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ActionAid: 'l'Italia non può rilanciare la cooperazione tagliando i fondi'
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Con due separati comunicati l'associazione Action Aid si è rivolta nei giorni scorsi ai Ministri degli Esteri e dell'Economia per rinnovare l'appello, da un lato a reperire i 130 milioni di euro per il contributo annuo al 'Fondo Globale per l’Hiv, Tubercolosi e Malaria' e dall'altro per ricordare che non si può parlare di partenariato con l'Africa senza un vero rilancio della cooperazione allo sviluppo, senza affrontare il nodo cruciale degli stanziamenti per il settore.
"E’ giunto il momento per l’Italia di dimostrare che fa sul serio con il Fondo Globale per l’Hiv, Tubercolosi e Malaria" - afferma Noerine Kaleeba, presidente internazionale di ActionAid in risposta alle affermazioni del Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti durante il Forum Globale per la Salute in vista del G8. "Serve un impegno costante per sconfiggere la povertà, che non debba essere ogni volta rinegoziato. Chiediamo quindi al Ministro Tremonti di non fare altre promesse ma di mantenere quelle già prese dall’Italia in materia di Aiuto Pubblico allo Sviluppo".
"Si è parlato molto in questi giorni del finanziamento al 'Fondo Globale per l’Hiv, Tubercolosi e Malaria', ma né il Ministro Frattini né il Ministro Tremonti hanno spiegato come e quando avverrà il pagamento della quota italiana" - aggiunge Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid. "E’ un dato di fatto che i 321 milioni di euro previsti dalla finanziaria 2009 a sostegno della cooperazione italiana sono una quantità insufficiente per far fronte agli impegni pregressi ed in particolare al reperimento dei 130 milioni di euro per il contributo annuo a favore del Fondo Globale".
Il Fondo Globale è nato come uno strumento finanziario per sostenere progetti di elevata qualità a favore delle persone dei paesi più poveri e più colpiti dalle pandemie. "Il nostro governo deve prendersi la piena responsabilità delle scelte fatte in materia di aiuti allo sviluppo. A causa infatti dei tagli alla cooperazione, nel 2009 quest’ultima rischia di toccare il suo punto minimo in 20 anni. E’ dunque sempre più urgente - conclude De Ponte, presentare, anche presso gli altri governi del G8, un piano dettagliato di finanziamento dell’accesso universale alle cure entro il 2010, e che l’Italia predisponga uno strumento legislativo ad hoc che renda certo nel lungo periodo il contributo italiano al Fondo Globale".
E proprio sul finanziamento del Governo italiano al 'Fondo Globale per l’Hiv, Tubercolosi e Malaria' si è aperta nei giorni scorsi una polemica tra il Ministro degli Esteri, Franco Frattini e Carla Bruni Sarkozy - ambasciatrice mondiale per la protezione delle madri e dei bambini dall'Aids - che ha criticato la scelta del Governo italiano, nell'anno della sua presidenza del G8, di aver stralciato dalla Finanziaria i 130 milioni promessi e per ora non versati al Fondo Globale. "Mi spiace che l'Italia abbia scelto così. Andrò al G8 della Maddalena per sollecitare che i grandi Paesi diano l'esempio. Bisogna dare un contributo ai più deboli, anche se l'Italia con la crisi ha problemi importanti" - ha detto Carla Bruni Sarkozy durante la sua visita ai progetti del Fondo Globale nel Burkina Faso
Nella sua risposta il Ministro degli Esteri, Franco Frattini non è entrato nel merito del pagamento dei 130 milioni di euro promessi e non versati al Fondo Globale, ma con una nota della Farnesina ha ricordato che "questi fondi possono essere versati entro la fine dell'anno solare e che non è in discussione l'estromissione dell'Italia dal Consiglio del Fondo". Nel dicembre 2007, il Governo Prodi aveva portato l'Italia ad essere il primo paese a versare il contributo annuale di 130 milioni di euro per il 2008, ma dall'entrata in carica del nuovo Governo Berlusconi non è stata versata nessuna quota al Fondo in cui l'Italia, grazie ai contributi finora versati, ha diritto a mantenere un seggio unico nel Consiglio di Amministrazione (Board), insieme ad altri sette Paesi donatori.
Anche nei confronti delle dichiarazioni fatte dal Ministro Frattini durante la sua visita in Africa, - pur riconoscendo che il viaggio del Ministro degli Esteri in alcuni paesi del continente "è un importante segnale del rinnovato interesse italiano verso l'Africa" - con un comunicato ActionAid evidenzia che "non si può parlare di partenariato con questo continente senza un vero rilancio della cooperazione allo sviluppo, senza affrontare il nodo cruciale degli stanziamenti per il settore".
"Ricordiamo che a causa dei tagli della finanziaria - ha ribadito De Ponte - verranno a mancare 400 milioni alla cooperazione italiana, significativamente orientata verso l'Africa. Nel 2009, senza un'inversione di rotta, gli aiuti toccheranno il punto minimo in 20 anni, ossia lo 0,09% in rapporto al PIL. Queste cifre ci stanno facendo allontanare sempre di più dagli obiettivi europei che prevedevano già dal 2006 il raggiungimento dello 0,33% del PIL, compromettendo anche il raggiungimento dello 0,56% stabilito dall'UE come target da raggiungere entro il 2010".
"Finora le scelte fatte dal governo in materia di aiuti allo sviluppo sono state penalizzanti. Tuttavia le ultime dichiarazioni rilasciate dal Ministro Frattini in occasione del Vertice globale sulla sicurezza alimentare conclusosi a Madrid lo scorso 27 gennaio sembrano rilanciare l’impegno dell’Italia nella lotta alla fame: in tale occasione il Ministro ha dato pieno sostegno alla nascita del Partenariato Globale per la Sicurezza Alimentare e l’Agricoltura. Il G8 agricolo in aprile e quello sugli aiuti allo sviluppo in programma a maggio - conclude De Ponte - saranno dunque un importante banco di prova per l’Italia, che dovrà dimostrare coerenza rispetto agli impegni presi per la cooperazione allo sviluppo e indirizzare le scelte degli otto grandi della terra per dare una risposta adeguata alle sfide poste dalle crisi economica, finanziaria e alimentare in atto". [GB]