati sabato scorso dai servizi di sicurezza afgani. In piazza anche la grande bandiera della Tavola della pace. "È una manifestazione di solidarietà e di testimonianza di chi sceglie di stare dalla parte di una organizzazione umanitaria, anziché dalla parte di chi con la violenza chiude ospedali" - ha affermato Gino Strada nel suo intervento (qui il video). Oltre al presidente e al fondatore di Emergency hanno preso la parola alcuni artisti tra cui Diego Cugia, Moni Ovadia, Lella Costa, Vauro Senesi e vi sono state le esibizioni musicali di Niccolò Fabi, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri.
Oggi, lunedi 19 aprile, il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha smentito le voci di stampa secondo cui le autorità di governo di Kabul avrebbero richiesto la chiusura dell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah come contropartita per la liberazione dei tre operatori della Ong italiana. Frattini ha detto di non essere a conoscenza anche della presunta intercettazione telefonica ottenuta dai servizi di sicurezza afgani che avrebbe dovuto incastrare Garatti, uno dei tre operatori arrestati. "Io non ho sono incuriosito dalle intercettazioni nostrane figuratevi da quelle afgane" - ha detto il ministro.
Anche Emergency spiega di aver appreso da alcuni giornali italiani che la chiusura dell’ospedale di Lashkar-Gah sarebbe stata una delle condizioni per il rilascio dei suoi operatori, liberati ieri, ma che all’Ong non risulta nessun tipo di accordo di questo genere. "Emergency ha appreso da alcuni giornali italiani che la chiusura dell'ospedale di Lashkar-Gah sarebbe stata una delle condizioni per il rilascio dei suoi operatori" - si legge in un comunicato. "A Emergency non risulta nessun tipo di accordo di questo o di altro genere. Gli stessi responsabili dei servizi di sicurezza afgani hanno confermato ai giornalisti quello che già avevano dichiarato ai nostri operatori: che sono stati liberati perché non colpevoli". "Il loro rilascio - conclude la nota - non è quindi dipeso da alcun accordo, ma dal mero accertamento dei fatti. Tutte le decisioni riguardanti la riapertura dell'ospedale di Lashkar-Gah verranno prese da Emergency in collaborazione con il ministero della Sanità afgano".
Emergency ha smentito anche il presunto rifiuto di salire su un aereo di Stato da parte dei tre operatori - Marco Garatti, Matteo Dell’Aira e Matteo Pagani - che rientreranno domani in Italia con un volo di linea accompagnati dall’inviato del ministro Frattini, Attilio Iannucci. [GB]