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Aspetti economici
Agricoltura. Circa il 57% della superficie dell'Estonia è coltivata e l'agricoltura, insieme con l'allevamento, costituisce la principale attività del settore primario, finora svolta da fattorie statali o collettive, completamente meccanizzate. Vengono prodotti soprattutto cereali (orzo, avena, frumento) e patate. Il patrimonio zootecnico consiste di bovini, suini e volatili da cortile. Modesta è invece l'attività peschereccia. Lo sfruttamento delle foreste, che ricoprono circa 1/5 del territorio nazionale, alimenta l'attività di numerose segherie e quindi delle industrie del mobile, della carta e dei fiammiferi.
Risorse minerarie e industria. Il sottosuolo delle regioni nord-orientali fornisce scisti bituminosi, da cui si ricavano petrolio e metano, prodotti negli impianti di Kohtla-Järve e da qui inviati con apposite condutture a Tallinn e a San Pietroburgo. Nei dintorni di Tallinn si estraggono fosforiti da cui si ricavano, con appositi impianti, superfosfati, mentre numerosi sono i giacimenti di torba, utilizzata come combustibile in centinaia di piccole centrali elettriche nelle aziende agricole. Altre industrie presenti sul territorio estone sono quelle elettromeccaniche, chimiche, tessili (abbigliamento), alimentari e del cuoio (calzaturifici).
Comunicazioni. Le comunicazioni sono in genere facilitate dalla mancanza di veri ostacoli morfologici. La rete ferroviaria si sviluppa per 1.030 km ca., quella stradale per 16.500 km ca. Tallinn, principale porto del Paese, monopolizza, con i nuovi impianti di Nomme Tallinn, il traffico mercantile. La città è anche sede di uno scalo aereo, che assicura i collegamenti con le isole e con i Paesi vicini.






