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Ambiente umano
Popolamento. Gli Ungheresi non appartengono alla grande famiglia indeuropea che, a eccezione dei soli Finlandesi, comprende tutti gli altri attuali abitatori dell'Europa; essi discendono infatti dai Magiari, Asiatici inclusi nel gruppo etno-linguistico degli Ugro-Finnici, di cui hanno conservato appunto la lingua nonché vari tratti culturali, tuttora rintracciabili nel ricco folclore ungherese. I Magiari giunsero in Europa in epoca piuttosto recente; nell'odierna Ungheria, che anteriormente era stata popolata da Celti, quindi soggetta al dominio dei Romani, artefici di una sapiente organizzazione territoriale, più tardi devastata da molteplici invasioni di Unni, Slavi ecc., trovarono ampie pianure steppiche, affini alle loro terre d'origine, e vi si stanziarono, fondendosi con i preesistenti elementi slavi e latini e dando vita alla fine del X secolo a uno Stato ben organizzato. Questo, subito cristianizzato, andò col tempo sempre più rinsaldando i suoi legami con il resto d'Europa, pur mantenendo profonde connotazioni originarie e un forte attaccamento ai valori nazionali, non intaccati nemmeno dal dominio turco e da quello asburgico; alla caduta dell'Impero austro-ungarico, al termine della prima guerra mondiale, il Paese fu in pratica definito nei suoi attuali confini. Durante l'epoca asburgica l'Ungheria aveva fatto tuttavia notevoli progressi economici, rispecchiati anche dal fortissimo accrescimento della popolazione, che era passata dai 2 milioni di abitanti della fine del XVIII secolo ai 6,8 milioni di abitanti della fine del secolo scorso.
Sviluppo demografico. Successivamente, anche a causa delle perdite belliche, gli sviluppi demografi ci sono stati più contenuti; oggi la popolazione è di 10,2 milioni di abitanti, con un incremento assai basso, dovuto soprattutto al modesto indice di natalità; ormai esigue sono le minoranze allogene (Tedeschi, Slovacchi, Serbo-Croati, Romeni ecc.), che in passato ebbero una certa consistenza numerica, i Tedeschi soprattutto, cui vanno aggiunti alcuni gruppi nomadi o seminomadi di zingari; più rilevante è il numero di Ungheresi all'estero (stimati sui 4-5 milioni), specie in Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati Uniti, Israele, Canada, ex Yugoslavia ecc. La distribuzione della popolazione è piuttosto omogenea. Tra le zone di più bassa densità sono le aree collinari e montane del Felföld e le regioni più aride dell'Alföld, oggi tuttavia teatro di una spinta colonizzazione agricola e quindi di nuovo popolamento. Assai forte è però la corsa verso la città.
Città. I maggiori centri, tutti con funzioni industriali e commerciali e situati sulle grandi linee di comunicazione che si diramano dalla capitale, sono: Pécs , la romana Sopinae, famosa per monumenti, importanza culturale (vi fu fondata nel 1367 la prima università ungherese) e testimonianze storiche, situata nell'estremità meridionale del Transdanubio, a metà strada tra il Danubio e la Drava; nella fascia settentrionale, nel Felföld, Miskolc , ai margini orientali dei Monti Bükk, essa pure centro industriale ma anche vivace per commerci, incentivati dalle risorse agricole della regione; nell'Alföld, Seghedino (Szeged), affacciata al Tibisco a breve distanza dal confine con la Yugoslavia, e Debrecen, situata in un'area steppica, agricola e pastorale, in prossimità della Romania, oggi potenziata però da molteplici industrie. Il 20% circa della popolazione vive nella capitale, Budapest , metropoli sin troppo grande rispetto al resto del Paese, di cui accentra le funzioni politiche, economiche, culturali, artistiche, rappresentative in genere, oltre a essere il perno dell'intera organizzazione territoriale ungherese.