Storia

Per l'arcipelago polinesiano delle Tonga, come in genere per tutti gli arcipelaghi dell'Oceania, non si dispone di dati storicamente accertati per il periodo anteriore all'esplorazione europea. L'attuale popolazione indigena giunse probabilmente dall'Insulindia in successive ondate migratorie sotto la pressione di popoli meglio armati. Scoperte nel 1616 dalle spedizioni di J. Lemaire e W.C. Schouten, le Tonga furono esplorate a partire dal 1643 da Abel Tasman, cui il governatore delle Indie olandesi aveva affidato l'incarico di una sistematica ricognizione dei Mari del Sud; l'inglese James Cook vi approdò nel 1773 e le battezzò Friendly Islands; vi ritornò nel 1777 e vi rimase più di due mesi esplorandole a fondo.
Nel 1797 ebbe inizio per le Tonga il periodo della penetrazione missionaria, che tuttavia riuscì a consolidarsi e a ottenere conversioni in massa al cristianesimo solo dopo il 1826. L'avvento del cristianesimo acuì le lotte fra le varie tribù per il predominio sull'isola; nel 1845 il capo più forte, Taufa'ahau, riuscì a farsi eleggere re assumendo il nome di Giorgio Tupou I. I pastori wesleyani, che fiancheggiavano l'opera del re, lo indussero a concedere una Costituzione di tipo inglese. Nel 1876 Giorgio Tupou I strinse un trattato d'amicizia con la Germania, cui fecero seguito trattati analoghi nel 1879 con la Gran Bretagna e nel 1888 con gli Stati Uniti d'America. Nel 1899 la Germania rinunciò a ogni pretesa sull'arcipelago in cambio della libertà di manovra nelle Samoa e nel 1900 le Tonga, conservando nominalmente lo status di monarchia indipendente, furono dichiarate "Stato protetto britannico". Nel 1958 il trattato di protettorato fu modificato in modo tale per cui le Tonga, pur mantenendo la condizione di Stato protetto, potevano godere di una maggiore autonomia. Il 6 agosto 1965 morì, dopo 47 anni di regno, la regina Salote e le successe il figlio principe Taufa'ahau (che dal 1949 ricopriva la carica di primo ministro), col nome di Tupou IV, che, d'accordo con la Gran Bretagna, ha dichiarato il suo Paese Stato sovrano e indipendente (4 giugno 1970).
La Costituzione del 1875 rimase immutata anche dopo l'indipendenza e la vita politica del piccolo Stato continuò ad essere segnata dall'autoritarismo del re Tupou IV. Egli governò attraverso un Consiglio privato i cui dodici membri, da lui scelti, facevano parte, insieme a 9 deputati ereditari e a 9 eletti a suffragio universale, dell'Assemblea legislativa. Tale sistema cominciò ad essere oggetto di accese critiche soprattutto nei primi anni Novanta, quando, con la nascita del Movimento per la democrazia, si organizzò un movimento di opposizione.
Il leader del Movimento, Akilisi Pohiva, eletto fra i rappresentanti popolari dell'Assemblea legislativa nel febbraio 1990, acquisì una forte popolarità nel 1991, quando condusse un'accesa battaglia contro la pratica del governo di vendere a cittadini di altri Paesi, soprattutto Cinesi di Hong Kong, passaporti di Tonga.
Rafforzatosi negli anni successivi, il Movimento per la democrazia diede vita ad un partito politico, il Partito del popolo, che divenne la principale forza di opposizione al governo e alla corte. Effettivamente, nonostante l'esaltazione dell'unità nazionale e del ruolo predominante del re, di cui furono occasione i festeggiamenti per gli 80 anni di Tupou IV (1998), la fine del decennio registrò anche i primi segni di un indebolimento del potere autoritario della corte.
Il Paese, che nel 1985 decise di non aderire al South Pacific Nuclear-Free Zone Treaty (che di fatto dichiarava zona denuclearizzata l'area del Pacifico meridionale), nel 1988 stipulò un trattato di amicizia con gli Stati Uniti che concedeva libertà di transito nelle proprie acque territoriali anche a navi adibite al trasporto di armi nucleari. Nel 1995 Tonga fu l'unico Stato dell'area a non protestare per la ripresa degli esperimenti nucleari francesi nel Pacifico. Nel 1999 il Movimento per la Democrazia, fondato nel 1994 dal Tonga Democratic Party, subito ribattezzato People’s Party, organizzò una serie di convention e manifestazioni per incoraggiare la scrittura di una nuova e più democratica costituzione. Attualmente non è ancora stata approvata nessuna revisione. Nel 2006 moriva Taufa'ahau Tupou IV e gli succedeva il figlio Tupoutòa; inoltre 'Ulukalala Lavaka Ata rassegnava le dimissioni e veniva nominato primo ministro Feleti Sevele.