Spazio fisico

Geomorfologia. Il Regno Unito è caratterizzato da un profilo costiero molto articolato, con penisole e lobi separati da profonde insenature che si corrispondono dai due lati, in modo da creare degli istmi, che diminuiscono d'ampiezza verso nord. Tali insenature ora hanno carattere di estuario (Tamigi, Humber), ora sono costituite da insenature imbutiformi, strette e allungate, dette firths, come il Firth of Forth e il Firth of Clyde, che formano la maggiore strozza tura dell'isola. Più a sud il Solway Firth separa la Scozia dall'Inghilterra. In questa la Cornovaglia e il Galles, separati dal Canale di Bristol, formano due ampie penisole. Nel rilievo, vivace è il contrasto tra le parti settentrionali e occidentali, prevalentemente accidentate e montuose, e la parte sud-orientale, in prevalenza piana. La morfologia risulta complessa perché il rilievo consta di gruppi e massicci separati (da nord a sud: North West Highlands, Grampiani, Cheviot o Southern Uplands, Monti del Cumberland, Monti Pennini ), residui di catene molto antiche, un tempo assai elevate, oggi ridotte a modesta altezza. Questa diminuisce da nord a sud (Ben Nevis nella Scozia, 1.343 m; Monti del Cumberland, 978 m; Monti Pennini, 973 m).

 

Clima. Pressoché tutto il territorio è soggetto a un clima essenzialmente oceanico, uniformemente mite e piovoso; ciò è il risultato della vasta apertura marittima del Paese, privo inoltre di barriere montagnose interne e in posizione marginale ri spetto al blocco delle terre continentali, e della sua forma, che si espande proprio nella più temperata sezione meridionale; fondamentale è l'influsso della calda corrente del Golfo, grazie alla quale, a parità di latitudine, le temperature invernali sono assai più alte che nell'Europa centro-orientale. Inverni tiepidi, estati fresche, umidità costante sono fattori di grande rilievo anche ai fini del popolamento delle isole. Variazioni tuttavia non mancano da parte a parte; più sensibili sono infatti gli influssi delle masse d'aria marittime sul versante occidentale, mentre a est, specie d'inverno, si fanno più marcati quelli anticiclonici continentali. Le temperature così variano alquanto da ovest a est, specie per quanto concerne i valori termici in vernali: nel mese più freddo, gennaio, si passa dai 3,5 °C della zona di Londra ai 6,5 °C della Cornovaglia, la regione più calda del Regno Unito (tanto da consentire la presenza persino delle palme e di altre essenze subtropicali). Abbastanza regolare è invece l'innalzarsi, da nord a sud, dei valori termici estivi: in luglio l'Inghilterra meridionale è attraversata dall'isoterma dei 16,5 °C, la Scozia settentrionale da quella dei 13 °C. Le piogge cadono frequentemente in ogni stagione; tuttavia molto meno umido è il lato orientale, più "continentale", del Paese (Londra e in genere l'Inghilterra ricevono meno di 700 mm annui di piogge), mentre sui versanti degli Highlands più esposti alle masse d'aria marittime si raggiungono persino i 5.000 mm annui. Frequenti sono le nebbie, per l'incontro dell'aria calda e umida portata dalla corrente del Golfo con quella fredda dell'interno.

 

Flora. Uno splendido tappeto prativo, interrotto da ammanti di maestose latifoglie come la quercia, è il risultato delle condizioni climatiche, specie per l'Inghilterra; nel nord e sui rilievi le coperture vegetali si impoveriscono, passando ai boschi di conifere ma soprattutto alle brughiere e ai magri pascoli, sino alle tundre dell'estremo nord (Isole Shetland e Orcadi), prime avvisaglie dell'ambiente subartico.

 

Idrografia. In un territorio così geograficamente assestato i fiumi hanno corsi maturi, antichissimi, e portate abbondanti e regolari, in quanto sono ben alimentati dalle precipitazioni; il loro sviluppo è però breve, data la conformazione dell'isola, complessivamente stretta, allungata e interrotta da groppe montuose. In genere, inoltre, i fiumi sfociano con ampi e profondi estuari, nei quali si sono potuti sviluppare ben protetti e importanti centri portuali: in primo luogo Londra alla foce del Tamigi, Glasgow a quella del Clyde (principale fiume della Scozia), Liverpool del Mersey, Bristol del Severn, Kingston-upon-Hull sull'Humber (l'estuario dei fiumi Trent e Ouse). In particolare ampi e in buona misura navigabili sono i fiumi inglesi, mentre hanno corso piuttosto veloce e impetuoso nella Scozia e nel Galles, dove sono utilizzati per la produzione di energia elettrica. Tipici della regione scozzese sono i lochs, laghi stretti, allungati, talora profondamente incassati; il più esteso bacino lacustre del Paese è però l'irlandese Lough Neagh (396 km 2 ), dalle sponde basse ma frastagliatissime.