Ambiente umano

Popolamento. Abitata forse dall'VIII-VII millennio a.C., la Norvegia sin dall'età più remota si caratterizza per essere popolata da genti dedite soprattutto alla navigazione e quindi a fiorenti commerci, mentre attività assai povere, considerate persino spregevoli, erano l'agricoltura e la pastorizia. Incisioni rupestri risalenti all'Età del Bronzo già raffigurano le navi dalle alte prore tipiche dei Vichinghi, il popolo di marinai (e razziatori) con i quali, a partire dall'VIII secolo d.C., la Norvegia entrò prepotentemente nella storia di tutta Europa. I rapporti più duraturi si ebbero però con l'Inghilterra e con i Paesi bagnati dai mari del Nord (rapporti ancor oggi fondamentali per la Norvegia), donde quella matrice scandinava, più ampiame nte atlantica, che porterà alla maturazione economica e sociale in senso borghese, poi socialdemocratico, del Paese. Un certo aumento demografico in un territorio dalle enormi difficoltà ambientali, dall'estrema povertà di aree coltivabili, spinse ben pr esto i Norvegesi a cercare nuove terre (il che è alla base tra l'altro delle loro straordinarie spedizioni sulle coste nordamericane e groenlandesi, della colonizzazione dell'Islanda ecc.); tuttavia si calcola che attorno al Mille la popolazione fosse inferiore al mezzo milione di unità, e comunque era di 540.000 abitanti alla metà del XVII secolo; ancora ai primi del XIX secolo era di soli 885.000 abitanti.

 

Sviluppo demografico. Al passaggio dall'unione (o dominazione) danese a quella svedese, nel 1814, il Paese già cominciava a entrare in un periodo di nuova prosperità; da qui un rapido incremento demografico, superiore tuttavia alle pure aumentate disponibilità locali. Infatti nel cinquantennio 1870-1920 oltre 600.000 Norvegesi furono costretti a emigrare, soprattutto negli Stati Uniti. Anche se oggi è contenuto ai tipici livelli scandinavi, l'accrescimento continua e ha portato dai 2 milioni di abitanti della fine del secolo scorso agli oltre 4,4 milioni attuali, tra cui circa 21.000 Lapponi, stanziati nelle regioni settentrionali, dove furono sospinti da sopraggiunte popolazioni germaniche (donde derivarono gli odierni Scandinavi), e dove si spostano con i loro branchi di renne; molti però sono oggi pescatori o allevatori sed entari.

 

Distribuzione. Per la sua natura particolarmente aspra, la Norvegia è un esempio veramente tipico di un ambiente naturale che condiziona la distribuzione della popolazione. Non solo la densità media è tra le più basse del mondo, ma in alcuni distretti del nord scende allo zero assoluto. I centri abitati si trovano di norma nelle vallate o lungo i fiordi, là dove è possibile lo sfruttamento del suolo o del mare, ma con marcata preferenza per la fascia costiera, toccando in limitate aree della costa sud-occidentale e attorno al fiordo di Oslo il valore di 25-50 abitanti/km 2 . Negli ultimi anni anche la Norvegia è stata raggiunta dal fenomeno dell'inurbamento. Nelle zone agricole accanto al villaggio non manca la fattoria, mentre la casa isolata è di norma adibita ad abitazione temporanea (per la pesca, la villeggiatura ecc.). Caratteristiche sono le case in legno, dipinte a colori vivaci, con i tetti sovente rivestiti da un tappeto erboso come isolante termico; famose sono le chiese lignee, le stavkirker, alcune delle quali risalenti al Medioevo.

 

Città. Circa l'11% dei Norvegesi vive a Oslo, la cui fortuna iniziò solo quando divenne capitale dello Stato indipendente; è lo sbocco commerciale di tutto il Paese, massimo centro marittimo nonché metropoli industriale, finanziaria, amministrativa. Città portuale, la principale della costa occidentale, è anche Bergen, affacciata al Byfjord, che alla tradizionale prosperità legata ai commerci marittimi ha aggiunto le nuove attività industriali, soprattutto vitali nei settori tessile, cantieristico, del legno, conserviero (lavorazione del pesce). Sulla sponda meridionale dell'omonimo fiordo è Trondheim, città d'antica origine che fu a lungo residenza dei sovrani norvegesi e il maggior centro culturale e religioso del Paese, oggi con una fiorentissima economia basata sui commerci e su varie industrie nel cuore di una delle più ricche aree agricole e forestali della Norvegia, il Trøndelag. Altri importanti centri costieri sono Stavanger, attivissimo porto peschereccio, e Narvik, sbocco del minerale di ferro proveniente dalla Svezia; in Lapponia sono Tromsø, centro peschereccio e punto di partenza delle spedizioni dell'Artico, e Hammerfest , considerata la più settentrionale città d'Europa.