185/90: addio alla legge sulle armi

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Dopo 18 mesi di pressioni della Campagna fuori e dentro le Aule parlamentari, la Camera ha ratificato ufficialmente l'accordo di Farnborough per la ristrutturazione dell'industria europea della difesa modificando la legge 185 sull'export di armi italiane. "Vergogna Italia" ha dichiarato padre Alex Zanotelli.

"L'approvazione della riforma della legge 185 sull'esportazione di armamenti italiani all'estero è una vera e propria vergogna nazionale. Dopo avere tanto lottato su questo problema e aver dato vita - insieme a tanti altri - alla campagna che ha portato alla legge 185 del 1990, oggi mi sento tradito". Dura la dichiarazione di Alex Zanotelli sul voto alla Camera del 3 giugno.

L'Ulivo si e' diviso sulla ratifica dell'accordo di Farnborough per la ristrutturazione dell'industria europea della difesa che insieme modifica la legge 185 del '90 sul commercio delle armi: la Margherita si e' astenuta e l'ex ministro della Difesa Mattarella a titolo personale ha votato a favore insieme con lo Sdi. Il resto dello schieramento ha votato contro. I si sono stati 222, i no 115, 20 gli astenuti. L'opposizione pur essendo d'accordo con la ratifica (tranne Rifondazione e i Verdi che si sono opposti anche a questa parte) ha votato contro il provvedimento perche' non condivide le modifiche alla legge sul commercio di armi

Per mantenere inalterata la legge 185, la Campagna "Contro i mercanti di armi" ha inviato al parlamento italiano quasi 150.000 firme, organizzato numerose conferenze e azioni di mobilitazione su tutto il territorio, oltre un'ampia campagna informativa.

Tali iniziative hanno ottenuto importanti successi. In particolare, alcune delle richieste avanzate dalla "Campagna contro i mercanti di armi - Difendiamo la 185", dopo mesi di discussioni, sono state accolte dal Parlamento che ha approvato sei importanti emendamenti al disegno di legge proposto dal governo, in particolare per quanto riguarda la garanzia di trasparenza e di migliori standard di controllo. Non tutte le proposte della campagna sono state accolte dal parlamento ma, grazie anche alla mobilitazione, c'è stato un forte dibattito pubblico che ha coinvolto sia esponenti politici, sia il governo italiano

"Chiaramente la campagna non si conclude con questa votazione, l'obiettivo futuro è la costituzione in Italia di un network stabile sul controllo delle armi capace di operare un'azione di monitoraggio nazionale ed internazionale in materia di commercio e produzione di armi" -afferma un comunicato della Campagna.

"Per un mondo più sicuro è urgente e fondamentale che si promuova l'adozione di uno strumento giuridico internazionale - il "Trattato sul commercio di armi" promosso dai Premi Nobel per la pace - che regoli le esportazioni secondo le norme fissate dal diritto internazionale e ispirate dal diritto umanitario e dalle convenzioni in tema di diritti dell'uomo. Uno strumento indispensabile per impedire i trasferimenti di armi verso i paesi in stato di conflitto e in cui vi è il rischio che siano utilizzate per commettere crimini ed atrocità.

Occorre inoltre colmare le lacune dell'attuale legislazione sulle esportazioni delle armi:
- includendo anche le armi "leggere", le "armi civili", nel regime di controllo, bloccando quindi le esportazioni di tali armi verso nazioni che violano i diritti dell'uomo;
- introducendo una legislazione per regolare le attività degli intermediatori di armi leggere e impedire il traffico illegale delle armi da parte di cittadini, residenti e aziende nel caso in cui le armi siano prodotte e trasferite al di fuori del territorio italiano;
- traducendo in legge il divieto di esportare armi in violazione di un embargo stabilito dalle Nazioni Unite per chiunque, sia per i residenti sia per chi effettua il commercio delle armi dall'Italia".

La Campagna mette a disposizione un file (da scaricare in versione .rtf) dove riportato come hanno votato i deputati sul ddl 1927 riferito ai dati della votazione finale e non a quelle di emendamenti e ordini del giorno che ha visto il voto di molti deputati che poi invece si sono astenuti nella decisione finale.

In occasione del voto alla Camera, la Campagna in difesa della 185 aveva inviato a tutti i parlamentari una lettera aperta agli onorevoli. In essa si chiede che vengano attuati gli Odg approvati alla Camera e al Senato che impegnano il Governo a promuovere un incontro annuale con le associazioni non governative per discutere i contenuti della Relazione annuale sull'esportazione di armi italiane. Nella medesima lettera, si chiede inoltre di dar seguito a questa duplice assunzione di responsabilità convocando prima della chiusura estiva del Palamento, un incontro sulla Relazione 2003 sul Commercio delle armi.

Fonte: Vita Non Profit, Nigrizia;

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