Ambiente umano

La popolazione indigena è di origine polinesiana e quindi sostanzialmente simile a quella dei rimanenti arcipelaghi micronesiani, ma rispetto a questi ultimi minori sono gli incroci razziali con Europei, Americani e Asiatici.
Nel 1955 il numero degli abitanti, che in seguito alla colonizzazione aveva registrato un grave calo, constava di appena 12 000 unità; tuttavia, negli anni successivi, grazie a un movimento naturale piuttosto vivace, è tornato progressivamente a crescere e al censimento del 1999 risultava pari a 50 840 unità (56 000 secondo l'ultima stima), che corrisponde a una densità media di 309 ab./kmq.
Anticamente la società era strutturata attorno ai nobili e ai capi, che avevano una posizione di privilegio rispetto al resto della popolazione; l'indole degli isolani era in genere più pacifica e mansueta rispetto a quella degli abitanti delle vicine isole Gilbert.
In ognuno dei numerosissimi atolli è presente un villaggio, soggetto all'autorità di un capo, ma, nonostante questa distribuzione netta e autonoma della popolazione, i modi di vita hanno subito non indifferenti trasformazioni sotto il dominio giapponese e statunitense, soprattutto in seguito all'introduzione di un tipo di economia commerciale. La capitale è Dalap-Uliga-Darrit (25 000 ab.), nell'atollo di Majuro, che fa parte del gruppo orientale di atolli, detto Ratak (o Isole dell'Aurora), mentre su Kwajalein, maggiore atollo del gruppo occidentale, detto Ralik (o Isole del Tramonto), si trova Ebeye (15 000 ab.), l'unica altra città del Paese.
Sull'atollo di Kwajalein è tuttora installata una base missilistica degli Stati Uniti, che pagano al governo del Paese un canone di affitto.
Altri atolli notevoli sono Eniwetok e Bikini: essi tuttavia, fra il 1946 e il 1958, furono teatro di diversi e tristemente famosi esperimenti atomici sui quali ancor oggi si discute, per le conseguenze che hanno avuto e che continuano ad avere sull'ambiente e sulla popolazione delle isole Marshall.
Dal 1969 l'atollo di Bikini è nuovamente abitato e al 1997 risalgono i più recenti progetti per un riassetto delle zone danneggiate da quegli esperimenti nucleari.