A Prodi su dpn e servizio civile volontario

Stampa

Torino 7 luglio 2006

Al Presidente del Consiglio
Romano Prodi

Al Ministro della Solidarietà Sociale
Paolo Ferrero

p.c. gruppi politici
organi di stampa

Egregio Presidente, Signor Ministro,

siamo movimenti che si richiamano alla nonviolenza e che si interessano alle tematiche relative all'obiezione di coscienza ed al servizio civile da sempre, essendo stati tra i primi a battersi per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza, e crediamo che la difesa civile non armata e nonviolenta sia una credibile alternativa a quella militare per la difesa del proprio paese e per la risoluzione dei conflitti internazionali.

Ci spinge a scrivere questa lettera la preoccupazione che lo stretto legame tra le tematiche della difesa nonviolenta e quelle del servizio civile non venga penalizzato dallo spostamento di competenze del Servizio Civile Nazionale dalla Presidenza del Consiglio al Ministero degli Solidarietà Sociale. A ciò si unisce la constatazione dell'inadeguatezza delle risorse complessive destinate ad esso, dato che sono rimasti esclusi dal finanziamento più di 3000 progetti.

I criteri di valutazione usati andrebbero rivisti, poiché molti Enti che sottolineano il legame, originario e fondante, con l'obiezione di coscienza e i suoi possibili sviluppi come corpi civili di pace e difesa nonviolenta, hanno visto i loro progetti, relativi alla pace ed alla nonviolenza, cioè quelli più legati ai temi della difesa, approvati ma non finanziati.

In particolare ci preoccupa la sorte che potrebbe subire il Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, istituito in base alla legge sull'obiezione di coscienza ed il servizio civile, approvata dal suo precedente governo nel 1998. Tale comitato consultivo ha il prezioso compito di sviluppare la ricerca e l'applicazione in questo nuovo settore, relativo, come è evidente, alla difesa e non alla semplice solidarietà sociale.

Riteniamo invece indispensabile che il Servizio Civile sia conforme a quanto stabilito dalla lettere a dallo spirito delle leggi e della giurisprudenza (sentenze della Corte Costituzionale) in materia. In quanto discendente dell'obiezione di coscienza, infatti, il servizio civile risponde, se pure
in altra maniera, al dovere costituzionale di difesa della Patria, come è chiaramente ribadito anche
nell'art. 1 lettera a) "concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari" della legge istitutiva del servizio civile nazionale (2001) e non è semplicemente un modo di contribuire ad alleviare il disagio sociale.

Per questo, Signor Presidente e Signor Ministro, siamo ad offrire il nostro contributo, di proposta e di impegno per migliorare sempre più la gestione del Servizio Civile, che rappresenta una fondamentale occasione di crescita democratica per tanti giovani e per l'intero Paese.

Agenzia per la pace
( [email protected])

GAVCI
([email protected])

MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione
([email protected])

MN - Movimento nonviolento
( [email protected])

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