30.000 firme contro i sussidi all'incenerimento

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La campagna iniziata un anno fa da Rete Nazionale Rifiuti Zero e da Greenpeace Italia entra in una nuova fase che coinvolge le istituzioni parlamentari. Infatti adesso la palla passa alle commissioni competenti dei due rami del parlamento con i quali i proponenti e i sottoscrittori della petizione potranno interloquire ed avere una chiara risposta al quesito sottoposto. Il Senato ha comunicato che già nella seduta del 26 settembre è avvenuta l'assegnazione del quesito alla tredicesima commissione permanente (territorio, ambiente, beni ambientali) in quanto competente sulla materia e alla quale sarà possibile rivolgersi per qualsiasi questione di merito.
La petizione reca il n° 190. Per analogia analogo provvedimento sarà attivato dalla Camera.

A seguito della consegna si è svolta una conferenza stampa in cui sia Greenpeace che la Rete Nazionale Rifiuti Zero hanno sottolineato lo scandalo dei finanziamenti ricevuti dagli inceneritori che anche alla luce delle relative emissioni di CO2 dovrebbero semmai essere tassati almeno per una cifra di 15 euro a tonnellata alla luce del mercato dei permessi di emissione. È stato ribadito che è proprio questa truffa che sta facendo proliferare le proposte di incenerimento e che di fatto scoraggia scelte alternative basate su riduzione, riciclaggio e compostaggio e al contempo deprime il ricorso allo sviluppo di energie davvero rinnovabili come il solare e l'eolico.
Ora si apre un importante confronto politico-istituzionale in cui i partiti dovranno venire allo scoperto e schierarsi o a favore di questa truffa sanzionata per ben due volte dall' Unione Europea o imboccare un percorso incentrato su pratiche di riduzione, riuso, riciclaggio.

La consegna delle firme è anche un' occasione per un bilancio del percorso svolto che pur tenendo conto degli inevitabili limiti ha fatto emergere un ampio consenso alle tematiche espresse con la petizione. In particolare esce rinforzato il rapporto da un lato con Greenpeace Italia i cui gruppi locali e lo stesso staff hanno dimostrato una capacità e coerenza importanti; dall'altro è uscito rafforzato il livello di collaborazione tra la Rete Nazionale Rifiuti Zero e le realtà locali. In poche parole siamo riusciti a portare sul tavolo nazionale non solo lo scandalo dei sussidi all'incenerimento ma anche le altre ragioni che spingono i gruppi locali a sostenere vertenze territoriali ormai in tutta Italia.

Soltanto per amor di statistica ricordiamo che la Rete Nazionale è riuscita a convogliare circa 16.000 firme mentre Geenpeace ne ha raccolte circa 14.000.
Un grazie sincero a tutti coloro che hanno contribuito a raccogliere le firme e ai cittadini che hanno firmato. Un grazie anche ad associazioni Nazionali come Italia Nostra, WWF, Forum Ambientalista, Medicina Democratica e Cobas che hanno fin dall'inizio aderito ai temi della petizione.

Fonte: Ambiente e Futuro

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