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Spazio fisico
Profilo geologico. La Svezia occupa la maggior parte della Penisola Scandinava e precisamente la compatta sezione orientale, ampiamente affacciata al Mar Baltico; essa ha un rilevante sviluppo nel senso dei meridiani, spingendosi da 55° a 69° latitudine nord, così da inglobare a nord un vasto tratto della Lapponia , partecipando quindi del mondo artico, mentre a sud si protende ormai verso l'Europa continentale, temperata. Il territorio mostra peraltro, a grandi linee, una certa uniformità. Esso è costituito da antichissime strutture geologiche essendo parte integrante dello Scudo Baltico, la zolla archeozoica che rappresenta la sezione più antica del continente europeo e che qui spesso affiora in vasti tratti con le sue rocce precambriane di gneiss, graniti, scisti cristallini. Nella fascia occidentale però, lungo il confine con la Norvegia, il territorio ingloba il versante orientale delle cosiddette Alpi Scandinave, lunga catena formatasi nel Paleozoico per effetto dell'orogenesi caledoniana. Lo zoccolo precambriano sprofonda sotto i sedimenti più recenti (Paleozoico superiore e Mesozoico) in corrispondenza della cuspide meridionale del Paese, là dove, geologicamente, si può far iniziare l'Europa continentale; queste aree, benché di superficie limitata in quanto i suoli antichi occupano circa l'80% del territorio, sono assai importanti perché corrispondono spesso a distretti agricoli assai fertili. Lungamente spianate dall'erosione, le montagne subirono nel Cenozoico un sollevamento che non portò a nuovi corrugamenti bensì solo a un ringiovanimento della regione; sulle forme così costituite si sovrappose la poderosa glaciazione del Quaternario, qui presente in tutte le sue fasi, ma di cui fu la più recente a lasciare l'impronta determinante sul paesaggio. I terreni agricoli della Svezia meridionale sono essenzialmente situati su depositi che erano immersi al momento del ritiro dei ghiacciai, i quali coprono vaste regioni nella Svezia centrale e nella fascia costiera meridionale. Tra le varie manifestazioni di deposito glaciale le più caratteristiche sono gli ôs (talvolta confusi con gli esker), presenti in effetti nell'intera area scandinava. Oltre ad accidentare il paesaggio, i depositi glaciali originarono rapide e cascate nei fiumi e in genere crearono ostacoli al drenaggio, il che portò alla formazione di migliaia di laghi, taluni dei quali sono tra i più estesi d'Europa, per lo più dalla tipica forma allungata e ramificata. Nelle successive e alterne fasi delle glaciazioni si ebbe una serie di sollevamenti e abbassamenti isostatici che, coi conseguenti fenomeni di ritiro e ingressione del mare, determinarono la morfologia costiera: lo stesso Golfo di Botnia si originò per la trasgressione marina, e così in genere la fitta frammentazione di isolette, particolarmente numerose all'altezza del Golfo di Stoccolma (alla Svezia appartengono però anche le due grandi isole di Öland, 1.344 km2 , e di Gotland, 3.001 km2 ). La diminuzione di pressione determinata dal definitivo ritiro dei ghiacci provocò un sollevamento delle terre, che prosegue tuttora, più marcato nella Svezia settentrionale (è di ben 100 cm al secolo nel Västerbotten), meno, ma sempre marcatissimo, nel centro-sud (40 cm al secolo nell'area di Stoccolma).
Morfologia. Storicamente si distinguono nella Svezia tre principali regioni, ripartizione che in larga misura si appoggia a motivi geomorfologici: il Norrland, o Terra del Nord, lo Svealand, o Terra degli Svioni, il Götaland, o Terra dei Gauti. Il Norrland è una vastissima aerea - all'incirca pari a 2/3 del Paese - dal clima rigido e di assai scarso popolamento, specie la parte settentrionale, corrispondente alla sezione svedese della Lapponia. Date le condizioni climatiche e morfologiche, limitatissimi sono l'agricoltura e l'allevamento; caratteristico è però quello transumante delle renne, cui si dedica una parte dei Lapponi, un tempo nomadi, ma oggi in sempre maggior numero sedentarizzati e molti, per così dire, strumentalizzati dal turismo, ormai florido in Lapponia. Le grandi ricchezze del Norrland sono le foreste, con le relative attività legate alla lavorazione del legname, le risorse idriche e soprattutto le miniere di ferro, rame, piombo ecc.; non sufficienti però a far nascere importanti città, anzi nemmeno in grado di trattenere la popolazione. Lo Svealand, corrispondente alla Svezia centrale (o meglio centro-meridionale), si presenta per lo più pianeggiante. È zona cui il clima già mite consente una discreta cerealicoltura ma ancor più si presta all'allevamento; inoltre le facili comunicazioni, assicurate dalla navigabilità dei grandi laghi, e la presenza di giacimenti minerari, di sfruttamento meno arduo di quelli lapponi, hanno determinato la nascita delle principali industrie svedesi: metallurgiche, chimiche, alimentari ecc. Vera e propria regione-chiave della Svezia, lo Svealand ospita anche le due maggiori città del Paese, situate alle estremità della depressione: Stoccolma a est, Göteborg a ovest. Infine nel Götaland, corrispondente alla Svezia meridionale, si distinguono morfologicamente lo Småland, altopiano archeozoico di modesta elevazione (377 m nel monte Tomtabacken), sufficiente tuttavia a non venire sommerso dai mari postglaciali, e la Scania, cuspide meridionale dell'intera Penisola Scandinava. La Scania è particolarmente favorita dal clima e dai fertili terreni morenici, sicché vi possono prosperare molteplici colture. Qui è situata la terza città svedese, Malmö, proiettata, come tutta la Scania, verso l'area della Danimarca.
