Acqua: in allerta per il rischio della cocalizzazione

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A Strasburgo a fine settembre si è tenuta la giornata organizzata dal Gue e dal Contratto mondiale dell'acqua. "Voi che avete sete venite alle acque, anche chi non ha denaro venga". Con questa citazione del profeta Isaia, padre Alex Zanotelli ha aperto il suo intervento all'audizione organizzata dal Gue e dal Contratto mondiale dell'acqua a Strasburgo. Questa purtroppo, come è emerso dalla discussione, non é la filosofia delle direttive europee, né della Direttiva Bolkestein, nè tantomeno dell'ultima direttiva sul servizio idrico, che individua l'acqua come un bene mercantile non come gli altri.

La giornata aperta dall'introduzione di Francis Wurtz, presidente del Gue, ha visto la partecipazione di Medha Paktar, leader del movimento indiano contro le dighe Narmada, Sila Misquita, del Forum Panamazzonico brasiliano e Riccardo Petrella neo presidente dell'acquedotto pugliese. Il tema ha suscitato grande interesse come dimostrato dalle presenze, erano presenti delegazioni di europarlamentari di Svezia, Rep. Ceca, Germania, Portogallo, Slovacchia e Francia.

L'indiana Medha Patkar, è intervenuta criticando non solo i processi di privatizzazione in atto a livello planetario, ma ha anche spiegato qual è la battaglia che il movimento indiano da anni sta portando avanti soffermandosi sull'opposizione alla costruzione delle dighe sul Narmada, che non solo porta a perdere oltre 1 milione e mezzo di litri d'acqua, ma anche ha già prodotto fenomeni di espropriazione delle comunità contadine.

Riccardo Petrella, ha centrato il suo intervento sulla "petrolizzazione" e la "cocacolizzazione" dell'acqua. La "cocalizzazione" si esplicita bene con un dato: il 62% degli europei beve acqua imbottigliata, come il processo di "petrolizzazione" si evidenzia nel fatto che l'approvviggionamento idrico è al centro della politica sulla sicurezza così come per il petrolio.

L'esponente brasiliana ha invece parlato del connubio imprescindibile tra acqua e foreste e su come le risorse naturali siano una catena e come l'acqua ne sia l'anello principale. Ha inoltre aggiunto come la politica idrica non è soltanto una questione ambientale ma rimanda al tipo di società che si vuole.
All'audizione è anche intervenuta una delegazione di consiglieri regionali del Prc, tra gli altri ha preso la parola Mario Agostinelli, capogruppo nella Regione Lombardia, il quale è intervenuto sulle modalità di costruzione delle multiutilities, parlando in modo dettagliato del caso lombardo e mettendo in relazione la battaglia contro la Bolkestein con le lotte aperte anche in Lombardia contro la privatizzazione dell'acqua.

Il senatore Francesco Martone, indipendente per il Prc e segretario della commissione Diritti umani del Senato ha sottolineato la necessità di bloccare il Wto ad Hong Kong, ma anche d'inserire il diritto all'acqua nelle iniziative verso il prossimo vertice Unione Europea-America Latina che si terrà a Vienna nel maggio prossimo, sostenendo le iniziative di movimento contro la Banca mondiale e la sua politica di sostegno alle infrastrutture.

Dal canto suo Vittorio Agnoletto è intervenuto sulla necessità di rilanciare campagne di movimento su una piattaforma comune che unisca il tema dell‘acqua con quelli della guerra e del disarmo e del libero accesso ai farmaci e della cancellazione del debito estero dei paesi in via di sviluppo.

Emilio Molinari, presidente della sezione italiana del Contratto Mondiale dell'Acqua, in maniera molto efficace ha spiegato come la politica nel '900 ha portato l'acqua nei rubinetti delle case, e come invece oggi la politica operi per consegnare l'acqua nelle mani dei nuovi feudatari del mondo: le multinazionali. Molinari ha anche avanzato la proposta di una coalizione per l'acqua tra i vari parlamentari delle diverse nazioni non solo europee.
Proposta ripresa e accolta nell'intervento conclusivo della giornata effettuato dal capodelegazione del Prc al Parlamento europeo, Roberto Musacchio, il quale ha rilanciato la giornata di mobilitazione europea del 15 ottobre contro la Direttiva Bolkestein, perchè è vero che la direttiva sui servizi tiene fuori il servizio idrico ma non la sua gestione; sostenendo inoltre la necessità di escludere l'acqua dai negoziati Gats.

di Walter Mancini

Fonte: Associazione progetto STRATEGIE

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