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6-30 maggio, Roma: mostra foto su Progetto Chiapas
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Venerdì 6 Maggio, ore 21,00
Il Centro Culturale Libreria Bibli
in collaborazione con
l'Associazione Medici del Mondo
invita alla inaugurazione della mostra fotografica
"Progetto Chiapas: con le comunità indigene,
costruendo la salute interculturale"
La mostra sarà aperta da un dibattito sul tema
"I movimenti indigeni in America Latina: l'esperienza del Chiapas"
Canto e musica popolare con
SUONATORI TERRA TERRA
La mostra resterà aperta fino al 31 Maggio
Per informazioni
www.medicidelmondo.org www.mdm-international.org
Centro Culturale Libreria Bibli
Via dei Fienaroli, 28 - 06 5884097
Roma (Trastevere)
PROGETTO CHIAPAS: CON LE COMUNITA INDIGENE, COSTRUENDO LA SALUTE INTERCULTURALE
" Caminar preguntando "
In Chiapas, lo stato più meridionale del Messico, circa un terzo della popolazione è indigena, appartenente, per la maggior parte, al ceppo linguistico maya. Oltre un milione di indios tseltal, tsotsil, tojoloabal, mames, chol, lacandon lottano da più di cinquecento anni per la loro sopravvivenza come individui e come popoli originari dotati di una propria identità e cultura.
A partire dal XVI secolo, il colonialismo spagnolo ha infatti adottato una politica di stermino e di brutale sfruttamento nei confronti delle popolazioni autoctone del Chiapas e del Messico. La drammatica situazione delle comunità indigene non è sostanzialmente cambiata dopo l'indipendenza del paese e l'avvento della repubblica nell'800.
Le ingiustizie e gli squilibri sociali persistono nel Messico moderno; il reddito promedio della città più ricca risulta essere 73 volte maggiore a quello del municipio più povero, ubicato nella zona de Los Altos del Chiapas. La mortalità infantile e materna è, a Città del Messico, paragonabile a quella dei paesi europei; nelle zone rurali del Chiapas si avvicina sensibilmente ai valori dei paesi più poveri dell'Africa subsahariana.
La secolare emarginazione e la miseria estrema cui sono sottoposte le popolazioni indigene -in stridente contrasto con le enormi ricchezze naturali del territorio- sono alla base della rivolta zapatista del 1994 .
Le comunità indigene del Chiapas organizzatesi nell'EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) , insorsero il primo di gennaio di quell'anno reclamando terra, alimentazione, salute, educazione, democrazia, giustizia e libertà non solo per se stessi ma per tutta la società messicana; "nada para nosotros, todo para todos" (niente solo per noi, tutto per tutti) è da allora una delle frasi più emblematiche coniate dagli zapatisiti. Gli zapatisti conquistarono vari municipi del Chiapas (tra cui San Cristobal de las Casas); ci furono centinaia di morti tra i combattenti indigeni, l'esercito federale e la popolazione civile prima che il governo messicano, il 12 di gennaio, dichiarasse il cessate il fuoco.
Da allora sono passati più di dieci anni, e il Chiapas è ancora teatro di un logorante conflitto di bassa intensità tra il Governo federale messicano e le comunità indigene insorte che si sono dichiarate in resistenza. Nel 1996, dopo una difficile dialogo, si firmarono gli Accordi di San Andres tra i rappresentanti governativi e la delegazione dell'EZLN e dei popoli indigeni. Gli Accordi, sui diritti e la cultura indigena, furono poi in un secondo momento non riconosciuti dal governo messicano che solo alcuni anni dopo propose una legge su questo tema; la legge sui diritti e la cultura indigena fu poi approvata dal congresso nazionale nell'agosto 2001. Tale legge è stata rigettata dall'EZLN, dalla quasi totalità delle organizzazioni indigene e da ampli settori della società civile messicana poichè si considera che in essa vengano sostanzialmente snaturati i diritti collettivi dei popoli indigeni, riconosciuti negli Accordi di San Andres cosi come in altri trattati internazionali (come la convenzione 169 dell'Organizazzione Internazionale del Lavoro-OIL sottoscritta dal Messico).
Di fronte all'assenza di dialogo con i vari governi che si sono succeduti, le comunità indigene zapatiste hanni iniziato da tempo a costruire e a mettere in pratica unilateralmente gli Accordi di San Andres. Sono così nati nei territori zapatisti, i municipi autonomi in resistenza, luoghi dove le comunità indigene esercitano in maniera nuova e democratica la politica e le relazioni sociali, nel rispetto della propria cultura e identità.
I Caracol e le Giunte Di Buon Governo, nati nell'agosto 2003, sono un ulteriore passo nella costruzione di una proposta democratica e sociale del movimento zapatista. Ciascuno dei 5 Caracol, ubicati nella Selva Lacandona, ne Los Altos e nella zona nord del Chiapas, comprende un certo numero di municipi autonomi e le Giunte di Buon Governo (costituite dai rappresentanti di ciascun municipio autonomo) hanno il compito di coordinare, accompagnare e supervisionare il funzionamento dei municipi autonomi con il fine di garantire che "quien mande, mande obedeciendo" (chi governa, governi obbedendo).
Con la nascita dei Caracol, i progetti di salute ed educazione nelle comunità base di appoggio zapatiste hanno avuto un ulteriore ed importante sviluppo; i Caracol cercano di costruire pazientemente un propio sistema di salute che si basi sull'interculturalità (armonizzando tra loro la medicina indigena e la medicina tradizionale) che sia comunitario ed aperto a tutti, solidale, efficace ed efficente; che dia pieno compimento ai diritti collettivi dei popoli indigeni come stabilito negli Accordi di San Andres e nella Convezione 169 de la OIL. La Convenzione stabilisce infatti che " I governi dovranno pianificare ed amministrare i servizi di salute, in cooperazione con i popoli indigeni, o proporzionare agli stessi i mezzi che gli permettano di pianificare ed amministrare questi servizi in maniera autonoma "
Dal 1998 MdM è presente nella regione montagnosa de Los Altos del Chiapas con progetti in appoggio alle comunità indigene sfollate a causa del conflitto tra il governo federale e l'EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale).
MdM Italia e Francia lavorano attualmente ad un programma di salute integrale con le comunità base di appoggio zapatiste e con l'organizzazione pacifista delle Abejas. Furono proprio 43 indigeni tsotsil appartenenti all'organizzazione Abejas (in grande maggioranza donne e bambini) ad essere massacrati il 22 dicembre del 1997 da una bande paramilitare, e a poche centinaia di metri da un presidio dell'esercito federale.
La costruzione di un sistema di salute inteculturale che risponda alle necessità reali delle comunità de Los Altos del Chiapas è un cammino appassionante e difficile che MdM ha scelto di percorrere come compagno di viaggio delle comunità indigene.
Fonte: Medici del Mondo