Clima. Il notevole sviluppo latitudinale della Svezia determina forti variazioni climatiche dal sud al nord del Paese; tali variazioni sono particolarmente sensibili però nell'interno, perché nella fascia periferica si fa avvertire pressoché ovunque l'azione mitigatrice del Mar Baltico e dell'Oceano Atlantico, dai cui influssi dipendono anche largamente le precipitazioni. Si ha così un'anomalia termica positiva, assai marcata d'inverno, tanto che a Stoccolma la media di gennaio si aggira sugli 0 °C, valore che, per esempio, per la città russa di Perm, situata anzi a una latitudine leggermente inferiore, scende a -15 °C. I massimi rigori climatici corrispondono naturalmente alla Lapponia centrale. La temperatura media annua è di 7-8 °C nel sud e oscilla tra -1 °C e -2 °C nel nord; le differenze invernali tra le due estremità del Paese sono, in gennaio, di 0 °C e -14 °C, quelle estive di luglio, meno accentuate, di 16 °C e 14 °C. L'estate è in genere breve, ma nelle estreme regioni settentrionali l'elevata latitudine dà origine al fenomeno del "Sole di mezzanotte": per esempio a Karesuando, a 68° latitudine nord, il Sole resta al di sopra dell'orizzonte da fine marzo a metà luglio (per contro le notti invernali durano anch'esse 24 ore). Assai prolungato è il periodo della stagione fredda; nel nord i ghiacci persistono da ottobre a maggio e d'inverno impediscono la navigazione nel Golfo di Botnia. La media delle precipitazioni per la Svezia è di 800-1.000 mm annui. In Lapponia si scende anche al di sotto dei 500 mm annui, mentre sui rilievi nord-occidentali si hanno i valori massimi, con 1.500 mm annui.
Flora. La vegetazione naturale, che ha rioccupato la Svezia dopo le glaciazioni, è ancora presente su vaste aree del Paese, specie nel Norrland, dove predomina la foresta di conifere (pini e abeti) miste a betulle, la quale trapassa, nelle estreme regioni settentrionale e sui rilievi, alla tundra subartica; nel sud del Paese, dove peraltro ampia estensione hanno i campi coltivati, compare la bella foresta di latifoglie con tigli, querce, olmi, frassini e, nella Scania, faggi.
Idrografia. L'8% della superficie nazionale è occupata da laghi e in genere la ricchezza idrica ha fatto sì che la Svezia sia uno dei Paesi nei quali è più sviluppata l'industria idroelettrica. A parte i corsi d'acqua che si innervano a raggiera dallo Småland, i fiumi scendono al Mar Baltico con andamento per lo più parallelo, da nord-ovest a sud-est, formando una serie di rapide e cascate; numericamente rilevanti, sono modesti quanto a lunghezza (in media dai 300 ai 500 km) e ampiezza di bacino (10.000-30.000 km 2 ). La loro portata è piuttosto variabile, registrando le piene in primavera e all'inizio dell'estate, in concomitanza cioè con lo scioglimento delle nevi, mentre la tarda estate e l'inverno sono periodi di magra. Tra i principali fiumi, sono, da nord a sud, il Lule (Luleälven significa appunto fiume), l'Ume (Umeälven), l'Ångerman (Ångermanälven), l'Indals (Indalsälven) e il Dal (Dalälven), tutti tributari del Mar Baltico; alle loro foci si sono sviluppati centri portuali e della lavorazione del legno, in quanto i fiumi svedesi, specie quelli del Norrland, sono ampiamente utilizzati per la fluitazione del legname. Tra i moltissimi laghi spiccano per le loro dimensioni il Vänern , il terzo d'Europa (5.585 km 2 ), il cui emissario Göta sbocca nel Kattegat, il Vättern (1.912 km 2 ), che comunica invece col Mar Baltico così come il Mälaren (1.140 km 2 ), sulle cui rive - così come su varie isole - è in parte edificata Stoccolma.